C'è un uomo sotto casa dell'ex moglie, appostato con un coltello. Una storia di violenza come tante, con un finale diverso, perché durante l’appostamento arrivano i carabinieri. Ma quello che sembrava un tranquillo accertamento, alla fine degenera.
L'episodio è avvenuto in via Castelfidardo, nel popoloso quartiere Sacra Famiglia a Padova, ed è partito dalla richiesta di aiuto della donna, anche lei albanese come l'ex, che avrebbe continuato a molestarla malgrado l'ammonimento del questore. Vicenda tormentata, di anni di denunce e stalking, e complicata dalla presenza di una figlia minorenne.
Insomma, una situazione nota; in un primo momento, quando i militari arrivano l'uomo sembra persino collaborare. Consegna i documenti e sale in macchina in attesa. Improvvisamente, però, ingrana la retromarcia, e travolge uno dei carabinieri, ferendolo gravemente alle gambe. Non pago, scende impugnando il coltello per scagliarsi contro il ferito, ma a quel punto il collega consapevole estrae la pistola e spara alcuni colpi per fermarlo. Le ambulanze portano entrambi in ospedale, ma dopo neanche un'ora il cinquantenne albanese muore. Il carabiniere ferito, invece, è in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita.