Ok, ok, un tedesco si è filmato mentre guidava a 372 Km/h con una mano sola, lungo un’autostrada del suo perfettissimo paese. Ma sapete che c’è? Se solo vi foste trovati di fianco a lui con l’auto giusta, avreste potuto superarlo con circa 70 Km/h orari di differenza. Come dite? Volete sapere a chi staccare l’assegno per insegnare alla Merkel chi sono i più irresponsabili alla guida, in questa Unione Europea? E allora leggetevi, proprio qui di seguito, quali sono le dieci auto di serie più veloci di sempre.
Porsche 959 - 317 Km/h (1986)
Tempi duri gli anni 80 per chi ambisse al titolo di più veloce tra le auto acquistabili sul pianeta Terra. Solo due anni prima che lo scettro fosse assegnato alla rarissima Porsche 959, infatti, l'asticella era stata fissata - nel 1984 - a 303 Km/h dalla Ferrari 288 GTO, dopo un periodo di dominio di un'altra vettura della Casa di Maranello (la Daytona), che durava dal lontanissimo 1968. Il balzo in avanti fatto segnare dagli ingegneri tedeschi fu, tuttavia, notevole. La coupé costrutia in 259 esemplari, per superare il tetto delle 200 omologazioni necessarie a farle prendere parte alle competizioni di Gruppo B, fu accreditata di una velocità di punta di ben 317 Km/h. Sotto al cofano (posteriore), oltre a un 6 cilindri boxer di 2,85 litri di cilindrata, 4 valvole per cilindro, dotato di raffreddamento ad acqua, pistoni forgiati in alluminio, bielle in titanio, due turbocompressori sequenziali, lubrificazione a carter secco, in grado di erogare 450 CV e di staccare lo 0-100 Km/h in 3,7 secondi, trovava posto un raffinatissimo sistema di trazione integrale denominato PSK (Porsche-Steuer Kupplung) che sarebbe stato utilizzato, per la prima volta, su una Porsche di serie, solo nel 1995 (sulla 911 Turbo). Mitica la variante da rally con cui Porsche fece un primo, un secondo e un quinto posto alla Dakar del 1986. Ralph Lauren ne ha una e, giusto per spiegarvi il valore di questo oggetto, l'esemplare di sua proprietà è stato esposto al MoMa di Boston nel 2005. Quante delle vostre auto sono esposte al MoMa? Come noi.
Ferrari F40 - 326 Km/h (1987)
È LA supercar, l'auto che ha fatto e che fa sognare ancora oggi più di ogni altra, ed è stata la più veloce del mondo, almeno per quattro anni. Stiamo parlando della Ferrari F40, l'iconico modello nato per celebrare i primi quarant'anni di attività sportiva della Casa di Maranello. Montava un 8 cilindri a V di 90 gradi, di 2936,25 cm³, sovralimentato con due turbocompressori, in grado di erogare 478 CV e 577 Nm a 4000 giri/min, per 1.155 Kg. Il tutto gestito da un ottimo cambio manuale a 5 marce, con frizione a secco: un'auto per uomini veri. Proverbialmente difficile da guidare, realizzata con un ampio utilizzo di materiali compositi (i finestrini sono in plexiglass, come sulle auto da corsa), era lo status symbol per eccellenza, in un periodo storico in cui avere i soldi non era ancora qualcosa di cui vergognarsi. La voleva Roby Baggio, la guidò a Fiorano anche Stallone ma, soprattutto, ne ebbe una Alberto Tomba. Fece segnare 326 Km/h nei rilevamenti ufficiali ma, a quanto si dice, superò spesso - e di molto - questo valore, in diversi test privati. Mito assoluto.
Bugatti EB110 - 336 Km/h (1991)
Michael Schumacher ne comprò una nel 1994 e la distrusse poco tempo dopo uscendo di strada a una velocità siderale. C'è chi dice che alla guida ci fosse il fratello Ralph, allora minorenne, altri che lo stesso Michael abbia dato la colpa alla vettura. Qualunque sia la verità, anche questo incidente ha contribuito ad alimentare il mito di un'auto che, nonostante il blasone del marchio, era di fatto costruita in maniera sostanzialmente artigianale, ma che, ciononostante, si era dimostrata in grado di affermarsi, nel 1991, come l'auto più veloce della storia, grazie ai suoi 336 Km/h di punta massima. La Bugatti EB110 era mossa da un mossa da un 12 cilindri a V di 60º, dotato di basamento monoblocco in lega di alluminio e magnesio, testate in alluminio e titanio, lubrificazione a carter secco, 5 valvole per cilindro, di 3,5 litri di cilindrata e sovralimentato con la bellezza di 4 turbocompressori. A seconda delle versioni erogava una potenza di 560 o di 610 CV e accelerava da 0 a 100 Km/h in 3,5 e 3,3 secondi, nelle due configurazioni. Da notare che la velocità indicata era raggiunta con un sistema di trazione integrale permanente, dotato di tre differenziali e con una ripartizione 73-27% tra retrotreno e avantreno. Fu la prima auto di serie della storia equipaggiata con un telaio in carbonio. Ah, se vi interessa, nel 1994 ne venne fatta una versione a metano (un solo esemplare), per altro in grado di raggiungere i 344,7 Km/h. Pronta per l'Area C!
Jaguar XJ220 - 343 Km/h (1992)
Il suo record durò un amen, ma la Jaguar XJ220 resta una delle nostre supercar preferite. Costruita nell'epoca d'oro delle supercar, la XJ220 era un must tra le auto da usare in Need for Speed 2, tanto da conquistare anche il cuore di Briatore, che vendette la sua nel 2011. Realizzata grazie all'impulso di un manipolo di dipendenti che, nel dopolavoro, amava riunirsi per dare sfogo alle più folli fantasie a quattro ruote con lo pseudonimo di "The Saturday Club", divenne un progetto appoggiato ufficialmente dalla Casa madre nel 1988, quando un primo esemplare fu mostrato al British Motor Show. Realizzata in collaborazione con Tom Walkinshaw Racing, montava un V6 biturbo da 3,5 litri di derivazione MG Metro 6R4 (vettura da rally del gruppo Austin Rover), in grado di sviluppare 550 CV di potenza massima e 645 Nm di coppia a 4500 giri al minuto. Il suo fu il primo V6 nella storia della Jaguar. Ne furono costruiti 281 esemplari e, oltre a Briatore, ne vollero una anche Elton John e il Sultano del Brunei.
McLaren F1 - 371,8 Km/h (1993)
La buttiamo lì: la supercar più bella di sempre? Di sicuro una delle più leggendarie. A cominciare dal delirante record di velocità fatto segnare nel 1993: 371,8 Km/h, +28,8 rispetto al record precedente. Un primato che resterà ineguagliato per ben 12 anni. E poi ci sono i mille dettagli, l'aneddotica, oltre alle caratteristiche tecniche. I due sportelli ad apertura obliqua permettevano, ad esempio, di accedere ad un incredibile abitacolo in grado di ospitare tre persone, con il guidatore collocato centralmente e in posizione più avanzata rispetto agli altri occupanti. E poi c'è il motore: un 12 cilindri a V di 60 gradi di 6 litri privo di alimentazione, in grado di erogare a seconda delle differenti varianti realizzate nel tempo dai 627 ai 680 CV. Quanto basta per renderla a tutt'oggi l'auto stradale con motore ad aspirazione naturale più veloce mai costruita. Fu realizzata in soli106 esemplari tra il 1993 e il 1998. Progettata da Gordon Murray - all'epoca ingegnere di Formula 1, con all'attivo progetti come la McLaren MP4/4 con cui Prost vinse il mondiale nel 1988 - è stata acquistata da, tra gli altri, da Jay Leno, George Harrison, l'immancabile Sultano del Brunei ed Elon Musk. E, sì, quello nella foto qui sopra è Rowan Atkinson (Mr. Bean). Anche lui ne aveva una. L'ha quasi distrutta schiantandosi contro una Austin Metro, prima di darle il colpo di grazia con un'uscita di strada che le ha fatto prendere fuoco.
Koenigsegg CCR - 387,37 Km/h (2005)
Mai sentito parlare di Christian von Koenigsegg? Tenete questo nome a mente perché lo incontreremo di nuovo in questa carrellata di follia umana a quattro ruote. Prendete Steve Jobs, unite il suo DNA con quello di Enzo Ferrari e otterrete Mr. Koenigsegg, il signore svedese, fondatore dell'omonima Casa costruttrice. Nelle sue auto c'è il genio del più folle dei visionari e la passione e il gusto per l'artigianalità che solo un personaggio come il Drake ha saputo portare a competere con i più grandi colossi internazionali. La Koenigsegg CCR è stata presentata al mondo nel 2004 come la versione ancor più performante della già estrema CC8S. Prodotta in soli 14 esemplari, sotto al cofano monta un V8 da 4,7 litri dotato di due turbo compressori, in grado di erogare 806 CV, assieme a 920 Nm di coppia massima. Grazie al peso contenuto in soli 1.200 Kg, unitamente alla velocità massima fatta segnare sull'anello di Nardò, in Puglia, la CCR era in grado di accelerare da 0-100 Km/h in soli 3,2 secondi.
Bugatti Veyron - 408,47 (2005)
Vana gloria quella svedese. Christian von Koenigsegg e i suoi, infatti, non fecero neppure in tempo a ripigliarsi dai festeggiamenti, prima che il loro record venisse infranto miseramente da un missile terra-terra marchiato Bugatti. Era la nuova Bugatti Veyron, la prima variante di un modello rimasto in commercio fino al 2015 e che, per molti versi, ha segnato per sempre la storia dell'automobile. Vi basti pensare che a fine 2013, il Gruppo Volkswagen, proprietario del marchio Bugatti, rivelò che ad ogni Veyron venduta corrispondeva una perdita di 6,27 milioni di dollari (nonostante un prezzo al pubblico di 1.100.000 euro), per una perdita complessiva di 1,7 miliardi dell'epoca. Il perché di tutto questo? Semplicemente perché la Veyron era un'auto tecnicamente completamente folle, a partire dal motore. V8? Pff. V12? Roba da ragazzini. La Veyron mintava un motore a 16 cilindri costrutito grazie all'accoppiamento di quattro bancate da 4 cilindri a V stretta, che davano origine a uno schema cosiddetto a W. La cilindrata complessiva era pari a 7.993 cm³ e la potenza erogata dalla prima versione, grazie alla presenza di quattro turbocompressori, era di 1.001 CV, con 1.250 Nm di coppia massima. Michelin progettò degli pneumatici specificamente realizzati per sopportare la velocità massima della Veyron, il cui costo al cliente si aggirava attorno ai 15.000 euro per ogni treno. Raggiungeva i 100 Km/h con partenza da fermo in 2,5 secondi (un dato possibile anche grazie all'ausilio della trazione integrale permanente) e a piena velocità consumava 125 litri ogni 100 Km. Quanto basta per svuotare l'intero carburante in 12 minuti e mezzo.
SSC Aero TT - 408,47 km/h (2007)
Ma che poi, la verità vera sapete qual è? È che per battere il record di velocità tutta la raffinatezza messa sul piatto dalla Veyron non serviva neppure. Per andare forte sul dritto basta un motore che spinge (tanto) e una buona aerodinamica. La dimostrazione? Il record della americana Shelby Super Cars Aero TT. Niente fronzoli per lei, ma un bel V8 da 6.200 cm³ di cilindrata che passava dai 787 CV della versione standard ai 1.183 CV della TT (Twin Turbo per l'appunto). Piede pesante e via. È così che si fa.
Bugatti Veyron Super Sport - 431 Km/h (2010)
Certo, se la base tecnica è quella della Veyron, poi, ci metti poco anche a ribattere. Non a caso, nel 2010, Bugatti riportò a casa lo scettro con l'ultima più estrema variante della sua supercar: la Bugatti Veyron Super Sport. A cambiare, rispetto al modello "standard", era il propulsore che, grazie a una serie di modifiche, era in grado di toccare i 1.200 CV di potenza massima e l'aerodinamica, con la sostituzione degli air-scoop presenti sul tetto della prima versione, con nuove prese d'aria NACA di derivazione aeronautica, che si sommavano a prese d'aria ora maggiorate nella zona anteriore della vettura. Fu prodotta in 30 esemplari, tra i quali figura anche una versione in colorazione denominata "Black Carbon", che presentava un retrotreno leggermente rivisto, per assecondare le richieste di un cliente cinese.
Koenigsegg Agera RS - 447,19 Km/h (2017)
Ma c'è qualcuno a cui i 431 Km/h della Bugatti Veyron Super Sport sembravano ancora pochi e questo qualcuno risponde al nome - manco a dirlo - di Christian von Koenigsegg. Presentata nel 2010 e in produzione dal 2011 al 2018, la Agera fu sviluppata nelle versioni standard, R, RS e Final Edition. Figlia dello stesso progetto è poi la One:1, prodotta in soli 7 esemplari tra il 2104 e il 2016, la vettura che deve il nome allo straordinario dapporto peso/potenza di 1:1 per l'appunto. A far segnare il record di 447,19 Km/h, nel 2017, fu la variante RS: una versione R, di fatto, arricchita con alcune tecnologie impiegate sulla One:1. Sotto al cofano un V8 da 5 litri biturbo, capace, in questo allestimento, di 1.160 Cv e 1.280 Nm di coppia massima, ad insistere su di un peso di soli 1.295 Kg (più di 1 CV per ogni Kg quindi, più della One:1). Un'auto che secondo i rilevamenti ufficiosi fatti trapelare dalla Casa svedese era ed è in grado di raggiungere i 300 Km/h con partenza da fermo in soli 14 secondi e di toccare i 400 Km/h in appena 20. Chi ha tentato l'assalto al record? Leggete qui sotto.
Shelby SSC Tuatara- 460,4 Km/h (2021)
I record sono fatti per essere battuti: è così nello sport ma anche nel mondo delle hypercar. Lo sa bene la Koenigsegg Agera RS che, per tre anni, è riuscita a mantenere il record di velocità tra le auto stradali. Stavamo giusto aspettando che qualcun altro riuscisse a sfornare un razzo terra-terra targato capace di lambire la soglia psicologica dei 500 km/h.
Era dello scorso ottobre la notizia che la Shelby SSC Tuatara, con i suoi 1.770 CV, non solo fosse riuscita a sfiorare i 500 km/h, ma che fosse andata ben oltre, facendo segnare ben 532 Km/h durante un tentativo di record eseguito su strada (chiusa). Ma quanche giorno fa, dopo le insistenze di molti, il test è stato ripetuto e il record ridimensionato. Il primato non è stato tolto alla Tuatara, ma la velocità reale di punta registrata presso il Johnny Bohmer Proving Grounds alla Shuttle Landing Facility in Florida è stata di "soli" 460,4 km/h.
E poi c'é la regina: Bugatti Chiron - 490,484 Km/h (2019)
L'abbiamo messa fuori classifica perchè la Bugatti Chiron che ha battuto ogni record, avvicinandosi incredibilmente ai 500 km/h, in verità non può essere considerata un'auto di serie, anche se la casa automobilistica francese ha già fatto sapere che lo diventerà prestissimo. Quella del record, quindi, è una versione modificata, con una serie di migliorie tecniche che hanno permesso al missile di Bugatti di salire sul tetto della classifica di tutti i tempi. Manca persino il sedile del passeggero, così da perseguire la massima leggerezza. I numeri dell'auto sono impressionanti, con il W16 quaditurbo da 8 litri che arriva a sprigionare 1.580 CV. Per ora, alzate il volume a palla e godetevi il video qui sopra.