Manca poco ormai all’incontro tra Mike Tyson e Jake Paul. Per molti una trovata commerciale, per altri un confronto interessante. Il passato e il presente. Se da un lato le capacità di Paul sono messe in discussione, la forza di Tyson è proverbiale. Ma cosa ha detto l’ex pugile, che a 58 anni torna sul ring per Netflix? “Non c’è niente di gentile in me. Non sono una brava persona. Sono una persona perbene nel senso che cerco di fare la cosa giusta, ma non sono una brava persona”. Da sempre Tyson fa la parte del cattivo della storia. Sul ring e fuori. E ci tiene a ribadirlo all’alba del match che gli varrà 15 milioni di dollari: “Non rendo felici le persone senza motivo. Sono semplicemente quello che sono. Non sto cercando di fare amicizia, è questo ciò che sto dicendo. Non voglio fare amicizia con te, non mi interessa se non mi metti sulla tua barca o sul tuo yacht, non me ne frega un caz*o. Non sarò mai gentile con nessuno”. Al centro c’è solo la sua felicità, quella degli altri, pare, non conta: “Trascurare se stessi per la felicità di qualcun altro? Non lo farò. Ora lo capisci, vero?”. C’è di più, però, oltre al lato da bad boy.
L’amore per i piccioni, unica contromisura al bullismo subito da piccolo; il reality show in cui Tyson prendeva il posto di un infermiere del Michigan per capire cosa succede negli ospedali; la morte della figlia Exodus, a soli quattro anni. “Tutta la mia vita è stata uno spreco. Sono un fallito. Voglio solo scappare”, disse il pugile alla fine del suo ultimo incontro, 29 anni fa. Ora si scontrerà con un atleta di 27 anni, forse con meno pressione. E, come riportato dal Telegraph, con la stessa voglia “di colpire di nuovo qualcuno in bocca”.