Vedi Volkswagen Amarok e pensi all’America, un tramonto sul deserto e Javier Bardem che entra in una stazione di servizio con una moneta. Vuol dire zero compromessi. Vuol dire, soprattutto, una storia da raccontare, perché spostarsi con un pick-up di questo genere implica l’obbligo di avere una storia in tasca, una vita diversa, appartenere a un luogo distante. Tutti concetti che si sposano bene con l’idea di viaggio negli Stati Uniti. Poi però scopri che Amarok è che ha trazione integrale, un cambio a dieci rapporti e un V6 da tre litri sotto al cofano, così la storia diventa più chiara, attraente: grossa cilindrata, un vano di carico generoso e la capacità di andare più o meno ovunque hanno portato questa piccola rivoluzione addirittura in Europa, dove di mezzi così iconici per la cultura statunitense - e il suo immaginario fatto di stivali in pelle e cappelli texani - se ne vedono di rado. Giunto recentemente alla sua seconda serie dopo una prima versione presentata nel 2010, Amarok viene venduto con gruppi ottici a LED, display infotainment verticale da 12 pollici e un bel comparto di ADAS lo proiettano direttamente nel futuro, anche se il design muscoloso con cui si presenta non fa nulla per nascondere la sua indole fuoristradista. Anzi, indole fuoristradista sembra un modo per dire che ci si può parcheggiare sul marciapiede: questo è un mezzo da lavoro. Roba con cui puoi entrare in una cava di marmo, guadare una palude, salire in alta montagna. Che poi è il motivo per cui Amarok viene commercializzato dalla divisione Volkswagen Veicoli Commerciali: è effettivamente un vero mezzo da lavoro.
La Fattoria Le Pupille
Così lo abbiamo fatto lavorare. Per mettere alla prova le sue capacità in fuoristrada abbiamo portato Volkswagen Amarok a Ettore Arturo Rizzi, enologo che gestisce con passione una terra nella Maremma: “Elisabetta Geppetti arriva a Fattoria le Pupille e decide di iniziare a produrre vini in una terra, la Maremma, dove vini di qualità ancora non si producevano. È una zona di produzione collinare, dove si arriva anche ai settecento metri di altitudine. Abbiamo vini a base Sangiovese, e questa è l’unica DOCG in Toscana ad avere il Sangiovese piantato vicino al mare, vicino al Mediterraneo”.
Il mestiere dell'enologo
Ettore Arturo Rizzi è appassionato del suo lavoro: cerca la perfezione, vive in simbiosi con i vigneti e a lui, un mezzo così, cambia la vita ogni giorno. Lo vedi quando sfrutta il motore dell’Amarok che spinge forte e sicuro, o quando viaggia tra i filari per controllare l’andamento delle sue uve: “Un buon vino si produce col cuore e la passione, per me il vino è la mia vita”, racconta. Lo guardi e ti sembra di essere davvero lì, in un ranch californiano alle porte col Messico. Ettore ci carica la terra e potrebbe fare lo stesso con le uve. Vederlo lavorare con Amarok ti dà la sensazione che tutto sia al proprio posto, chi ha passato almeno un paio d’ore in campagna nella propria vita sa che è così: “Utilizzare l’Amarok mi dà moltissima libertà di movimento in tutta la giornata”, spiega Ettore. “Riesco ad entrare nel vigneto con tutta lòa sicurezza e la tranquillità del mondo. E poi su strada è un veicolo molto versatile, che per quanto mi riguarda facilita la vita di tutti i giorni. Caldo, freddo, pioggia, neve… avendo quattro ruote motrici e le ridotte con il blocco dei differenziali sono tranquillo”.
Per il resto ci sono 241 CV di potenza e 600 Nm di coppia, che permettono anche di rendere il pick-up tedesco adatto al traino fino a 3,5 tonnellate. Se Volkswagen Amarok ispira storie diverse e nuovi orizzonti è perché sono diverse le cose che ti permette di farci. Non è il cassone interamente copribile (1,62 metri di lunghezza per 1,27 metri di larghezza) a fare lo show. Non è nemmeno il frontale impotente a clessidra o l’altezza della posizione di guida, da cui sembra di dominare la strada. È il suo tutto. È che funziona, ti spinge oltre, ti regala un’opportunità, di colpo capisci che a tutte le soluzioni che hai pensato per una vita dovrai aggiungerne un bel po’. Questa, la libertà di scelta e di azione, è una delle più grandi ricchezze del nostro tempo: se puoi fare quello che vuoi, tutto il resto passa sullo sfondo. Come un tramonto sul deserto del Mojave.