È incredibile ma vero, sembra infatti nato un nuovo business dei furti legato alle marmitte. Sono stati infatti registrati negli ultimi mesi migliaia di episodi nella Capitale che vedono i catalizzatori come il bersaglio preferito dai ladri. A conferma di ciò sono i numerosi arresti da parte della polizia che ha trovato, durante i servizi in pattuglie, numerose persone in possesso di frullini, seghe per metalli e chiavi inglesi sofisticate in grado di poter smontare una marmitta in pochi minuti.
Ma non solo soltanto i costosissimi componenti installati sulle autovetture più ecologiche, ma dietro a tutto questo c’è una sorta di mente in stile ‘Casa del Papel’. Perché la criminalità sa perfettamente il contenuto delle marmitte dove, al loro interno, sono presenti metalli preziosi come l'oro, il platino, il palladio e il rodio. Tutti elementi che fruttano circa 100 euro a furto. Da ogni catalizzatore rubato c’è una sorta di estrazione attraverso un procedimento chimico. Elementi che al mercato nero fruttano almeno 100 euro per ogni catalizzatore che viene rubato e da cui poi, con un procedimento chimico, vengono ri-estratti i componenti preziosi.
I Suv e le auto di tipo Smart sono invece le categorie di autovetture prese maggiormente di mira, dalle versioni euro 4 fino all'euro 6. Il fenomeno è molto diffuso anche nel resto d'Europa. A Londra circa due anni fa è stata registrata una percentuale altissima di furti con oltre il 70% delle marmitte portate via. ed in particolate a Londra e nelle città più popolose della Gran Bretagna, dove già nel 2019 si era registrata una escalation di furti (+70%) di catalizzatori. A riportarlo è Leggo.