Le vicende del Teatro La Fenice di Venezia stanno diventando una telenovela, tra volantinaggio selvaggio contro Beatrice Venezi, critiche da parte degli orchestrali al sovrintendente Nicola Colabianchi, minacce di scioperi, bordellicchi vari. Adesso, colpo di scena: il Teatro taglia il cosiddetto bonus “welfare” ai dipendenti, che lo percepivano dal 2018 e del quale non si sa neanche bene a quanto ammonti: VeneziaToday dice circa 1300 euro, il Corriere del Veneto parla di 700/800 euro. Mistero.
Ovviamente si sta gridando alla vendetta del Teatro nei confronti dei dipendenti. Colabianchi precisa di no: dice che, data la situazione, è meglio rimandare l’emolumento all’approvazione definitiva del bilancio. Che, come sostiene il Corriere del Veneto, sa proprio di “vediamo un po’ come vi comportate e poi se ne parla”. Ma se davvero la linea adottata da La Fenice fosse quella della “vendetta tremenda vendetta” contro coloro che si sono permessi di ridire sulla Beatrice Venezi come direttore musicale, bé, c’è da dire: bel boomerang. Quando ci sono incertezze sarebbe bene prendere l’abitudine di tagliare gli stipendi dei vertici e non degli operai (in fin dei conti, quello sono: gli orchestrali, operai dello strumento).
Noi avremmo un consiglio: ma perché la Venezi non rinuncia al suo emolumento per un anno (inizierà a percepirlo dall’anno prossimo) per mantenere il bonus “welfare”? Come cifra ci dovrebbero rientrare: non conosciamo la cifra che percepirà Beatrice Venezi, ma lo stipendio del suo predecessore era 40.000 euro e rotti l’anno, più i compensi per le direzioni. Se il fine della sottrazione del panettone dal leggìo è quello di rompere il fronte dei lamentosi, bé, così il fronte glielo rompereste ancora di più: senza togliere i regali e il torrone ai figli dei dipendenti che sì, rompono le scatole (i dipendenti, non i loro figli, e MOW è sempre stato dalla parte della dirigenza), ma se io penso a un bambino sotto Natale allora tutte le convinzioni mi si invertono e inizio a tifare per i rompiscatole. Beatrice, faccia questo gesto artistico. Faccia apparire il panettone ai dipendenti come se maneggiasse la bacchetta magica di una fatina. Vedrà, non se ne pentirà.