Continuano le polemiche che vedono protagonista la famiglia di Emanuela Orlandi. Dopo il polverone mediatico che si è alzato attorno allo zio della ragazza, Mario Meneguzzi, adesso, a far discutere, è la figura dell’avvocato Egidio, che per anni è stato il legale della famiglia. A quando pare, a buona parte della stampa, non è bastata la conferenza in cui Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha spiegato fin nel dettaglio l’esatta dinamica dei fatti, che continuano ad essere distorti a più riprese. In un post sul suo profilo Facebook ha dato libero sfogo al proprio punto di vista, fornendo giustificazioni non necessarie, perché forse in tutto questo si sta dimenticando chi è la parte lesa: “Ancora una volta, il tg di La7 ha deciso di scendere in basso nel tentativo, inutile, di screditare la nostra famiglia. Oltre alle solite insinuazioni nel cercare a tutti i costi di trovare il mostro in famiglia, del tipo che mio zio visto che quando mio padre lo chiamò, intorno alla mezzanotte, poteva essere tornato prima, aver fatto non so cosa a Emanuela, (boh lo sanno solo questi giornalisti), e riscappare di nuovo in vacanza, aspettare la telefonata di mio padre e tornare a Roma per aiutare. Ma che si bevono questi? Ma perché questa volontà a voler screditare a tutti i costi la famiglia? Boh, non lo so ... o forse sì. Tornando al servizio del tg di Mentana, naturalmente non potevano mancare, secondo loro, le mie bugie durante la conferenza di ieri, per difendere mio zio, riguardo la scelta dell'avvocato Egidio, e per confermare le mie "bugie" a loro è bastato leggere un articolo di un giornale dell'epoca. Un articolo in cui mio zio dice che noi abbiamo scelto l'avvocato Egidio. Lo spiegherò per l'ennesima volta, ma tanto lo so già che se vogliono scrivere una ca**ata lo faranno lo stesso, come continua a fare un altro giornalista attraverso le pagine del Corriere della Sera, tale Fabrizio Peronaci che ormai vive solo per creare insinuazioni di basso livello nei confronti della nostra famiglia, spargendo attraverso quelle pagine e sui social una marea di falsità, e prima che partano denunce spero che al Corriere prendano provvedimenti perché non se ne può più”.
E nello specifico, a proposito dell’avvocato Egidio, tra l’altro anche legale della famiglia di Mirella Gregori, la quindicenne scomparsa poco prima di Emanuela: “Torniamo alle pseudo mie bugie. L'ufficiale del SISDE (servizi segreti) Gianfranco Gramendola che dai primi giorni frequentò casa nostra per le indagini, un giorno venne e disse "abbiamo trovato la persona giusta che vi aiuterà, l'ha portata proprio la mano di Dio, si chiama Egidio". In principio mio padre e mio zio erano dubbiosi, non conoscevano questo avvocato e soprattutto mio zio avrebbe preferito il suo avvocato, tra l'altro all'epoca un avvocato importante, l'avv Gatti. Ma alla fine si convinsero per questo Egidio, che essendo vicino alle forze dell'ordine avrebbe potuto aiutare di più. Fine. Ora, che pensano di smentire questo, solo perché in un'intervista dell'epoca mio zio disse che era una nostra scelta vuol dire che sono persone o stupide o in malafede . Ma vi pare che mio zio in quell'intervista potesse dire che quell'avvocato ci era stato dato dal SISDE? Ma non capiscono questi giornalisti che la prima cosa che questo ufficiale disse a mio padre e mio zio fu che “naturalmente chiunque lo chieda e' una vostra scelta". Perché questi giornalisti così bravi nelle indagini non vanno a cercare il verbale di quando padre confermò ai magistrati che l'avvocato Egidio ci fu assegnato dal SISDE nella persona di Gianfranco Gramendola? No, queste indagini non le fanno, e domandiamoci perché. Perché è necessario screditare la famiglia, perché è necessario ridurre questa vicenda ad un fatto privato famigliare, perché per qualcuno è necessario che questa Commissione parlamentare non parta, e faranno di tutto per questo, anche usando giornalisti pronti a certe bassezze come queste”. In un momento di totale smarrimento per la scomparsa della figlia Ercole Orlandi si è affidato al cognato Mario, uomo che Pietro ha definito dal grande senso pratico, che nei primi momenti dopo la sparizione si è assunto l’onere di tenere i rapporti con la stampa e di rispondere alle telefonate sui presunti rapitori. Tutto il resto è pura fantasia.