E’ stato tra i protagonisti di Campioni in festa, la grande serata che Ducati ha voluto organizzare per celebrare i successi del 2023 e Marco Bezzecchi non ha deluso le aspettative. Perché Marco Bezzecchi è uno che annulla le distanze. Quasi in maniera disarmante. Mettendo davanti, sempre, una spontaneità che a volte ti fa pure chiedere se ha dietro un qualche mago della comunicazione o se, invece, gli viene tutto assolutamente naturale. “Ho fame” - andava ripetendo subito dopo la conferenza stampa che ha preceduto la grande festa di Ducati, solo che mentre tutti gli altri, senza stare neanche a dirlo, andavano a cena, lui, Marco Bezzecchi da Viserba, restava lì a scambiare due parole con chiunque o a scattarsi foto con tutti quelli che glielo chiedevano. Che stava “morendo di fame” l’ha ripetuto a mo’ di intercalare anche durante la chiacchierata che s’è fatto proprio con MOW, ma senza dare minimamente l’impressione di volersi sbrigare o di tagliare corto per andare a mangiare.
“Va be’ la fame può aspettare, però ne ho tanta” – ha scherzato, mentre con gli occhi guardava dritto alla sua sinistra, dove c’era la Panigale V4R prodotta in soli 72 esemplari e proprio con i colori della sua Desmosedici.
L’ad di Ducati, Claudio Domenicali, ha promesso davanti a tutti che una sarà tua…
Bello! E ringrazio Ducati per questo: è meravigliosa e io sono meravigliato. Però ancora più bello è sapere che io ho una replica. Diobo’, esiste una replica mia. Io da ragazzino sognavo le repliche dei miei idoli e adesso ho una replica anche io: è una roba bella davvero. Mica ce l’hanno tutti una moto replica, tra l’altro prodotta in serie limitata.
Se te l’avessero detto qualche anno fa c’avresti creduto?
Io non ci credo nemmeno adesso. Nel senso che è qualcosa di veramente bello e che mi riempie di orgoglio, però è anche vero che non ho mai sognato, nella mia vita, di fare altro. Volevo fare il pilota, ho lavorato sodo per fare il pilota e arrivare in MotoGP, quindi è come se una parte di me, mentre lo sperava, riteneva anche possibile che un giorno sarebbe esistita una mia replica. E poi oh, mica una replica qualsiasi, una Ducati Panigale. E quanto vanno forte queste moto non lo devo dire certo io. Anche perché con la fame che ho adesso non saprei dirlo bene (scherza ancora, ndr).
L’importante è non bere. A Misano, con lo stomaco vuoto, il Prosecco bevuto sul podio sembrava averti un po’ destabilizzato…
Ma no, dai (ride ancora, ndr). Lì c’erano di mezzo anche gli antidolorifici, è stato un insieme di cose. Ma parliamo di moto, che è meglio…
Tornando ai “se te l’avessero detto”, a inizio stagione avresti firmato per un terzo posto nel mondiale piloti della MotoGP 2023?
Certo che avrei firmato. Sapevo di poter far bene e dentro di me coltivavo la speranza di riuscire a vincere almeno una gara, però non pensavo che sarei arrivato terzo al secondo anno di MotoGP. Quindi sì, all’inizio ci avrei messo la firma. Ma poi no, perché secondo me qualcosa poteva andare meglio e arrivare un po’ più su del terzo posto non era impossibile. Lo dico, chiaramente, con il senno di poi.
Quindi non sei contento?
Sì, sono contento. Ma sono contento come è contento un pilota: mai abbastanza.
Cosa è mancato?
Un po’ di esperienza, magari qualche errore di troppo, però dai, non è che vivo un rammarico vero e proprio. Forse l’unico rammarico vero è la sfiga. L’infortunio rimediato al Ranch è arrivato in un momento della stagione molto delicato e, al di là del dolore e tutto, un po’ ha condizionato il resto del campionato. E’ vero che sono tornato subito in pista, però sono cose che non ti lasciano mai uguale. Credo sia normale, no?
Al Ranch sei già tornato?
Il Ranch per un po’ può aspettare. Adesso mi godo le vacanze, un po’ di relax, gli amici, il mio cane. Forse andrò anche da qualche parte. Poi penserò pure a rimettermi in sella al Ranch con tutti gli altri. Il Ranch è come la fame che ho adesso: può aspettare.
Anche perché hai una sfida eternamente aperta con Pecco…
Il nostro rapporto è così, ci piace anche prenderci in giro.
C’è qualcosa che gli ruberesti?
A parte tre titoli mondiali dici? A parte quelli direi che gli ruberei la capacità di essere costante.
E’ lui il riferimento?
E’ il campione del mondo, quindi è chiaro che sarà lui il riferimento, ma il livello di questa MotoGP è così alto che hai qualcosa da imparare da chiunque.
Vi siete già confrontati sulla Desmosedici 2023 con cui lui ha vinto il mondiale e che tu porterai in pista l’anno prossimo?
Abbiamo parlato un po’, ma avremo modo di farlo ancora. E’ una moto molto diversa dalla 2022, ma sono contento, perché nel test di Valencia mi sono trovato molto bene. Non ha senso mettersi a elencare in cosa è meglio o in cosa è peggio, anche perché devo capirlo ancora bene io stesso, visto che l’ho provata una volta sola. Ma i feedback sono assolutamente positivi e credo che potremo davvero divertirci. Avremo un anno di esperienza in più, sia io che la mia squadra.
La scelta di restare fedele alla squadra è qualcosa che ha reso Marco Bezzecchi un po’ differente da tutti gli altri…
Sono contento di averlo fatto e sceglierei ancora così. Questo team è fatto da gente straordinaria: lavoriamo bene, ci troviamo bene, c’è grande competenza e una gran moto. L’ho già detto: possiamo toglierci grandi soddisfazioni.
Una squadra di cui non fa più parte Luca Marini…
Capisco la sua scelta e la condivido, perché comunque è andato in un team ufficiale.
Non è mancato chi ha giocato a far credere che tu ci sia rimasto male, però. E’ così?
Ma no che non ci sono rimasto male, sono contento per lui e per tutta l’Academy. Essere un pilota ufficiale HRC in MotoGP non è che capita tutti i giorni. Sono solo rimasto un po’ spiazzato, perché comunque eravamo insieme da molto tempo, sin dalla Moto2, e quindi c’ho messo un attimo a realizzare che non l’avrei rivisto dall’altro lato del box.
Sulla stessa moto, invece, ci vedrai Marc Marquez. Niente da dire in proposito?
Sono contento anche di quello. E’ uno stimolo in più e sono dati in più di un pilota fortissimo da confrontare con quelli di tutti gli altri piloti Ducati.
Dopo Valencia 2023 vi chiarirete in pista?
Ci siamo già chiariti.
E Franco Morbidelli sulla Desmosedici come lo vedi?
Bene, Franco è un pilota fortissimo. Credo che la moto sia molto molto diversa dalla Yamaha, quindi potrebbe volerci un attimo a capirla e acquisire gli automatismi, ma Morbidelli sarà sicuramente un altro della partita.
Adesso che hai fatto terzo nel mondiale di MotoGP e che ha pure una replica tua, quali sono le aspettative?
Io ho imparato che le aspettative devono essere sempre basse. Massimo lavoro, massimo impegno, massimo entusiasmo e pure consapevolezza che posso fare bene, però senza stare troppo a fissare mega obiettivi. L’aspettativa è fare il meglio e basta. Oltre, chiaramente, a andare a mangiare qualcosa appena possibile.
Magari senza sfighe…
E’ uno sport in cui capita di farsi male e per allenarsi veramente bene bisogna andare in moto e gli infortuni, quindi, fanno parte del gioco. Spero di avere già dato, mettiamola così. Adesso fisicamente sto bene. Ho solo fame.