Come il "tumulto di San Martino", sommossa popolare del novembre 1628 raccontata dal Manzoni, oppure come la "rivolta di Milano" del 1853 contro l'occupante austriaco e di sapore proletario-mazziniano, forse anche il 13 luglio 2023 verrà ricordata in futuro come il giorno di una rivolta popolare dei cittadini di Milano contro i poteri forti al comando della città. Infatti alle 17:30 di giovedì 13 è partita una doppia manifestazione per imporre al Comune di Milano e ad ATM spa il ripristino della linea di autobus 73. La manifestazione è iniziata dai “Tre Ponti” della Stazione FS di Viale Forlanini e al contempo da piazza 5 Giornate, nomen omen. I due cortei di milanesi imbruttiti con la giunta, si uniscono dunque compatti in piazza Grandi, punto d’arrivo della manifestazione popolare, che ha l'esplicito slogan: “Ridateci la 73, servizio storico essenziale per la città”. Vedasi volantino di chiamata alle armi. La protesta cittadina è infatti contro la soppressione dell'autobus 73, a causa dell'apertura della M4: la tratta è simile ma le fermate sono molto diverse e questo sta scatenando l'ira dei cittadini. Ma non c'è la notizia praticamente su nessun giornale: solo Leggo di oggi riporta ai pendolari la mobilitazione popolare in piazza. Sul Corriere della Sera Milano, invece, nulla. Così come su La Repubblica, il cui unico articolo al riguardo è di fine giugno. Ma sono invece tanti gli articoli dedicati all'apertura della stazione della metro di San Babila e delle passerelle economico-politiche sulla rinnovata piazza, da parte delle autorità cittadini e dei politici nazionali, piazza storica che è diventata purtroppo pedonale, come era tra i desideri dell'attuale governo della città. Ma perché nessuno racconta invece la protesta dei cittadini di Milano, contro il Comune di Milano e ATM spa? Dopotutto è un'ipocrita figura magra, che si somma alle tante a cui ormai ha abituato i milanesi un sindaco che, sorprendentemente e forse anche non proprio in maniera plausibile, vanta però il primo posto nella classifica Governance Poll 2023 sui Sindaci più amati d'Italia. Milano come il poker: se non sai chi è il "poll" al tavolo, allora il "poll" sei tu. Infatti dopo il quasi abbattimento del glicine a favor di Museo della Resistenza progettato da archistar, dopo lo stadio di San Siro che secondo il Comune non ha valore economico anche se è un pezzo di storia del Calcio e di Milano, dopo l'Arengario che si vuole vituperare con una passerella a favore dell'instagrammabile museo del Novecento in piazza del Duomo, ora tocca pure alla linea 73 della Zona 4, che è un autobus che collega Milano Linate con Piazza San Babila. Forlanini vs Beppe Sala.
La cronaca bianca racconta che la soppressione è una decisione presa dalla giunta, perché i cittadini si devono accontentare della M4, che segue circa la medesima tratta. TikTok, chi è? Arriva la M4 e sparisce la 73. La linea serve infatti la zona di viale Corsica-viale Forlanini, fino ad arrivare all’aeroporto di Linate, proprio agli arrivi. Il Comune ha spiegato che il servizio rimane attivo con il nome di 973, ma nella sola parte oltre il comune di Milano: da San Felicino a Linate e viceversa. Però già da alcuni giorni i cittadini di Segrate hanno dato il via a una raccolta firme su Change.org per la riduzione delle corse e per la modifica del servizio, che è importantissimo anche per loro che sono pendolari. Ma è la zona 4 dove si sono accesi i comitati cittadini più rivoluzionari: farlo al forla, siempre! In zona Forlanini è infatti in corso da settimane una raccolta di firme e un volantinaggio nei negozi e nelle attività commerciali, mentre già il 6 luglio il consiglio del Municipio di zona aveva votato all'unanimità, con voti sia della maggioranza pro-sala che dell'opposizione di destra, per l’immediato ripristino della linea 73 di ATM. Ma lo scorso 10 luglio è arrivato lo shock politico in Consiglio Comunale: cortocircuito, la giunta Sala e la sinistra hanno smentito la propria maggioranza PD del Municipio 4: la giunta ha infatti votato contro il ripristino della linea, come proposto dal PD di zona 4, oltre che dai verdi. E allora i cittadini di Milano hanno organizzato la manifestazione, di cui una tranche è partita proprio dalla piazza dedicata alle "5 giornate" di Milano. La soppressione della linea viene inspiegabilmente motivata dalla giunta guidata dal sindaco Beppe Sala con la presenza del tram 27: una linea che in orari di punta non è in grado di compensare l'eliminazione della 73 e che non corrisponde al medesimo servizio. Uno è materiale: i jumbo tram sono di grandi dimensioni e non hanno accessi ad altezza del pianale, ovvietà che rende impossibile l'accesso per una persona con disabilità, un utente in carrozzina o un genitore con passeggino. Altre minoranze sacrificabili? Inoltre la mancanza della linea 73 e le recenti modifiche di altre linee nella zona Forlanini hanno creato ulteriori problemi a coloro che vivono o lavorano nell'Aeronautica Militare in viale Forlanini, a ridosso delle piste dell'aeroporto: risiedono circa 600 cittadini di Milano, comprese famiglie con prole e studenti, che non sono più servite da alcun mezzo pubblico di ATM s.p.a. Dunque la decisione della giunta di Milano, con il beneplacito degli Assessori interessati è, di sospendere l'unico autobus attrezzato per trasportare neonati e disabili, nonché lasciare scoperte dal servizio molte aree della città, come ad esempio lo stesso parco Forlanini: il polmone verde è infatti raggiungibile solo in auto o con mezzi propri, poiché nemmeno la M4 ha una fermata dedicata anche se, negli anni in cui si preparava l'Expo 2015 a guida Beppe Sala, la politica locale e nazionale aveva promesso una fermata nel polmone verde cittadino.
MOW ha intervistato alcuni meneghini imbruttiti della zona 4, poco prima della manifestazione: “Chi non è di Milano, non si rende nemmeno conto. Chi è qui da poco, viene e ti dice: ‘Che bella che è Milano, come funziona bene, che bei mezzi pubblici’. Poveri illusi, se sei un milanese doc o almeno uno che è residente, ciumbia se te ne accorgi della fregatura, – racconta a MOW Claudio, commerciante alimentare con un piccolo negozio a due vetrine – La vita costa tantissimo e in cambio il Comune vende tutto ai privati, anche le aiuole sono gestite da altri; ‘grazie a (marchio di birra)’ c'è scritto: è ridicolo, dai. A Milano ormai solo chi c'ha i soldi g'ha rasun e può vivere in città. E infatti anche qui a pochi metri c'è già una videocamera di Area B, per spillare altro denaro ai cittadini”. “Infatti nessuno pensa che non è per ecologia o sostenibilità, – rincara la dose uno dei cittadini presenti alla manifestazione, che chiede a MOW di preservarne l'anonimato – nessuno ragiona sul fatto che ATM è una s.p.a. E l'unico motivo per cui una società per azioni esiste è creare utili da dividere tra chi detiene le azioni, gli azionisti. Questo è l'unico motivo per cui hanno cancellato la 73: non gli conviene, non ci guadagnano, a Milano ormai conta solo quello. Mentre fare servizio pubblico è tutt'altro, per questo la giunta ed ATM non tengono in considerazione: gli anziani, i disabili e i bambini nei passeggini. Non rendono economicamente”.