Mike Tyson vs. Jake Paul su Netflix è un incontro serio o una trovata commerciale? I contenuti tecnici ci sono? Lo abbiamo chiesto a Clemente Russo, due volte campione del mondo pesi massimi e due medaglie d’argento olimpiche nella stessa categoria. “Sicuramente vedrò gli highlights, ma non mi va di seguire dodici round”, ha subito chiarito: “Il problema è che di pugilato se ne parla sempre poco, pur essendoci dei super atleti. E soprattutto si parla sempre del personaggio, mai del campione”. Lui, invece, è riuscito a conciliare queste due dimensioni, seppur la gente lo fermi più per il Grande Fratello che per i meriti sportivi. Ma restando al match tra Tyson e Paul: il secondo che pugile è? “Inguardabile. Mike Tyson con trent’anni in più è almeno dieci volte migliore”. E, tra l’altro, ha tutto da perdere: “Immaginatevi che vada al tappeto: farà la figura di chi è stato atterrato da un vecchietto”. Ma con la giusta strategia Paul ha comunque una chance. Infine il pugile ci ha detto la sua sul rapporto tra social e sport, i potenziali atleti pop dopo le Olimpiadi e i pericoli dello showbiz, a cui Clemente ha saputo resistere: “Io in qualsiasi trasmissione mi sono allenato, avevo sempre il borsone con me. Non ho mai dimenticato da dove venivo”.
Clemente Russo, tu vedrai l’incontro tra Mike Tyson e Jake Paul?
Io generalmente non guardo match di boxe, non lo facevo nemmeno quando Tyson era Tyson. A me la boxe piace farla, non guardarla. Sicuramente vedrò gli highlights, ma non mi va di seguire dodici round.
La sfida è interessante dal punto di vista tecnico o è solo un evento commerciale?
Il problema è che di pugilato se ne parla sempre poco, pur essendoci dei super atleti. E soprattutto si parla sempre del personaggio, mai del campione. Lo dico perché ci sono passato anche io: tante persone mi fermano non perché ho vinto due mondiali, due medaglie olimpiche, ma perché ho fatto il Grande Fratello. Tyson Fury, per dirne un altro, lo conoscono solo per tutto quello che ha combinato. Il pugile più forte del mondo per me è Oleksandr Usyk, che l'ha pure battuto, e casualmente non lo conosce nessuno. Questo match sicuramente accenderà i riflettori sulla box, sperando che dopo il combattimento ce ne saranno altri veri. Ma è certo che Mike Tyson è sempre un nome che attira le platee al palazzetto.
Tyson fa bene, secondo te, a rischiare a quell'età?
Quando sali su un ring è sempre un rischio, anche quando hai vent'anni, perché non sai mai chi c'è di fronte, come colpisce. Sicuramente Tyson non è uno sprovveduto e il suo entourage, soprattutto medico, avrà studiato il suo avversario. Secondo me farà un grande match, anche perché non ha nulla da perdere a 58 anni. Chi ha da perdere è il giovane di 27 anni. Immaginatevi che Paul vada al tappeto contro un sessantenne: farà la figura di chi è stato atterrato da un vecchietto. I problemi, al massimo, se li deve porre lui.
Tu lo conosci Jake Paul come pugile?
Ho visto qualche video su YouTube ed è inguardabile. Mike Tyson con 30 anni in più è almeno dieci volte migliore. Jake Paul è più uno che usa la box per farsi pubblicità. Quanti match avrà fatto? E con chi li ha fatti?
Se la questione tecnica passa in secondo piano eventi simili possono davvero far bene al movimento della box? Penso anche all’incontro tra Floyd Mayweather e Conor McGregor.
Su quello c’è una cosa interessante da dire. Da atleta e da campione vi dico per certo che prima di un combattimento il face to face, la prova del peso in cui i due sono uno di fronte all’altro, lo fai una volta sola, ventiquattro ore prima dell’incontro, ed è già molto stressante. Mayweather e McGregor ne avranno fatti cinquanta in tutti i palazzetti degli Stati Uniti. Era proprio una promozione pubblicitaria che ha fatto bene al movimento, perché ancora oggi se ne parla.
Ti sembra che il contorno della box sia superiore allo sport in sé?
Io credo che oggi l'inciucio, per così dire, piaccia a tutti, crea attenzione e quindi gli organizzatori e i manager inventano qualsiasi cosa che possa rimanere indelebile nella mente delle persone. Intendo ciò che viene detto dietro alle tue spalle, le voci che vengono fatte girare: tutto serve alla pubblicità. Le persone oggi sono faziose. Una volta avevano solo il telegiornale, mentre oggi i social raccontano tante frottole. Più confusione crei, più attenzione ottieni.
Ma non si perde un po’ il senso della sport?
Io la vedo diversamente, e faccio sempre l'esempio di Clemente Russo pugile e personaggio. Tantissimi campioni hanno avuto la possibilità di partecipare a reality, a trasmissioni televisive, a qualche film, però una volta visto il mondo dello showbiz hanno preso la borsa da allenamento e l’hanno messa da parte. Io in qualsiasi trasmissione mi sono allenato, avevo sempre il borsone con me. Non ho mai dimenticato da dove venivo e ho sempre usato il mezzo televisivo per farmi conoscere ancora di più nel mio mondo, che è quello del pugilato. Quindi ci vogliono entrambe le cose.
Secondo te Tyson è ancora il riferimento in questo senso?
Per me no perché ovviamente ha una sua età, ma lo è per molte altre persone perché ha ancora un nome e certe caratteristiche. Poi bisogna vedere come si imposta il combattimento. Se Jake Paul si muove con le gambe ha una possibilità, perché non credo che Tyson riesca a fare dodici round: ha 58 anni, sicuramente si abbasseranno i riflessi dopo il terzo, il quarto o il quinto round. Però questa era già una caratteristica negativa di Tyson quando era un atleta, si diceva che calasse molto dopo il sesto round già allora, quindi figuriamoci adesso. Se Paul avrà l’intelligenza di giocarci per sei round potrà vincere il match, ma se si mette a fare a botte perde in due o tre riprese.
Dal punto di vista tecnico non salvi proprio niente di Paul?
Come dicevo ho visto solo qualche video, non lo conosco alla perfezione, ma mi sembra che non sia particolarmente capace di muoversi, di ballare. E anche per questo Tyson ha accettato. Se fosse stato un pugile molto agile avrebbe rinunciato, perché avrebbe significato non prenderlo e quindi fare una brutta figura. Quindi Mike ha fatto questo incontro perché sa che può vincere.
Ti viene in mente qualcuno oltre a loro due che riesce a conciliare il lato pop con quello dell’atleta?
Ho visto le Olimpiadi di quest'anno e credo che ci siano tanti ragazzi intelligenti, giovanili, belli, sia per lo sport maschile che femminile. Campioni, quindi, che avrebbero le possibilità di farlo. Il discorso è un altro: non so chi resisterebbe, perché quando fai l'atleta ti alleni due o tre volte al giorno, ma in televisione devi stare fermo, litigare e tutto il resto. Io sono stato fortunato e ci sono riuscito, ma non è semplice.
Per chiudere: vale la pena guardare il match su Netflix?
Da cultore, da pugile e da allenatore di box dico no. Ma se si tratta di vederlo a casa di amici per farsi quattro risate allora magari sì. Dal punto di vista tecnico però non mi dà niente. Tyson alla sua età cosa può insegnare? E Jake Paul non ha quasi mai combattuto in vita sua. Siamo molto lontani da un incontro da vedere per l’aspetto tecnico.