Piergiorgio Odifreddi è una figura profondamente sbagliata nella nostra società. Non sembra aver posto in Italia. Socievole, ironico, gentile, pacato, polymath. Si aggira per gli stand del Salone del libro di Torino prima di avvicinarsi alla sala in cui delle scolaresche lo attendono. Lo bloccano prima dell'ingresso per fare delle foto, lui scherza chiedendoci di controllare il suo zaino (pieno) appoggiato a uno dei plinti di cemento dei tendoni. Il suo ultimo libro è Grandi lampi di genio: Storie di scienza per ragazzi illuminati (e adulti fulminati) (DeAgostini 2023). Lo fermi, provi a rubargli cinque minuti. «Chiedere di rubare è una contraddizione». E ci concede tutto il tempo che resta prima dell'incontro, mentre gli organizzatori lo attendono all’ingresso. Il cielo è grigio ma non quanto in Emilia-Romagna. Iniziamo.
L’alluvione divide la politica. La colpa è dell’uomo o della natura?
Quando piove è sempre governo ladro, no? In parte il clima è responsabile. Ce ne sono state tantissime di alluvioni. Il problema è che abbiamo fatto tutto il possibile per far sì che questi eventi facciano il maggior danno. Prendere tutta la sabbia dal letto del fiume, per esempio, convinti che questo non cambi le cose. Costruire negli alvei dei fiumi solo perché non piove da decenni. Disboscare le rive, togliere gli alberi che servono, come i salici. Se lo fai sistematicamente certo non ci si può piangere addosso quando accadono queste cose. Non possiamo certo prendercela con degli eventi naturali.
Querelle Rovelli. La sua posizione sull’Ucraina è stato il vero problema come sostiene il fisico?
C’è un detto che dice: “Mai scomodare la malizia quando a spiegare le cose basta la stupidità”. Qui ovviamente c’è uno stupido (Levi) che, poiché è in scadenza alla fine di questo anno ma il Salone di Francoforte sarà il prossimo, avrà pensato di farsi bello agli occhi del nuovo governo. Io spero che non lo riconfermino. Anzi, se fosse per me dovrebbe essere licenziato, non solo da commissario per Francoforte, ma naturalmente anche dalla presidenza degli editori. Poi certo, le posizioni di Rovelli non sono comode. Io peraltro le condivido, abbiamo fatto la marcia di Santoro insieme per dirne una. Anche io andrò a un BookFest, quello di Bucarest la prossima settimana. Nessuno ne parla, forse dovrei insultare qualche ministro. Magari oggi lo faccio così non vado la prossima settimana e posso starmene a casa.
Ultima domanda. Elon Musk firma una lettera per rallentare la ricerca (salvo poi avviare un progetto interno a Twitter nello stesso campo), qualche governo si fa prendere la mano e chiede più restrizioni. Facciamo bene a temere l’Intelligenza Artificiale?
Sono cose che messe nelle mani delle persone sbagliate rischiano di fare danni. Un coltello può essere utile per tante cose, ma se lo usi per tagliare la gola dei vicini è chiaro che diventa un problema. Naturalmente il vero pericolo è affidarsi sempre di più a strumenti automatici che poi possono provocare danni. Basti pensare al Flash Crash di tredici anni fa. O i falsi allarmi nucleari che possono far scattare inavvertitamente una risposta a un attacco che non c’è. Ma sinceramente mi fido molto di più dell’Intelligenza Artificiale che della cosiddetta intelligenza umana.