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Monsters o vittime? Ma i fratelli Menendez sono stati abusati dai propri genitori prima dell’omicidio o no? Ecco perché guardando la serie su Netflix si prendono le parti di Lyle ed Erik, ma…

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

3 ottobre 2024

Monsters o vittime? Ma i fratelli Menendez sono stati abusati dai propri genitori prima dell’omicidio o no? Ecco perché guardando la serie su Netflix si prendono le parti di Lyle ed Erik, ma…
Netflix punta sulle storie dei criminali e fa di nuovo centro. Stavolta tocca al caso Menendez, i due fratelli che armati di fucile nel 1989 hanno ucciso i loro genitori. La serie, in un primo momento, ci traghetta come nulla fosse dalla parte di Lyle ed Erik, che giustificano il loro gesto raccontando una vita fatta di abusi e violenze da parte del padre. Poi tutto viene messo in discussione, facendo dubitare lo spettatore di tutto quello che credevano fosse vero…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Ma cosa resta dopo aver guardato la storia dei fratelli Menendez su Netflix? A chi scrive, se tutto quello che è stato raccontato nella prima parte fosse completamente vera (e noi non possiamo saperlo), un grande, e destabilizzante, senso di empatia. Criminali, assassini che hanno ucciso i loro genitori armati di fucile, ma cosa ha spinto quei due ragazzi a commettere un gesto tanto atroce? Inutile, forse, nascondersi nell’immagine della famiglia del Mulino bianco che sappiamo esistere solo negli spot televisivi. Lyle ed Erik raccontano, in un primo momento, di aver vissuto e subito sulla loro pelle un inferno che nella nostra mente faremmo fatica solo a immaginare: violenza sessuale da parte del proprio padre per tutta la vita. Possiamo credergli fino in fondo? Se il racconto fosse vero ci sarebbe il bambino che non sa cosa gli sta accadendo, che non capisce il reale significato di quei “massaggi”, e poi ci sarebbe l’uomo ferito che quel bambino crescendo diventerà. Una vita potenzialmente segnata se non distrutta fin dall’infanzia, se nella storia pronunciata dai due fratelli ci fosse un assoluta verità, e che li avrebbe portati a commettere un crimine che potrebbe in qualche modo anche essere compreso. O forse no.

La famiglia Menendez nella serie Netflix
La famiglia Menendez nella serie Netflix
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Diciamolo, c’è chi nella prima parte della serie ha empatizzato con Lyle ed Erik e chi mente. Quasi impossibile, almeno per chi scrive, non pensare almeno una volta nei primi episodi che “hanno fatto bene”. Non che farsi giustizia da soli in quel modo sia corretto o accettabile, ma la serie Netflix prima ci porta a credere che possano essere anche giustificati, pur nella consapevolezza che non può essere giustificato un atto così estremo e terribile. Ma poi ci induce a dubitare di tutto. E ogni cosa che credevamo giusta viene messa in discussione. La serie riesce a far entrare magistralmente gli spettatori nel vissuto e nella mente dei due protagonisti, tanto che inizialmente ci traghetta come se nulla fosse dalla loro parte. Una prodotto dal successo quasi annunciato, che arriva sulla scia del successo delle puntate dedicate alla storia di Jeffrey Dahmer, serial killer che era solito mangiare le sue vittime. A Netflix il merito di aver riportato l’attenzione sul caso Menendez, tanto che sta per essere pubblicato un documentario sulla vita dei due fratelli. Lo guarderemo? Sì, lo guarderemo, e chissà se anche stavolta ci domanderemo a chi credere. Di sicuro l'impatto sarà di nuovo forte e disturbante...

I veri fratelli Menendez durante il processo
I veri fratelli Menendez durante il processo
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  • Femminicidio
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