Lars Vilks era sopravvissuto a due tentativi di omicidio, ma è morto in un misterioso incidente in auto. Vilks, artista svedese di 75 anni, aveva visto la sua esistenza cambiare dopo che un giornale scandinavo aveva pubblicato una sua vignetta in cui aveva disegnato Maometto con il corpo di un cane. Era il 2007. Fu minacciato e Al Qaeda mise una taglia sulla sua testa. Per questo viveva sotto scorta. E sotto scorta è morto, visto che lo schianto è stato fatale anche per i due agenti della scorta che lo accompagnavano.
L’incidente è avvenuto nei pressi della città di Markaryd e ha coinvolto un camion che si è scontrato sull’auto su cui viaggiavano Vilks e i poliziotti: entrambi i veicoli hanno preso fuoco e l'autista del camion, 45 anni, è stato portato in ospedale con gravi ferite. Le indagini per capire cosa possa essere successo sono in corso, considerando che a quanto pare lo schianto è stato determinato da un salto di corsia.
Varie volte l’artista era stato preso di mira. I due casi più eclatanti furono quando nel 2010 due uomini avevano cercato di bruciare la sua casa nel sud della Svezia, mentre nel 2015 era scampato a un attacco terroristico avvenuto a Copenhagen: un uomo armato aprì il fuoco a un evento a cui stava partecipando. Ma anche una cinquantenne di Pennsberg, in Pennsylvania, si era dichiarata colpevole di aver cospirato per uccidere Vilks nel 2011 ed era stata condannata nel 2014. “La mia vita è cambiata e forse non sarà più come prima”, diceva Vilks dopo l'attentato di Copenhagen. Aveva ragione.
Il vignettista, finito sotto accusa, aveva spiegato che non intendeva offendere l’Islam, ma sfidare i limiti della censura svedese. Invece è diventato un bersaglio globale del fondamentalismo, che non si duole certo della sua fine, anche a livello “istituzionale”: un giornale pakistano di lingua inglese scelto a caso, per esempio, parla di lui come di un blasfemo e sottolinea che “la protezione della polizia non è bastata a salvarlo dallo schianto”.