Ammettiamolo, ormai non si parla d’altro che della serie sui fratelli Menendez, Lyle ed Erik, che a 21 e 18 anni hanno ucciso i loro genitori a colpi di fucile nella loro villa di Beverly Hills. La serie ha avuto un impatto così importante che Netflix ha subito deciso di rilanciare con un documentario, in cui a parlare, raccontando la loro versione di quanto accaduto, sono proprio i due fratelli. Nella serie, stando al modo in cui vengono narrate le dinamiche che gravitano attorno al delitto, si ha come la sensazione che il regista abbia voluto restituire ai due una certa umanità, giustificando in qualche modo il perché siano arrivati a tanto, facendo leva sul passato di continui abusi sessuali subiti da parte del padre. Eppure Erik Menendez ha criticato la rappresentazione dei fatti: “Credevo che avessimo superato le bugie e le rovinose rappresentazioni del personaggio di Lyle, creando una caricatura di Lyle radicata nelle orribili e palesi bugie che dilagano nello show. Posso solo credere che siano state fatte di proposito. È con il cuore pesante che dico che credo che Ryan Murphy non possa essere così ingenuo e impreciso sui fatti della nostra vita da fare questo senza cattive intenzioni. Mi rattrista sapere che la rappresentazione disonesta di Netflix delle tragedie che circondano il nostro crimine ha fatto fare alla verità dolorosa diversi passi indietro. Murphy ha dato forma alla sua orribile narrazione attraverso vili e terribili ritratti di Lyle e di me e avvilenti calunnie”.
E il documentario invece che sapore lascia allo spettatore? Sicuramente ci lascia pendere dalla parte dei due fratelli assassini, attraverso testimonianze esclusive e rare immagini di repertorio. Un documentario che, per certi versi, smentisce la serie Monsters di Murphy. In che modo? La versione della storia raccontata nella serie Netflix sotto alcuni punti di vista è stata romanzata, tanto che al suo interno sono presenti dettagli che mai sono stati verificati come la relazione incestuosa fra i due fratelli, e la possibilità di una presunta omosessualità repressa di Lyle. Eppure, forse complice in qualche modo anche la visibilità arrivata da Netflix, per i due fratelli potrebbe esserci presto una svolta. Tanto che, secondo Ryan Murphy i due usciranno di prigione entro Natale. Il motivo? Il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascon, ha fissato la data per l'udienza in tribunale durante la quale gli avvocati dei due fratelli potranno presentare le prove a dimostrazione che Lyle ed Erik hanno subito molestie sessuali dal padre.