Quando si pensa al V6 Ferrari è impossibile non andare a cercare nella propria memoria la Dino, iconica serie made in Maranello che porta il nome di Dino Ferrari, l'adorato figlio di Enzo Ferrari affetto da distrofia muscolare e morto prematuramente a soli 24 anni.
Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1956, nacque così la serie Dino, che debuttò nel 1965, con pezzi iconici come la leggendaria Dino 206 GT, del 1968. L'ultimo motore V6 stradale presentato da Maranello faceva proprio parte di questa serie e portava - anche in questo caso - in nome del figlio del fondatore Ferrari: la Dino 246.
Così quando la Ferrari ha presentato la nuova 296 GTB molti si sono stupiti del fatto che questa, dotata di motore V6, non portasse il nome dei suoi iconici predecessori. Una scelta che sicuramente avrebbe fatto parlare, anche a livello di marketing, perché chiamare una Ferrari ibrida con lo stesso nome di una classica serie Ferrari degli anni 60 avrebbe fatto storcere il naso agli appassionati più radicali.
La rivista Autocar ha quindi parlato con il capo commerciale della Ferrari, Enrico Galliera, e ha chiarito il dubbio di molti, facendosi spiegare perché la casa di Maranello non ha pensato al nome Dino per questo nuovo prodotto: "E' vero, ci sono alcune somiglianze, principalmente per quanto riguarda il motore - ha spiegato Galliera - Ma la Dino non portava lo stemma Ferrari, perché era stata sviluppata per attirare nuovi clienti, per entrare in un nuovo segmento, e la Ferrari ai tempi aveva accettato dei compromessi in termini di dimensioni, spazio, prestazioni e prezzo".
C'è poi un altro punto critico a dividere la storia dei due modelli, qualcosa su cui il fondatore Enzo Ferrari sarebbe sicuramente stato irremovibile: "La 206 GT è stata il progetto nato dalla passione di Alfredo "Dino" Ferrari, figlio talentuoso di Enzo la cui carriera e vita da ingegnere sono state tragicamente troncate a causa della distrofia muscolare all'età di 24 anni". Dino ai tempi aveva spinto suo padre a provare qualcosa di nuovo e nonostante l'esitazione di suo padre il figlio ci aveva visto lungo.
Una storia unica che porta il suo nome, e che non potrebbe mai essere replicata.