Durante l’ultimo anno si è verificato un incidente ogni 41 ore, a causa dell'invasione di cinghiali e animali selvatici che invadono campagne, città, strade e spiagge mettendo di conseguenza a rischio la sicurezza dei cittadini. Questo è quanto emerge dall'analisi di Coldiretti su dati Asaps: in dieci anni il numero di incidenti, con morti e feriti causati da animali è raddoppiato. Solo nell'ultimo anno si contano 13 vittime e 261 feriti gravi. La Coldiretti: “La situazione è ormai ingovernabile. È paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile".
Il governo, per fermare la diffusione in larga scala dei cinghiali nelle città, ha inserito un emendamento nella legge di bilancio, che apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica ovunque, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. L'Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) non usa mezzi termini nel commentare l'emendamento: “In linea generale bisogna dire che sono 20 anni che si fanno abbattimenti selettivi di cinghiali, ma non è un metodo corretto perché in questo arco di tempo il numero di esemplari continua a non diminuire. Ci sono studi scientifici che dimostrano come l'abbattimento selettivo faccia aumentare la dispersione degli animali. Se si ammazza la matriarca, ad esempio, i cinghiali si disperdono”. Prevedere l'abbattimento dei cinghiali, secondo l’associazione, potrebbe creare pericolosità in città e, per evitare incidenti è importante non ricorrere alla caccia, perché in tal modo gli animali si disperdono e spinti fuori dalle zone rurali verso la città.