Dinamico. Modesto. Appassionato. Questi sono i tre aggettivi che descrivono in sintesi Andrea Petrini, un meccanico ormai famossissimo sui social non per caso, ma dopo grande dedizione. Utilizza Instagram e Tiktok dodici ore al giorno, così è diventato un influencer con 1 milione di follower su più piattaforme. Ma lui non è un influencer qualunque. Non mostra luoghi esotici, non mostra il suo fisico scolpito o la sua lussuosa daily routine. Lui condivide con gli utenti la sua passione per i motori, facendo informazione e mostrando il lavoro dentro l'officina. E dopo aver aiutato centinaia di persone a evitare furti, risolvere problemi alle auto e risparmiare soldi con le macchine usate, continua ad essere il meccanico di fiducia del pianeta social, tanto da essere stato invitato anche da Le Iene Show su Italia1. Noi lo abbiamo intervistato, perché ci piacciono i creator che forniscono consigli utili invece di sparare solo caz*ate.

Andrea, partiamo da un aspetto che ti ha reso famoso, anche dopo la tua partecipazione al programma Le Iene. Come non farsi rubare la macchina. Ma è sempre possibile?
No, non è sempre possibile, purtroppo. È sempre una brutta piaga che fa parte di questo mondo. E se ne inventano ogni giorno di nuove. È un casino.
Quali sono i principali metodi usati dai ladri per rubare le auto?
Il classico è quello di sostituire la centralità del motore, o di rompere il nottolino dell'apertura della portiera, o aggiustare la parte elettronica dell'auto attraverso degli strumenti che hanno loro, che sono professionali. Sono i tre più principali. Ce ne sono ancora altri, però maggiormente sono questi.
Quali sono invece oggi i modelli più facili da rubare?
Gruppo Fiat. In particolare, le Alfa Romeo Fiat in Italia vanno a ruba. Si aprono in 2-3 minuti e si portano via la macchina.
Quanto costa avere un kit completo per evitare la maggior parte dei furti?
Un kit completo si attesta intorno agli 800-1000 euro. Dipende dalla macchina e dal tipo di antifurto da installare. Va per grado, da quello più semplice a quello più efficace, che proprio non riescono a portarla via, a meno che non vengono con un carrattrezzi e la caricano sopra.
Tu che macchina hai?
Ho una Bmw.
E ti hanno mai rubato l'auto?
Faccio le corna (ride). No. Ai miei amici purtroppo è capitato. Ma siamo riusciti a trovarla.
Io ho una Panda. Non me l'hanno mai rubata, però una volta mi hanno portato via lo sterzo e la radio...
Le Panda vanno tanto in Italia, e purtroppo le aprono in un attimo. I pezzi poi si trovano sempre nel mercato di compravendita dell'usato, come su Subito.it o Facebook. Si trovano sempre a prezzi super scontati, e quando li vedi pensi "ma com'è possibile?". Li rubano, li smontano, fanno passare un po' e o li rivendono o li tengono per loro, a seconda del loro bisogno. Purtroppo è un brutto business.
Su Instagram sei seguitissimo, non solo per i rimedi contro i furti ma per ogni aspetto che riguarda il mondo dell’automotive. Quali sono gli argomenti più dibattuti dopo i tuoi reel?
La mia mansione principale è il meccanico. Quindi dò i consigli e guide su come poter risparmiare, sia per quanto riguarda il lavoro di meccanico, ma soprattutto come non farsi anche truffare da gente disonesta che fa questo mestiere. Quindi do consigli a 360 gradi nel mondo delle macchine.

Con le auto elettriche imeccanici rischiano di perdere il lavoro?
Diciamo di sì. Purtroppo, per il meccanico le auto elettriche non hanno futuro. Il campo è quello dell'elettronica, non della meccanica. Sicuramente gli aggiornamenti portano a qualcosa, però sono studiate talmente bene che purtroppo tolgono il lavoro ai meccanici, perché ti devi sempre affidare al reddito ufficiale a seconda del tipo di marchio di auto elettrica. C'è poco da lavorare per un meccanico su un'auto elettrica, questo è il problema principale.
E sono facili da rubare?
Anche le auto elettriche si possono rubare molto tranquillamente, a patto che non siano scariche. Diciamo che è un mondo di cui non sono tantissimo amante, però ha molti aspetti sono utili, soprattutto all'uso cittadino. C'è ancora tanto da migliorare, perché in Italia purtroppo siamo ancora molto indietro su questo tipo di tecnologia.
Sei meccanico e influencer. Molti ancora pensano che si possa avere una strada sui social solo mostrando aspetti estetici o vacanze in posti esotici, invece per te sono diventati un’altra entrata oltre allo stipendio?
Ma è piccola. Lo stipendio principale viene dal mio lavoro di meccanico. I guadagni che ci sono sui social mi aiutano a fare investimenti su nuovi video e nuove tematiche da portare sulle mie piattaforme. Ma non è un'entrata altissima come uno può credere. Pensavo anche io così.
Però ti ha aiutato anche ad attirare nuovi clienti, no?
Sì, diciamo che il mio lavoro si è ampliato tantissimo. Questo sì. Perché comunque portado la tematica della meccanica ho attirato nuovi clienti che si affacciano attraverso i social alla mia officina, che in realtà non è proprio la mia. Però ecco, vengono in officina per poter fare dei lavori sulle loro auto e magari mi hanno conosciuto attraverso i social.
I vecchi meccanici, che non considerano i social, cosa ti dicono?
Diciamo che sono rimasti dove sono. Bisogna capire che è un mondo a parte, quello dei social. Per chi non lo conosce, lo vede come se fosse un gioco. Ma fare l'influencer oggi richiede tantissimo lavoro. Ci dedico dalle dieci alle dodici ore al giorno, oltre al mio lavoro principale.
Così tanto?
Eh sì, perché studio le statistiche, i nuovi argomenti, come poter sfruttare la giornata. Poi vedo se altri creator mi copiano, quindi devo cercare sempre di variare. Insomma, è un casino. E oltretutto c'è la registrazione dei video. Oltre Instagram poi c'è anche Tiktok, quindi è davvero tanto lavoro. Provare le scene, registrare. Mamma mia, è tosta.
C'è un segreto per diventare dei creator seguiti?
Secondo me non c'è un segreto. Io ci ho messo solo tantissima passione, ci ho creduto sin dall'inizio. E soprattutto all'inizio è stata veramente dura. Però piano piano, passo la volta, portando anche delle tematiche diverse rispetto a quelle trattate dai classici creator che si occupano di meccanica e motori, ho visto dei risultati importanti.

Ti è capitato di fare riparazioni bizzarre?
Altro che, su alcune auto molto difficili ci sono state situazioni in cui si sclera per riparare l'auto. E soprattutto, quando presenti il conto ai clienti, alcune persone non dicono nulla ma altre fanno sempre un po' di storie. Vogliono avere il macchinone e spendere poco. Non funziona così.
Oggi tra autovelox, limite dei 30 km/h, zone a traffico limitato, carburante sempre più caro, sembra che l’auto non sia più conveniente. Tu registri un calo di interesse?
Su questo lato qui, no. Vedo che negli ultimi mesi, soprattutto nel mondo automotive, che le persone preferiscono acquistare più usato che nuovo, perché purtroppo non ci sono abbastanza soldi per acquistare auto nuove, quindi la gente si butta sempre un po' nel mercato delle auto usate e cerca di andare un po' a fortuna. Sul tema dei carburanti, ci sarebbe tanto di cui parlare. Speriamo che ci sarà una svolta, anche per quanto riguarda l'inquinamento ambientale, ma purtroppo è ancora un po' tutto un punto interrogativo.
Adesso però Donald Trump in America ha ribaltato tutto, ridando valore ai motori termici. Sei d’accordo?
Sono d'accordo, sì, perché hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi una parte importante nel mondo delle automotive, visto che comunque il mercato delle auto elettriche, come dicevo, è ancora all'inizio. Il termico è sempre stato, da decenni, un'ottima strada per continuare a sviluppare auto sempre migliori. Purtroppo, certo, c'è il problema dell'inquinamento, ma non può essere tutto bello. Speriamo che si farà un salto tecnologico anche con i carburanti, che si riusciranno ad avere delle auto termiche a impatto zero. Ma chissà.
Cosa ne pensi della limitazione per i mezzi a a motore termico decisa dall’Europa entro il 2030?
Questa è una cosa che non accetto. Non l'accetto perché non solo si distrugge una parte importante di questo settore, ma non può funzionare una cosa del genere. Si toglie lavoro a decine di migliaia di persone, soprattutto a noi meccanici.. Non è una cosa, secondo me, utile. Assolutamente non l'approvo.
Secondo te, quindi, la politica cosa potrebbe fare per aiutare il tuo settore?
Sicuramente farci lavorare un po' più tranquillamente, con meno tasse, perché sta diventando davvero estenuante, soprattutto negli ultimi anni. Purtroppo alla fine ciò ricade sempre sul consumatore finale, quindi al cliente, perché bene o male questo ricarico di spese tra corrente, manodopera e tasse va sempre ricalcolato in base al lavoro che si fa su qualunque tipo di auto. Tanti anni fa si risparmiava molto, cosa che oggi purtroppo non è possibile. È estenuante. Spero che ci daranno una boccata d'aria, prima o poi. Magari ridurranno le tasse, ma credo che sia molto difficile.

Ho visto che sei un grande appassionato anche di Formula 1. Sei più per la Ferrari o per altre scuderie?
Da italiano sì, assolutamente Ferrari.
Sei appassionato anche di MotoGP?
MotoGP non tantissimo. Ho preferito sempre di più le auto, ma sono anche amante del calcio.
Piloti preferiti?
Leclerc è il mio preferito. Mi entra nel cuore.
Meglio Hamilton o Senna?
Sicuramente Senna. Anche se il mio idolo principale è Schumacher. L'emblema per me della Formula 1.
Uno dei tuoi sogni potrebbe essere quello di lavorare come meccanico della Formula 1 o della MotoGp?
Perché no? Per provare un'esperienza nuova. Mi manca quella.
Ma qual è il vero sogno nel cassetto di Andrea Petrini?
Questa è una bella domanda. Di poter lavorare. Sembrerà scontato, ma non lo è per niente. Lavorare sempre, sia come influencer, per aiutare le persone, ma soprattutto portare avanti il mio lavoro che, prima di esserlo, è una passione. Anzi, aggiungo una vera e propria malattia. Le auto, i motori, la meccanica.
Hai detto che l'officina in cui lavori non è tua, giusto? Ti piacerebbe aprirne una tutta tua?
Sì, perché no? Mi spaventa a livello burocratico, perché le spese sono tante. Ma sì, avere un'officina tutta mia è uno dei sogni.
