Volkswagen Amarok, in Italia, è un’ottima ragione per avere un’attività: essendo omologato come veicolo commerciale si rivolge esclusivamente al mondo dei professionisti e lo fa con una lunga serie di soluzioni tecniche decisamente convincenti. Il nostro Amarok è costruito attorno al generoso propulsore Diesel V6 da 3,0 litri e 241 CV e 600 Nm di coppia, quasi commovente per i suoi diversi estimatori, supportato da trazione integrale 4Motion e cambio automatico a 10 rapporti, il tutto dichiaratamente assemblato per affrontare i terreni più difficili. Ci sali e ti senti come un californiano con stivali in pelle nella Death Valley o, perché no, un surfista australiano a Byron Bay, che poi è il motivo per cui per il primo episodio di The Amarok Dream abbiamo portato il nostro mezzo ai ragazzi di Huh Shapes. In questo speciale, realizzato in collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali, abbiamo voluto raccontare, in tre episodi, il punto d'incontro fra realtà diverse che si trovano unite dalla ricerca di una vita lontana dalle convenzioni, una vita in cui le scelte che facciamo sono nostre e non degli altri. Perché? La libertà può essere un ideale, forse per qualcuno anche un'idea di felicità, non importa. Quello che importa è che ci si arriva solo con l'attitudine.
Ok, ma chi sono i ragazzi di Huh Shapes?
Tre ragazzi si ritrovano la sera a parlare online. Siamo in piena pandemia e gli aperitivi si inventano così, lo smartphone davanti alla faccia e una birra fredda presa dal frigo. In una di queste serate, come il sogno che fanno in tanti ma vivono in pochi, decidono di dedicarsi a qualcosa che possa cambiare il loro mondo, decidono di rischiare. L’idea, se fai surf, è sempre la stessa: provare a viverci. L'attitudine è quella giusta. Così nasce Huh Shapes, un laboratorio artigianale in cui Roberto, Luca e Paolo costruiscono a mano tavole pregiate, belle e, a richiesta, personalizzate. “La tavola da surf è parte della passione che abbiamo tutti e tre”, spiega Roberto Baccichetto. “La passione di surfare e di creare qualcosa con le nostre mani, esprimere la nostra libertà dal segno, dal tratto che lasciamo in una tavola all’onda che cerchiamo”.
Puoi volerne una semplice per iniziare, o magari roba più diretta e agile. Puoi anche volerla col logo del tuo tiki bar e appenderla al soffitto o regalarla a qualcuno, non importa: loro la costruiscono come la vuoi mettendoci attenzione e materiali durevoli, per non impattare sulla natura. Poi te la portano a casa. Dicono che sia per evitare i problemi della spedizione, ma la verità è che per loro quel momento, quando vedi la tua tavola per la prima volta, è prezioso e vale la pena goderselo: “Dobbiamo mantenere il rapporto fisico, non possiamo pensare di poterla spedire come qualsiasi altro prodotto - ci raccontano durante lo speciale - Per noi è essenziale caricarla sul mezzo e portargliela e conoscere la persona, vederla faccia a faccia e capire se è soddisfatta del prodotto. Capire se quello che abbiamo pensato all’inizio, che poi è diventato il progetto, si è realizzato. Abbiamo bisogno di un mezzo così”. Con Amarok questa roba la puoi fare, carichi i surf sul cassone e ci arrivi dove vuoi, anche in alta montagna. Spesso però, per questi ragazzi l’idea è il mare.
Rugged Feelings
Vedi Volkswagen Amarok e pensi che è un bell’oggetto. Rugged, in inglese. Che sia può tradurre in robusto, ma va bene anche per defiire un terreno roccioso e ostile. Cinque posti, sedili comodi e spaziosi e una pioggia di tecnologia, come il display dell’infotainment da 12,3 pollici da cui è possibile utilizzare lo smartphone: lo abbini all’auto e hai navigatore, musica e chiamate direttamente da lì. Sull'auto sono poi presenti 20 diversi sistemi di assistenza alla guida, da un sistema di telecamere per semplificare le manovre al cruise control adattivo.
La prima volta che ci sali Amarok sembra quasi troppo grande. Alto, potente. Ma basta uscire dal vialetto di casa per entrarci in simbiosi e cominciare a godersi la guida. Il motore spinge forte e la coppia motrice è moltissima, ma Volkswagen Amarok è fatto per spostare i chili, trainare carrelli, lavorare. Se poi vuoi andarci anche in città la sera lo puoi fare, con un autografo di fango sulle fiancate rende ancora meglio, esattamente come cantava Jon Pardi in DIrt on my boots.
Qualche numero: Amarok ha una capacità di carico di 1,19 tonnellate, quasi 12 quintali, mentre il cassone ha una dimensione di 1,62 metri di lunghezza per 1,27 metri di larghezza, abbastanza da caricare un euro-pallet in posizione trasversale o longitudinale. Nel caso in cui non bastasse, con Amarok puoi trainare fino a 3,5 tonnellate, l’equivalente di 160 tavole da Surf. La vera chicca però è un’altra: il tetto regge fino a 85 Kg di carico in movimento che diventano 350 Kg a veicolo fermo, il che significa che è possibile acquistare una tenda ad hoc - presente anche nel catalogo degli accessori originali - e montarla lì, in modo da poterci viaggiare. Ecco perché ai ragazzi di Huh Shapes è piaciuto così tanto: carichi le tavole, monti la tenda e parti. Niente storie, solo Rock ’n’ Roll.
Questione di attitudine
Il grosso, enorme punto di forza di Volkswagen Amarok - oltre al design e alla capacità di carico - è che puoi arrivarci davvero ovunque. L'altezza di 25 centimetri da terra, l'angolo di attacco di 30 gradi e le sei diverse modalità di guida (Eco, Normal, Fango, Sabbia, Fondo sdrucciolevole e Carico) fanno un lavoro eccezionale. Il tutto con uno stile che è difficile trovare anche su veicoli pensati solo per la città, te ne accorgi quando lo vedi dal vivo. Pensiamo ai fari Matrix IQ Light, tecnologici e potenti, o ai cerchi da 21 pollici strutturati per il fuoristrada. Tutto è massiccio, monolitico. La magia è che una volta salito in cabina e acceso il motore, Amarok diventa un mezzo a misura d'uomo, facilissimo da gestire. In breve, Volkswagen Amarok ha l'attitudine per regalarti un sogno di libertà, il resto lo devi fare da solo.
Come i ragazzi di Huh Shapes.