Il quesito è questo: può l’Intelligenza artificiale rendere davvero più semplice gli interventi di primo soccorso? Incognita a cui hanno tentato di dare risposta due articoli pubblicati su Resuscitation e Jama Surgery. I ricercatori hanno tentato di costruire un futuro in cui l’intelligenza artificiale sia realmente in grado di fornire assistenza al personale sanitario nella gestione delle emergenze. C’è da dire che l’Intelligenza artificiale si è già inserita in questo contesto. Come? Con sistemi che consentono diagnosi precise, previsione della malattia, personalizzazione dei trattamenti dei pazienti e via dicendo. Tommaso Scquizzato, medico e ricercatore presso il Centro di Ricerca di Anestesia e Rianimazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele: “Il tempo è un fattore cruciale in caso di trauma grave e questo sistema può essere di enorme aiuto per comprimere i ritardi causati da una ritardata attivazione dei soccorsi o in caso di eventi che avvengono in luoghi isolati. Inoltre, questi dati, se resi accessibili e integrati con i dati clinici, ci potrebbero permettere di ottenere una stima più oggettiva e precisa della gravità dell’incidente e delle condizioni dei pazienti coinvolti. Di conseguenza, la cura del paziente e la gestione delle risorse necessarie migliorerebbero, nonché si aprirebbero enormi opportunità di ricerca sfruttando questi Big Data”.
Federico Semeraro, medico anestesista rianimatore all’Ospedale Maggiore di Bologna: “La sensibilizzazione e la formazione è uno strumento strategico per aumentare la sensibilità e le competenze dei cittadini in caso di arresto cardiaco. Esplorare le nuove tecnologie per adeguare il tono di voce della formazione è fondamentale per coinvolgere le nuove generazioni”. Carlo Alberto Mazzoli, medico anestesista rianimatore all’Ospedale Maggiore di Bologna: “Ci siamo focalizzati su una delle Ai generative per immagini perchè un software che stiamo imparando a conoscere. Le potenzialità di questa tecnologia in ambito di Medical education sono enormi, dalla creazione di materiale divulgativo per la popolazione o didattico per i corsi ai professionisti fino alla creazione di scenari di simulazione su cui formare attivamente i discenti”.