Il brutale assassinio della ventiseienne italo-olandese Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, è giunto a sentenza il mese scorso e oggi sono state depositate le motivazioni. Davide Fontana, bancario e fotografo amatoriale, nonché food blogger di 44 anni, uccise Carol Maltesi e ne sparse i resti del cadavere, fatto a pezzi, dopo oltre due mesi in cui si era sostituito alla povera defunta, inscenandone l'esistenza in vita. Perché si era reso conto che lei "si stava allontanando da lui, scaricandolo", come si legge nelle motivazioni della sentenza depositata presso il Tribunale di Busto Arsizio. La condanna per l'assassino è di soli 30 anni di carcere e non è una condanna all'ergastolo, come era invece stato chiesto fin dal principio dall'accusa: "l’idea di perdere i contatti stabili con colei che egli, per sua stessa ammissione e secondo l’amica testimone, amava perdutamente, da cui sostanzialmente dipendeva poiché gli aveva permesso di vincere la solitudine in cui si consumava in precedenza e di vivere in modo finalmente diverso e gratificante, si è rivelata insopportabile", si legge infatti nel documento con le motivazioni. E si cita un'amica testimone, che è anche la donna che ha appena parlato al telefono con MOW.
Secondo i giudici lombardi "Fontana si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio cercare i propri interessi personali e professionali, e ciò ha scatenato l'azione omicida". Insieme alla consapevolezza di "aver perso la donna amata, accompagnata dal senso di crescente frustrazione per essere stato da lei usato e messo da parte". Il movente che “non può essere considerato abietto o futile in senso tecnico-giuridico”, come sostengono nella motivazione i giudici che hanno escluso l'aggravante proprio per motivi abietti e pure l'aggravante della premeditazione: l'omicidio di Carol Maltesi “fu conseguenza di condotta voluta dall’imputato sorretta da dolo diretto se non da dolo intenzionale, ma non fu conseguenza di premeditazione”. Che pare davvero una strana motivazione per escludere l'aggravante, visto che la richiesta del video hard macabro con martellate, che è al centro dell'omicidio, pare sia stata inviata da un account fittizio, creato proprio dall'assassino, ma pare che l'interpretazione sia che non lo abbia fatto per tale fine. Fontana era anche solito usare spesso il telefonino della ragazza e pure dopo il delitto ha usato gli account e i conti digitali della povera Carol Maltesi per diversi mesi, in cui si è sostituito alla persona che ha ucciso e ha persino risposto ai messaggi "nel tentativo di far credere che fosse viva", a chiunque la cercasse: parenti, amici e colleghi del settore hardcore, perché "voleva cambiare vita, lasciare il mondo del porno": una continua sostituzione di persona e tante bugie, che l'assassino ha ripetuto per mesi fino all'interrogatorio dove ha confessato il delitto.
Anche MOW si è occupato fin dal subito del caso: ha intervistato la collega attrice hard Sabrina Ice e l'ex-pornodivo Franco Trentalance che aveva realizzato pochi mesi prima una campagna pubblicitaria, ovviamente mai più diffusa dopo i tragici fatti, dove è ritratto insieme alla giovane attrice emergente di nome Charlotte Angie. E abbiamo sentito anche il collega Andrea Tortelli, che è colui che è riuscito con la propria inchiesta giornalistica a dare: nome, volto e dignità a Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie. “Sulla tua pelle”Come racconta nei dettagli in (Giunti Editore, 192 pagine, 16 euro)
E oggi MOW sulle motivazioni della sentenza, registra il commento della donna che ha portato fisicamente Davide Fontana dai carabinieri di Rescaldina. Il suo nome reale è Angela, ma il mondo intero la conosce come Diana Zilli: quarantenne, milanese e attrice hard. Diana Zilli si è recata dai carabinieri mentre era in auto con l'assassino ed è andata alla stazione dei carabinieri per presentare denuncia, proprio mentre stavano uscendo online le prime notizie sul ritrovamento di un cadavere fatto a pezzi. Davide Fontana è entrato nella stazione dei carabinieri in provincia di Milano per denunciare la scomparsa di Carol Maltesi ed è stato arrestato a notte fonda, quale assassino reo confesso della giovane ventiseinne italo-olandese.
Ciao Diana, hai letto le motivazioni della sentenza, che commento hai al riguardo?
Sì, ho letto. Commento? Una merda! L'Italia è così: uno schifo, uno schifo.
Secondo te è poco come condanna, rispetto alle richieste dell'accusa, per il delitto commesso?
Poco, non cioè: è poco? Dovevano proprio buttare la chiave, secondo me: l'ergastolo ci voleva. Era meritatissimo, certo che era meritatissimo l'ergastolo.
Speri che ci sia un altro tipo di valutazioni negli altri gradi di giudizio del processo?
Guarda, io spero solo che ci sia la giustizia del carcere. Che se ne faccia almeno un po', di galera. Di vera galera, almeno dei 30 che gli hanno dato: vedem. Ma davvero sono senza parole: uno schifo totale.
Hai letto gli estratti delle motivazioni che sono stati pubblicati, che ne pensi?
Ma che vuol dire che se eri "innamorato" di una ragazza, non puoi avere il diritto di fare quello che ti pare a una persona o no? Che cazzo vuol dire, dai? Quante ragazze sono state innamorate e poi hanno lasciato il proprio partner. Vanno forse "incriminate", davvero per questo?
Sembra quasi un'assoluzione, dove si afferma che: che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui, ti sembrano parole troppo accondiscendenti?
Lei deve essere "incriminata" perché lei lo avrebbe "usato"? Ma che cosa vuol dire che "si sentiva usato"? Ma poi, anche se fosse, questo non dà certo il diritto a nessuno di uccidere un'altra persona. Davvero: ma in che mondo viviamo? Sono allibita.