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Beccato dall'autovelox sulla Bugatti, potrebbe salvarsi perché... troppo veloce

  • di Alessio Mannino Alessio Mannino

14 luglio 2023

Beccato dall'autovelox sulla Bugatti, potrebbe salvarsi perché... troppo veloce
In Belgio un automobilista è stato fotografato mentre sfrecciava a quasi 400 km/h con una Bugatti Chiron, una delle poche auto al mondo capaci di raggiungere quella velocità. Ma per paradosso potrebbe salvarsi da una multa gigantesca (e dal carcere) perché gli autovelox sono omologati per registrare un tetto massimo di 300 km/h

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Probabilmente è l’autore del più grave eccesso di velocità mai avvenuto, l’automobilista che è stato fotografato dall’autovelox mentre schizzava a 400 chilometri orari con la sua Bugatti Chiron in una strada in Belgio dove il limite è fissato a 120. Ma l’ironia della storia, per lui benevola, è che potrebbe sfangarla, e non perché non sia stato beccato, ma perché…. andava così veloce da riuscire a evitare una multa monstre. Il guidatore è stato immortalato a bordo della supercar di marca francese mentre la velocità era arrivata a 388 km/h, per l’esattezza, ma dato il margine di errore del dispositivo di rilevamento, l’asticella potrebbe essere stata anche superiore, fino a 413 km/h. Un “record” raggiungibile solo da pochi veicoli sul pianeta. Tra questi la Bugatti Chiron, "la supersportiva di produzione più veloce, più potente ed esclusiva nella storia di Bugatti", come da presentazione da parte della casa, secondo la quale l’accelerazione andrebbe da zero a 400 km/h in 32,5 secondi.

autovelox
Un autovelox in "azione"

Le forze di polizia del Belgio per motivi di sicurezza non hanno rivelato il luogo preciso della “performance”. Il rapporto stilato in seguito all’episodio includerebbe l’istantanea a 388 km/h. Ma qui viene la sorpresa: poiché gli autovelox non sono omologati per tracciare dati così elevati, avendo sensori tarati per misurare velocità fino a 300 chilometri all’ora, l’attendibilità dell’accertamento potrebbe essere contestata sul piano giudiziario, annullandolo in toto. Il conducente potrebbe quindi paradossalmente farla franca, salvandosi dal ritiro della patente, dalla multa e dal carcere, proprio perché andava forte a un livello tecnicamente inimmaginabile.

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