Miriam Ciobanu, 22 anni, è stata travolta e uccisa da un’Audi A3 lanciata a gran velocità a Paderno di Pieve del Grappa, in Provincia di Treviso. Erano le 4.30 del mattino e la ragazza stava tornando a casa a piedi, a quanto riferito forse dopo aver discusso con il partner. Al volante dell’auto c’era un suo coetaneo o quasi, un 23enne di San Zenone arrestato dai carabinieri di Castelfranco per omicidio stradale aggravato: avrebbe avuto un tasso alcolemico pari a tre volte quello massimo consentito, oltre a tracce di cannabinoidi nel sangue.
Secondo il suo avvocato, il ragazzo si sarebbe trovato davanti la ragazza in mezzo alla strada, non avendola notata a causa del buio: “Forse – le parole del legale riportate dal Gazzettino – andava un po' oltre al limite, ma ha escluso di aver assunto alcun tipo di stupefacente quella sera”. Il conducente avrebbe ammesso di aver bevuto, ma “solo qualche cocktail”, sostenendo di essere in grado di guidare.
L’impatto tra l’auto e la ragazza è avvenuto sul lato guida. Le ipotesi sarebbero due: “O il giovane ha sbandato sulla sinistra prima della lunga frenata a centro strada, o la ragazza ha effettivamente cercato di attraversare magari per chiedere all'automobilista, come sostenuto da alcuni in paese, di fermarsi per chiedergli un passaggio”.
Quanto alla velocità, “dopo l'impatto con la ragazza ci sono voluti circa 100 metri, stando ai rilievi dei militari dell'Arma, perché il veicolo si fermasse. In casi simili, con l'asfalto asciutto, è stata stimata una velocità tra i 120 e i 135 chilometri all’ora in base allo spazio necessario per l'arresto. E a confermare l'alta velocità, purtroppo, c'è anche quanto rimasto del corpo della 22enne, letteralmente straziato”.