“Ama il tuo prossimo come te stesso”, dice il secondo comandamento che alcune suore hanno scelto di ignorare per dare spazio a un “Alzati e cammina”. La vicenda, in quel di Roma, risale a domenica scorsa. La giovane vittima ha raccontato che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando un furgone l’ha investita: “Non si sono fermate e mi hanno preso sul fianco. Mi hanno detto che non mi ero fatta niente, come se stessi facendo finta”. La ragazza è comunque riuscita a scattare una foto alla targa del mezzo che l’ha investita per poi fornirla alla Polizia Locale che è arrivata sul posto per raccogliere le testimonianze. A confermare questa versione una barista della zona e alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, mentre le verifiche delle Forze dell’Ordine sono ancora in corso. Dopo l’impatto la vittima è stata trasportata all’ospedale San Camillo di Roma dove è stata ricoverata per due giorni.
La ragazza non riesce ancora a camminare, mentre da parte delle suore sembrerebbe non essere arrivato alcun gesto di scuse. Una vicenda che fa riflettere sia dal punto di vista umano che giuridico. Allontanarsi senza prestare soccorso, indipendentemente dall’interpretazione che può essere data sulle valutazioni dello stato di salute della vittima, costituisce una violazione penale. L’articolo 189 del Codice della Strada prevede una pena detentiva che va da sei mesi a tre anni e la sospensione della patente fino a tre anni. In ogni caso aiutare una persona in difficoltà dovrebbe far parte del senso di umanità che tutti i membri di una società civilizzata dovrebbero provare a mettere in atto, anche solo per aiutare il prossimo.