La notizia della morte di Covid del pilota-no vax Jorge Lis ha ulteriormente accentuato quanto sia pericoloso ignorare, o addirittura negare, i rischi legati al Coronavirus. Lo spagnolo, convinto negazionista, dopo averlo contratto si era infatti pentito durante i suoi tremendi 45 giorni di terapia intensiva. Le condizioni dell’uomo si sono aggravate a tal punto che la sorella ha voluto scrivere ai media spagnoli per far conoscere la storia del fratello e, soprattutto, sensibilizzare tutti coloro che hanno teorie simili.
Il Corriere della Sera ha poi pubblicato gli ultimi struggenti messaggi di Jorge Lis prima di morire. “Ho paura, sono stato un tale idiota e non potremo più tornare indietro. Ho imparato la lezione più grande della mia vita – si legge – Passare molto tempo su Twitter mi aveva radicalizzato all’estremo, vorrei essere stato vaccinato”. Parole di una persona che si è pentita davvero e che, purtroppo, adesso non c’è più. I social avevano influito così tanto la mente di Jorge Lis da proibire alla madre ultraottantenne di somministrarsi le dosi del vaccino. Quando ha scoperto la malattia l’ex pilota si era portato una valigia con computer e alcuni libri, ignorando la gravità della situazione. Dieci giorni dopo il primo ricovero sono iniziati i primi sintomi gravi come una polmonite acuta, poi è entrato in terapia intensiva dove è rimasto più di un mese e mezzo. “Ascoltava presunti guru, diceva di avere dati economici fuori dalla portata dei mortali – ha raccontato la sorella disperata – Lui era già contagiato da un virus invisibile e molto pericoloso: le teorie che negano il Covid o ne relativizzano gli effetti”.