Una conferenza stampa di fuoco nella sede dell’Associazione della stampa estera. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha replicato al servizio-scoop mandato in onda da Enrico Mentana nel Tg di La7. Presenti anche la sorella di Emanuela, Natalina, e l'avvocatessa di famiglia Laura Sgrò. Repliche nei confronti di un servizio che non ha portato nulla di nuovo alle indagini se non mettere su piazza aspetti privati della famiglia Orlandi. Nel servizio mandato in onda sono state tirate in ballo delle presunte molestie nei confronti di Natalina, al tempo ventenne, da parte dello zio Mario Meneguzzi. La sorella di Emanuela ha spiegato l’esatta dinamica dei fatti: “Non c'è stato nessuno stupro, si tratta di episodi che risalgono al 1978 (ben cinque anni prima della scomparsa della quindicenne cittadina vaticana) e si è trattato solo di alcune avance verbali e di un piccolo regalo per cercare di convincermi”. Pietro, in questa occasione, ha scelto di rivolgersi direttamente ai senatori che stanno lavorando all’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta per indagare sulla scomparsa di Emanuela e Mirella Gregori: “Mi appello ai senatori. In questi giorni si deve riunire la conferenza dei capi gruppo, deve convocarla il presidente del Senato La Russa. Questa conferenza deve decidere il giorno della votazione in aula. Io sono convinto che questa Commissione parlamentare può veramente portare alla verità senza interferenze”.
La tesi sostenuta dalla famiglia è che il Vaticano stia facendo di tutto per evitare che la Commissione arrivi alla sua istituzione: “Perché il Vaticano non vuole questa Commissione? Ha paura. Non mi sono mai arrabbiato tanto come in questa occasione. Vorrei incontrare papa Francesco riservatamente per dirgli delle carogne che gli girano intorno, di chi sta facendo di tutto affinché la verità non possa uscire”. E su Don Piero Vergari, l’ex rettore della Basilica di Sant’Apollinare: “Nel periodo in cui era indagato per concorso in sequestrò andò dal direttore dello IOR chiedendo che mia moglie togliesse la foto di Emanuela dalla sua scrivania”. Questa “nuova” pista arriva a brevissima distanza dallo squarcio alle gomme della monovolume appartenuta a Pietro: “Non credo che siano stupidi fino a questo punto. Si pensavano che squarciandomi le ruote della macchina me ne andavo in isolamento? Io mi auguro che non sia così, sicuramente starò antipatico a qualcuno che ha deciso di farmi questo dispetto, che tra l’altro mi è costato seicento euro. Ho fatto subito denuncia tanto per chiarire una cosa, che qualunque cosa succeda io la vado subito a denunciare. Hanno acquisto i video delle telecamere della zona e stanno verificando”. Stay tuned.