Freddato da due killer
sullo scooter: torna la guerra
di mafia nel milanese

di Redazione MOW

12 ottobre 2021

Freddato da due killer sullo scooter: torna la guerra di mafia nel milanese

La sparatoria è avvenuta in via della Costituzione. La vittima è Paolo Salvaggio, 60 anni, già coinvolto in diverse operazioni antidroga. Colpito alla testa, al volto e alla spalla mentre era in bicicletta da killer in sella a uno scooter. Ricoverato all'Humanitas di Rozzano è deceduto poco dopo l'arrivo in ospedale

di Redazione MOW

Un agguato in strada, in pieno giorno e in una zona non periferica. Si è svolta in perfetto stile mafioso a Buccinasco (Milano) l’uccisione di Paolo Salvaggio, 60 anni, pregiudicato per droga e con contatti sia in ambienti 'ndranghetistici sia in quelli della Sacra Corona. L'uomo è stato freddato con tre colpi di pistola, l'ultimo dei quali quando era già a terra agonizzante a terra. Salvaggio stava percorrendo il tratto tra via della Costituzione e via Morandi in sella alla sua bicicletta, quando è stato avvicinato al semaforo uno scooter T Max da cui sono stati esplosi i primi colpi a distanza ravvicinata che lo hanno raggiunto a testa e spalla, e poi, quando era a terra, il killer gli ha sparato ancora al viso. Ricoverato in arresto cardiaco all'Humanitas di Rozzano (Milano) è deceduto poco dopo l'arrivo in ospedale. L'uomo, con precedenti per droga e già coinvolto in importanti passate inchieste sul territorio, si trovava agli arresti domiciliari presso la casa dell'ex moglie, e aveva un permesso per uscire due ore alla mattina, dalle 10 alle 12, proprio nell'orario in cui è stato seguito, raggiunto e ucciso, a due passi da un parco pubblico, prima che arrivasse a un piccolo bar dove era solito recarsi: modalità che fanno pensare a un agguato pianificato, anche se tutte le ipotesi sono al momento aperte da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Milano che indagano sull'episodio.

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“Immagino sia stato ucciso da professionisti - ha detto il sindaco Rino Pruiti - che quando era a terra gli hanno sparato un ultimo colpo alla testa” senza lasciargli scampo. “Adesso bisogna capire perché dopo decenni qui si ricomincia a sparare - ha aggiunto -. Evidentemente sono saltati gli equilibri fra le famiglie” della criminalità organizzata. “Sono decenni che pregiudicati e famiglie di mafia vivono qui. Lo diciamo da decenni. La proporzione di locali sequestrati alle mafie che abbiamo qui è più alta che a Reggio Calabria, uno ogni mille abitanti” ha spiegato. Ma finora gli affari della criminalità organizzata erano rimasti sottotraccia: “L’ultimo morto ammazzato risale alla fine degli anni '80”. Per questo dopo l'attentato “la preoccupazione è altissima”. Sul posto è giunto il pm di turno, Carlo Scalas. La famiglia della vittima è stata ascoltata dagli investigatori. I filmati delle telecamere della zona acquisiti dagli investigatori dell'Arma.