Alla grande festa di Ducati è stato quello che probabilmente s’è preso più applausi, nonostante tre campioni del mondo sul palco insieme a altri due fenomeni della MotoGP. Già questo basterebbe per provare a rendere la misura di chi è Gigi Dall’Igna. Uno che, però, non si emoziona anche quando è visibilmente emozionato e che la testa, come ha raccontato proprio a MOW nella giornata della grande festa all’Unipol Arena, la perde solo davanti ai numeri. Quelli fatti dalla Ducati quest’anno sono impressionanti, come racconta una slide proiettata sul muro proprio mentre stiamo per fargli la prima domanda.
Li conosci, li hai già visti, li hai pure commentati in conferenza stampa, ma questa slide sembra distrarti anche rispetto alla grande festa che sta per cominciare…
E’ vero, ma cosa vuoi che ti dica? Questa slide con i numeri del 2023 me la faccio stampare e la appendo in ufficio. Io sono un ingegnere, i numeri mi emozionano e questi sono straordinari veramente. Però faremo di tutto per renderli ancora migliori l’anno prossimo, anche se siamo consapevoli che sarà difficile.
Quelli di Ducati, in ogni caso e come ha raccontato anche il CEO, Claudio Domenicali, non sono mai freddi numeri e probabilmente questo è anche il vero segreto di Gigi Dall’Igna?
Il segreto, in qualsiasi cosa si faccia, è il lavoro. Anzi, diciamo che è un ingrediente importante, il principale, di una ricetta che magari è pure segreta nelle dosi, però è fatta da ingredienti che sono comuni e noti: costanza, voglia di arrivare, preparazione, ostinazione. Insomma dai, quelle cose lì. Poi, certo, c’è tutta la parte umana che è fondamentale e che in Ducati viene prima di tutto, perché a monte di ogni tecnica ci sono le persone. Certi risultati, tornando ai numeri, non li raggiungi di certo da solo e il rapporto che si crea tra le persone chiamate a lavorare insieme è importantissimo. Così come è fondamentale capire in quale aspetto ognuno può esprimersi al meglio, così da lavorare tutti al massimo.
A proposito di “fare squadra”, quasi ogni giorno arriva notizia di tecnici Ducati che cedono alle sirene di altri marchi…
Anche questo fa parte del lavoro e in qualche modo del gioco delle corse. Ci sta e se da un lato può dispiacermi, dall’altro non mi preoccupa perché, come ho detto, fa parte del gioco.
Visto che siamo finiti a parlare degli altri marchi, è più la preoccupazione per le concessioni che Ducati non avrà o il godimento per questa situazione?
Vuoi la verità?
Certo!
La verità è che c’è pure un po’ di sofferenza. Perché io, appunto, sono un ingegnere e un po’ mi fa soffrire il fatto che in qualche modo si provi a ostacolare l’innovazione. Non capisco quale possa essere il senso di ostacolare l'innovazione, al di là dell’aspetto meramente sportivo. Sul piano sportivo, invece, è chiaro che, essendo un tecnico, sono preoccupato, perché comunque bisognerà fare i conti con regole nuove che in qualche modo ci limiteranno. Mi riferisco alla concessioni che non avremo in MotoGP oppure ai chilogrammi in più che avremo sulle moto in Superbike per la nuova regola del peso minimo. Poi, visto che me lo chiedi in questi termini, non nascondo, però, che un po’ ci godo pure, perché se si è arrivati in qualche modo a limitare Ducati per permettere agli altri di colmare il gap significa che Ducati sta veramente tanto avanti.
Come se non lo sapessi già…
Lo so. Lo sappiamo. Ma fa sempre piacere vederselo riconosciuto, no? In conferenza stampa ho detto che siamo passati dall’essere l’unico costruttore con le concessioni a essere l’unico costruttore senza concessioni
Anche l’arrivo di Marc Marquez, che ha voluto a tutti i costi una Ducati, allora, è un riconoscimento in questo senso?
Certo che lo è. L’ho già detto in mille altre occasioni: a me, ma anche a tutto il mondo Ducati, può solo fare un gran piacere sapere che Marc Marquez, che è oggettivamente un pilota straordinario, ha voluto così tanto la nostra moto.
Hai già avuto modo di vedere i suoi dati relativi al test di Valencia?
Certo. Non so se ha spinto al massimo o se si è tenuto qualcosa, ma i dati, esattamente come quelli di tutti gli altri piloti, dicono che Marc Marquez ha punti di forza e punti di debolezza. Non sto svelando niente di assurdo: in alcune cose è straordinario, in altre può migliorare. Il test di Valencia non basta da solo per dire più di quello che ho appena detto. Di sicuro avere anche i suoi dati nel corso della prossima stagione contribuirà a far crescere ancora di più la nostra moto e il livello di tutta la nostra squadra.
Sarà oggettivamente un dream team…
Ci piace migliorare sempre
Ma potrebbe essere anche un problema?
Potremmo dover fare i conti con qualche problema di gestione in più, sta nelle cose quando hai così tanti campioni, ma non siamo preoccupati. Se e quando ci saranno problemi vedremo come gestirli, come affrontarli e come superarli. Di sicuro lasceremo liberi i nostri piloti di esprimersi al meglio e di puntare ai traguardi che si sono fissati e questo lo abbiamo già dimostrato.
Detto dei piloti, come e dove può migliorare la Desmosedici?
Migliorare è un verbo che non conosce limiti, c’è sempre qualcosa da fare, anche sulla Desmosedici.
Ok, nello specifico non vuoi risponderci, allora giriamo la domanda: in quale settore la MotoGP potrebbe migliorare ulteriormente, da un punto di vista strettamente tecnico?
Mi viene da dirti l’aerodinamica. Perché di fatto è qualcosa che fa pienamente parte delle corse in moto solo da poco tempo, quindi c’è ancora molto da approfondire, da capire, da sperimentare, rispetto a altri aspetti su cui invece è stato detto già tantissimo.