MOW è un giornale d'attacco. È un media opera d'arte. È un movimento di linguaggio e per la libertà di stampa e l'indipendenza reale, non asservita quando a quel potere quando a quell'altro. È un magazine che si situa nel solco dei movimenti artistici di rottura. TO MOW significa falciare, tagliare. Questo è il nostro approccio. MOW è giornalismo puro, opinionismo spinto, rifugge dai padroni, è anarchico nella sua forma

più nobile e punk nell'approccio contro il sistema attuale italiano, in voga da un tempo sufficiente tale da farcelo apparire strutturale; un sistema governato da amichettismi, accordicchi, omertà, giochi di potere, dall'ipocrisia del si fa ma non si dice e dalla mancanza di coraggio dei si dice ma non si fa. Per questo MOW è così potente, per questo si permette di dire ciò che gli altri non dicono o che dicono in modo meno sovversivo. È irriverenza futurista, ribellione senza compromessi di parte, si oppone alla desertificazione culturale. Va dritto, parla chiaro, colpisce duro. È un fascio di luce nel buio del grande caos verso il quale siamo destinati. MOW è LUCIDISMO. Commenta la realtà senza mentire a se stesso, denunciando la mediocrità culturale, elevando il trash che ci pervade al ritratto dei nostri tempi, affrontando i temi della nostra quotidianità nella loro complessità, crudezza e nudità. Viviamo nell'epoca dell'IPER REALTÀ. MOW la racconta.

Non parlateci di linea editoriale noi rispecchiamo la realtà frastagliata destrutturata schizofrenica caotica contraddittoria dei tempi che viviamo.

Le nostre sono posizioni forti. Non riceviamo contributi pubblici. MOW IS FREE.