Una Fiat 500 bianca si è mostrata imponente nelle acque del fiume Po della città sabauda. Si chiama "Old Lady", l'opera d'arte dello scultore Nazareno Biondo realizzata in scala 1:1 con un blocco da 15 tonnellate di marmo di Carrara a Torino. Un simbolo che vuole rievocare quegli anni che sono stati fondamentali per il presente, costellati di invenzioni che avrebbero cambiato il corso della storia. Ma anche un avvertimento per sensibilizzare sulla società futura, sull'inquinamento ambientale e sull'importanza di ridurre gli sprechi come riporta Dagospia.
L'artista intervistato ha raccontato: "Due anni di lavoro, da solo, per arrivare al risultato che mira a essere un simbolo e anche la fotografia di un periodo in cui si poteva decidere il futuro delle generazioni successive e che appunto rispecchiasse la nascita di una generazione. Molti di noi sono nati lì dentro, per davvero. L'auto è un simbolo torinese ma prima ancora un oggetto perché quando qualcuno pensa alla scultura in marmo è facile immaginarsi la realizzazione di corpi, a me interessava rappresentare sì l'uomo ma attraverso i suoi usi, per mostrare a cosa può arrivare la mente umana".
"Old Lady" è protagonista di "Polvere d'artista" la mostra personale da Nazareno Biondo che sarà aperta al pubblico dal 3 novembre fino al 21 novembre. La Fiat 500 infatti è già stata trasportata all'ex teatro Paesana di Torino, Palazzo Saluzzo Paesana nel Quadrilatero Romano, per aprire la mostra nei giorni di Artissima. Lo scultore ha poi parlato del processo di creazione: "Mi sono fatto spazio dentro quel blocco, è stato come aver superato barriere metafisiche, quando ci sei dentro vibra, e proprio dentro - spiega l'autore - è nascosta una grande simbologia".
Per poi continuare: "L'opera si collega a tutti gli altri miei lavori, nelle mie sculture ci sono letture critiche alla società e si trattano temi che non sono sempre "carini" da vedere, ci sono i vizi, la droga, il degrado. Per questo la scelta del posto, così bello di giorno ma dove non andresti mai a passeggiare di notte", precisa. Come non è casuale la scelta della vicinanza con la Gran Madre: "Simbolo che rispecchia tantissimo il contributo della terra" come per il marmo" e il motivo per cui l'auto è stata arenata è "Per far rendere conto alle persone che continuiamo a produrre e a usare e poi gettare, anche materiali che non dovrebbero esistere".
Anche la scelta del giorno non è casuale: "Volevo battezzare la scultura in un momento simbolo, come il Primo Novembre, per rispettare chi ha lavorato e chi si è sacrificato per le generazioni successive". Così per inaugurarla, si è deciso di accendere un fuoco simbolico, "Battezzandola proprio con le acque del Po. Mi sarebbe piaciuto immergerla per farla dipingere dall'acqua anche perché il marmo, assorbendo tutti gli elementi, avrebbe assorbito quelli del nostro tempo che magari un domani potevano essere analizzati. Le opere, soprattutto di marmo, hanno una vita propria. "Perché non possediamo niente di materiale, è meglio che lo spirito non possieda nulla. L'arte - ribadisce - è per tutti e di tutti".