Sono al semaforo di Piazza Repubblica, a Milano. È rosso, che noia... Durano sempre troppo questi semafori, così mi distraggo a guardare fuori dal finestrino. Vedo una signora con un cane troppo piccolo per poter deambulare senza strapparmi un sorriso maligno. E un rider in bici che cerca su Maps l'indirizzo dove consegnare i prossimi hamburger mollicci. Nel frattempo scatta il verde e io, ovviamente, non me ne accorgo. Sono troppo impegnato ad ammirare il movimento ipnotico delle zampe del micro-cane. O a immaginare il profumo di quei panini sfatti. Lo so, sta per arrivare la solita, insopportabile clacosanata del milanese incallito della macchina dietro condito dall’immancabile "Ma ti muovi?".
E invece niente. Al posto del colpo di clacson si leva una voce. Profonda, vera, un po' roca. Deve essere di uno a cui piace fumare tante sigarette. Proviene dalla macchina a fianco alla mia, una Dacia Duster a GPL Taxi: "Uè, sa l'è che la roba lì?".
All'improvviso mi ridesto dal mio torpore. Il tassinaro si riferisce a me. O meglio, alla macchina che sto guidando. Gli rispondo prontamente: "È una Jeep preparata. La puoi comprare così com'è da Cavauto, a Monza". Attraverso i vetri della Dacia intravedo un volto compiaciuto. "L'è propri bela", mi dice. Finalmente mi decido a schiacciare sul gas e a sgomberare l'incrocio. E penso che sia proprio questo l'effetto che fa la Militem Hero. Fa girare la testa. Non nel senso da togliere il fiato. Del resto, non ha la bellezza eterna di una Ferrari Pininfarina. Né la grazia scultorea di una Bugatti Atlantic. La testa, lei, te la fa girare perché è vistosa. Esagerata. Chiassosa. Sguaiata. Forse anche un po' maleducata e politicamente scorretta. Insomma, la Militem Hero non è progettata per passare inosservata. Non ce l'ha nel DNA il concetto di low profile. E l'understatement non sa nemmeno cosa sia, perché nessuno glielo ha mai insegnato. L'ho guidata per una settimana. Su e giù per Milano e provincia. E l'effetto era sempre lo stesso. La gente, gli amici, la mia famiglia. Le donne, of course. Tutti si torcevano il collo in stile gufo pur di vederla. Per cercare, almeno, di capire cosa fosse.
All’Autogrill, mentre facevo benzina, un quarantenne con una Renegade mi è venuto vicino: “Complimenti, è davvero bella” mi ha detto. Ma me lo ha detto con un fare strano, quasi languido, perché la Hero scioglie... come quando vedi qualcuno che ti piace ma che ti piace tanto e ti viene il torcicollo ma allo stomaco. Con la Militem Hero ci sono andato anche al Forte dei Marmi. Ho portato due donne a un addio al nubilato. Una delle due, seduta dietro, si è sporta verso di me e mi ha chiesto toccandosi i capelli: “Ma mi spieghi bene cosa è questa auto?”. Già, che cos'è questa Militem Hero? È una Jeep Renegade preparata, come ho detto al tassista. Ma più dal punto di vista estetico che tecnico. Sì perché ha un lift kit da 1 pollice e mezzo ed è molto più alta del normale. E la base di partenza è la Trailhawk, quindi la versione più estrema della gamma Renegade, pensata proprio per il fuoristrada. Ha la trazione integrale con tanto di simulazione delle ridotte. E persino gomme All Terrain con cui ci si potrebbe pure andare un po' nel fango (a proposito ho fatto anche questo, lungo il fiume Tidone - come potete vedere nelle foto - ed è andata benissimo). Ma poi ti sbatte in faccia cerchi in stile rapper di Los Angeles Downtown da 20 pollici (venti!) che, ecco, non sono esattamente quello che serve per arrampicarsi su un canyon o per sopravvivere nella foresta pluviale, come sognerebbe di fare una Jeep preparata.
Alla Militem Hero l'off-road non interessa più di tanto. Lei è fatta per tutti quelli che reputano la Renegade di serie troppo simpatica e poi non la comprano perché la volevano più cattiva. È fatta per chi si muove in città, ma lo vuole fare in una maniera diversa dagli altri. Ma, soprattutto, è fatta per chi adora guardare tutti dall'alto in basso. E vi assicuro che, al semaforo, mi è capitato di farlo con fieri possessori di BMW X5 o Porsche Cayenne. Sì, perché sulla Militem Hero viaggi più in alto di loro. E, per la verità, più in alto di quasi tutte le auto di serie che ci sono in commercio oggi. E anche loro, alla guida di Suv opulenti e blasonatissimi, alla fine, il collo lo hanno girato a vite per capire cosa fosse quell'auto più alta del loro stesso ego. Quindi sì, la Militem Hero funziona e noi lo abbiamo provato. Perché è stata progettata per farsi notare. E lei si fa notare. Ah, siete persone che non amano farsi vedere a tutti i costi? Scusate, non lo avevo capito. Dovevate dirlo prima. Cancellate tutto quello che avete letto e visto fino a qui. La Militem Hero non è progettata per tipi come voi.
E invece niente.
Perché è questo l'effetto che fa, la Militem Hero.