Pensavano di trovarsi di fronte ad un’auto sospetta gli agenti della Polstrada di Orvieto che, invece, si sono trovati davanti ad una storia di disagio e tristezza cui loro, nel loro piccolo, hanno messo una pezza. Protagonisti della vicenda sono non solo gli agenti di Orvieto, ma anche una madre ed un figlio, lei sulla cinquantina, lui di 25 anni, che, dopo aver perso il lavoro e l’abitazione per una situazione familiare difficile, hanno ripiegato su tutto ciò che gli restava: la loro auto.
I due erano da tempo fermi su un’area di sosta vicino ad un Autogrill nei pressi di Fabro. La Polstrada è quindi intervenuta considerando la macchina sospetta, ma, interrogati gli occupanti, hanno scoperto che i due, disoccupati e senzatetto, dentro quell’auto ci vivevano, e da tempo dormivano sui sedili e si organizzavano per usufruire dei servizi igienici dell’area di servizio.
La donna ha spiegato agli agenti che il luogo scelto per fermarsi non era casuale, ma legato a piacevoli ricordi che la donna ha di quando era bambina, che insieme al padre era solita visitare Città della Pieve, che da Fabro dista solo pochi chilometri. Agli agenti la donna avrebbe detto: "Qui mi sento davvero a casa, questi luoghi mi danno un po' di sostegno e conforto per sopportare la nostra sofferenza".
Commossi dalla storia, gli agenti, capitanati dal comandante Stefano Spagnolo, hanno deciso di organizzare una colletta per fornire ai due generi alimentari di prima necessità ed una piccola somma in denaro. I poliziotti orvietani non sono nuovi a gesti di questo genere, già in passato infatti avevano aiutato economicamente una famiglia che doveva raggiungere il Trentino per sottoporre la figlia ad importanti cure mediche.