Ma voi ve lo ricordate la corsa ai decoder di una decina di anni fa, divisi tra la paura di non riuscire più a vedere la televisione e la speranza che il digitale terrestre portasse con sé una ventata di novità insieme a un sacco di nuovi canali? Il passaggio alla nuova tecnologia sembrava la classica storia all’italiana: il legame più o meno diretto col Lodo Rete 4, il sospetto che a guadagnarci fosse una società produttrice di decoder in particolare (casualmente di proprietà di Paolo Berlusconi) e un Paese tecnologicamente arretrato che non sarebbe mai stato capace di supportare quel cambiamento. Il risultato fu la nascita di Enzo Miccio e una frammentazione dell’offerta televisiva così esasperata da cambiare radicalmente e per sempre i paradigmi di valutazione dello share, con buona pace delle emittenti generaliste.
Manco il tempo di mandare in soffitta le vecchie tv che è già tempo di cambiare. Se siete tra quelli che - come il sottoscritto - smadonnano perché metà dei canali ancora non è neppure in HD, sappiate che, di qui a qualche mese, potrete cominciare a pretendere di vedere Jerry Scotti in 4 e perfino 8k. Il 2020, infatti, oltre a un monte di sciagure, ha portato con sé l’avvio del passaggio alla nuova tecnologia dbv-t2, aka il nuovo digitale terrestre.
Si tratta di un cambiamento che avrà luogo in maniera graduale per compiersi definitivamente entro la fine del 2022, con il seguente calendario:
1° gennaio – 31 maggio 2020: Campania, Lazio, Liguria, Toscana, Sardegna e Umbria;
1° giugno – 31 dicembre 2020: Lombardia (tranne la provincia di Mantova), Piacenza e provincia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta;
1° gennaio al 30 giugno 2021: Catanzaro e provincia, Reggio Calabria e provincia, Sicilia, Vibo Valentia e provincia;
1° settembre – 31 dicembre 2021: il resto d’Italia dunque il Veneto, provincia di Mantova, Friuli – Venezia – Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, provincia di Cosenza e Crotone.
Perché cambiare di nuovo?
Le motivazioni vanno ricercate nella nuova causa di tutti i mali: il 5G. Per liberare spazio alle frequenze del nuovo sistema di connettività dati si è reso necessario spostare almeno una parte dei canali televisivi che le impiegano attualmente. I vantaggi, come detto comprenderanno una migliore qualità audio e video, e il supporto di 4k e 8k - l’ideale per la prossima quarantena.
Ok ma il mio televisore supporterà il dbv-t2?
Se fra le specifiche tecniche della vostra TV c’è scritto “decoder integrato dvb-t2” e che è compatibile con la decodifica dello standard h265/hevc la risposta è sì. In generale le TV acquistate (nuove) dopo il 1 Gennaio 2017 sono tutte compatibili
Che fare se la TV non è compatibile?
Due le opzioni: acquistare - ça va sans dire - una nuova TV con il decoder dvb-t2 incorporato oppure acquistare un il decoder con standard dvb-t2 e hevc dal costo approssimativo di 30 – 35 euro.