Si è risvegliato, dopo il terribile incidente, l’unico sopravvissuto dello schianto che a Fonte Nuova, in provincia di Roma, ha causato cinque giovanissime vittime. Si tratta di Leonardo Chiapparelli, 21 anni, che dall’ospedale ha provato a ricordare quello che sarebbe avvenuto prima della tragedia. Ricordi confusi, visto che il giovane è ancora sotto choc, ma che rendono l’idea dell’enormità che ha vissuto: "Una roulette russa. Perché io? Sono sopravvissuto, non so come. Ero al centro sul sedile posteriore: i corpi dei miei amici mi hanno protetto", queste le prime parole del giovane quando è stato informato dell’accaduto, come riporta il quotidiano La Repubblica. È lui l'unico sopravvissuto all'incidente avvenuto sulla Nomentana il 27 gennaio in cui hanno perso la vita cinque ragazzi tra i 17 e i 21 anni, mentre ora Chiapparelli appare fuori pericolo.
I suoi amici che hanno perso la vita erano Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti, Giulia Sclavo e Flavia Troisi, tutti di età comprese fra i 17 ed i 22 anni, che insieme a Chiapparelli viaggiavano a bordo di una Cinquecento in sei, su una vettura omologata per quattro, a forte velocità (pare gli 80 km/h) su una strada con il limite a 50. "È vivo, ma stanotte ho perso cinque figli. Perché sono cresciuti tutti insieme. Si volevano bene, erano come fratelli. Stavano spesso da noi. Non posso pensare al dolore dei genitori. Non si può morire così ", ha confessato il padre del giovane sopravvissuto alla stampa. "Siamo tutti genitori, i figli sono di tutti. Mio figlio non è in pericolo di vita, per fortuna, ma è distrutto e non si sente fortunato, ha perso tutti i suoi amici, tutti". Non solo, l’uomo ha spiegato come mai "gli psicologi hanno deciso di dire la verità" a suo figlio "con i genitori presenti. Le notizie giravano, anche non veritiere. È sconvolto, erano tutti amici d'infanzia, si conoscevano dall'asilo, hanno fatto il liceo assieme e continuavano a frequentarsi, al calcio con il Tor Lupara, la sera, sempre uniti". Il 21enne Chiapparelli ora, ricoverato in neurochirurgia all'ospedale Sant'Andrea, dovrà affrontare un nuovo percorso doloroso: "Le ferite psicologiche sono quelle che dovrà affrontare, i suoi tre amici di sempre, non ci sono più. Erano bravi ragazzi, affiatati, non meritavano questa fine efferata. Mi preoccupa il fatto che debba accettare di essere un sopravvissuto" ha concluso il padre.