C’era una volta un suv che prometteva di far scoppiare di gioia gli amanti della velocità. Si chiama Audi Rs Q8 e, sulla carta, sembra la risposta teutonica a ogni desiderio motoristico: 631 cavalli, 0-62 in 3,6 secondi e 280 km all'ora di pura follia su quattro ruote. In pratica, un missile da salotto. E poi arriva Jeremy Clarkson sulle colonne di The Times, armato della sua proverbiale ironia e della convinzione che il divertimento su quattro ruote non debba mai passare per una lezione di matematica e procedure burocratiche. Perché sì, la Rs Q8 è veloce, potente e perfetta per far ripartire una stella ferma, ma prova a disattivare i sistemi di sicurezza europei e… buona fortuna. “È come scoprire che Vinnie Jones passa le serate a ricamare”, scrive Clarkson a proposito della Lamborghini Urus trasformata in plug-in ibrido. Ma la Rs Q8? Tutta potenza bruciata dentro, senza compromessi ecologici. Il suv tedesco è stato vestito da gentleman, ma sotto la giacca nasconde un mostro da pista.

Il problema, come sempre, è che il suv non ti lascia solo: lane-departure, speed warnings, segnali di traffico… cinque minuti per capire cosa stai premendo, cinque minuti per riuscire a far partire il v8 senza sentirti sorvegliato da 48 microchip che ti giudicano. Clarkson, ossessionato dalla puntualità, si ritrova a bestemmiare tra i pulsanti, mentre la moglie Lisa cerca invano di disattivare i bongs di sicurezza. Il risultato? Un missile da 630 cavalli costretto a rispettare i limiti di velocità decisi dai Liberal Democrats locali. Alla fine, il verdetto del nostro cronista: la Rs Q8 è tecnicamente perfetta, ma troppo complessa per godersela davvero. Meglio, conclude, prendere una Rs6 Avant usata: stessa follia, meno elettronica e, soprattutto, più divertimento puro.

Clarkson non risparmia nemmeno una metafora culinaria: pagare 152.790 sterline (180 mila euro circa) per un’auto che ti costringe a cucinare da solo il tuo divertimento è come andare al ristorante e ricevere il barbecue, l’Aga, la tagine e la cucina da assemblare: “No. Io pago. Tu fai il lavoro”. Quindi, velocità da urlo, ma gioia limitata. Il suv più veloce del mondo che ti fa sentire come se stessi compilando un test a risposta multipla invece di guidare una belva.
