Il business dei furti d'auto torna a farsi sentire in modo deciso nel nostro Paese. Per la precisione un'accelerata scandita da un furto ogni cinque minuti, e per 365 giorni l'anno. Sono questi i principali trend che emergono dall'ultimo rapporto Ania (associazione delle compagnie assicurative), secondo i dati diffusi dal ministero dell'interno riguardanti il 2022. Un vero e proprio boom che testimonia come la fase decrescente fosse legata ai limiti di circolazione imposti dalla pandemia. A rendere ancora più preoccupante lo scenario è il tasso di recupero, che seppure in lieve salita, resta al 40%.
Esiste però una differenza a livello territoriale. Le regioni del Sud, e specie Campania e Puglia, si confermano sul podio (rispettivamente primo e secondo posto) di quelle più a rischio, e concentrano il 90% dei furti dell'Italia meridionale. Nello specifico, se in Basilicata si osserva un raddoppio del numero dei furti, in Abruzzo e Molise gli incrementi arrivano rispettivamente al 46% e al 62,3%.
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Nel centro Italia il primato spetta invece al Lazio, anche una delle regioni in cui si riescono a recuperare meno veicoli dopo il furto: solo il 31,9 %. Mentre nel Nord del Paese, escludendo la Valle d’Aosta, con valori poco rilevanti, è il Trentino-Alto Adige a registrare l'aumento più consistente (+ 140% rispetto al 2021), seguito da Liguria ed Emilia Romagna; al contrario, il Friuli Venezia Giulia è l'unica regione a stimare una riduzione dei furti. Entrando nel dettaglio, poi, sono le isole, Sicilia e Sardegna, a segnare l'incremento più marcato rispetto all'anno prima, con un aumento rispettivo di 38,1% e 33%.
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