image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Crimes of the future di Cronenberg è un orgasmo di due ore

  • di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

28 agosto 2022

"Crimes of the future" di Cronenberg è un orgasmo di due ore
È in sala Crimes of the Future, l'ultimo film di David Cronenberg. Nonostante recensioni discordanti e perfino sinossi che anticipano la trama in modi completamente antitetici, non è la supercazzola intellettualoide che potreste aspettarvi. E fa godere. Parecchio

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

No spoiler. Anche perché sarebbe impossibile. "Crimes of the Future", il nuovo film di David Cronenberg in sala dal 24 agosto, a giudicare dalle recensioni (e perfino dalle sinossi) disponibili online, ha tutta l'aria di essere la classica supercazzola intellettualoide di cui nessuno capisce davvero una fava. Però, intanto, ne parla e scrive per darsi un tono d'essai. Vi risparmiamo volentieri riflessioni e disanime da parvenus dell'intellighenzia e ci azzardiamo, invece, a discorrerne da comuni mortali: si gode per due ore. Sui titoli di coda, si viene assaliti da un senso di appagamento assoluto che tenderà a persistere, volenti o nolenti. Il sangue, i morti, il futuro apocalittico, i cambiamenti climatici che fotteranno il nostro già malandatissimo pianeta come il Jova Beach Party fa con le tartarughe caretta caretta. Tutto giusto, tutto vero. C'è anche questo. Ma "Crimes of the Future" è un film fatto di occhi, di tensioni sessuali, di voyeurs e turisti della pornografia che si spingono sempre più oltre, oltre qualsiasi limite, cercando disperatamente di trovare soddisfazione. Parla di noi, dunque, oggi. Non "domani". 

20220828 151714701 1248

Già dal titolo, il film porta a pensare che sia doveroso ragionare su qualche tipo di crimine, con ogni probabilità più di uno, che ci toccherà espiare in un futuro possibile. E in effetti il regista ci conduce in un futuro orrendo, disgustoso. Lo è per una semplice questione di sottrazione: non esiste più il dolore né fisico, né emotivo. L'umanità, a rigor di logica, dovrebbe vivere in pace, dunque, no? No. Perché, purtroppo o per fortuna, non siamo nati per essere fogli Excel e quel piccolo difetto di fabbricazione per cui niente ci sembra mai "abbastanza", ce lo portiamo sempre appresso. Da qui, il dolore, in questo futuro possibile, viene narrato nelle leggende, ricercato, bramato ossessivamente. Semplicemente perché non c'è. 

Come tossicodipendenti, nei vicoli bui delle strade di Atene (location del film), uomini e donne si tagliuzzano, mutilano corpi altrui con il pieno consenso di tutti i coinvolti, sperando che sia la volta buona in cui riusciranno a sentire qualcosa. Ma non succede mai. In un mondo popolato da vampiri emotivi a caccia di sensazioni che non sono più in grado di provare, gli artisti sono considerati semidei perché hanno il compito di soffrire. O, almeno, di ostentare sofferenza e renderla perfomance. Perché è questo che le persone hanno bisogno di vedere, ciò che a loro manca davvero. E sono disposte a tutto pur di avvicinarcisi. Perciò la chirurgia gioca un ruolo fondamentale: in questo mondo ribaltato, l'introspezione è letteralmente farsi aprire in due da un bisturi di fronte a un pubblico pagante per mostrare "cosa c'è dentro". E dentro ci sono organi, anche progettati ad hoc per l'experience, sangue, in alcuni casi rimasugli di plastica e schifo: ossia la "bellezza interiore". Godono tutti: dagli artisti agli astanti. Una satira piuttosto prepotente, a ben guardare. 

20220828 160701615 2797

Il protagonista Saul Tenser (Viggo Mortensen), perennemente intabarrato nel suo nero pastrano, non mostra un centimetro di pelle a meno che non sia in scena o nella strambissima intimità della propria casa super-intelligente (ci sono sedie che lo imboccano, letti che lo cullano tramite innesti negli arti) insieme all'assistente e partner in crime Caprice (Léa Seydoux). Lei ha lasciato la chirurgia medica per diventare "artista" come lui e quindi scotennarlo tramite futuristici aggeggi in pubblica piazza.

Saul è considerato il più grande perfomer della scena "introspettiva", quando in realtà l'unico desiderio che ha è quello di morire in santa pace. Ci prova in ogni modo, aiutato da una società che proprio questo, la sua sofferenza, ha bramosia di vedere. Gli altri artisti performativi, in palese rincorsa, cercano di imitarlo portando in scena sfocate rappresentazioni di un dolore, e di conseguenza di una bellezza, che è solo posa plastica. Risibile. Non c'è niente di vero. Ma il pubblico, come sempre, si accontenta anche di poco pur di godere. Saul schifa tutti. Cronenberg schifa tutti. Ma ci dà esattamente quello che vogliamo (anche oggi): il dolore, il sangue, il dettaglio porno-splatter in esclusiva per gli abbonati. 

"Crimes of the Future" non è un horror, non è un pippone, non è niente di quanto scritto fin qui. O lo è solo in parte. A unire il pubblico in sala agli orrendi personaggi del film è solo puro desiderio. Del dolore, di un orgasmo. Siamo spacciati. Ma continueremo a tendere a qualcosa di peggio. Perché nulla è mai abbastanza nelle nostre piccole vite. E niente ha più importanza. No spoiler. Non vediamo, non parliamo, non sentiamo. 

20220828 160247552 2280

Tag

  • Cinema
  • Film
  • recensione

Top Stories

  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere

    di Leonardo Caffo

    Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • Non rompete il caz*o al Premio Campiello: Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina uno scandalo? Vi meritate il mainstream del premio Strega (dove vincono i best seller tipo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio)

    di Jacopo Tona

    Non rompete il caz*o al Premio Campiello: Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina uno scandalo? Vi meritate il mainstream del premio Strega (dove vincono i best seller tipo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio)

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Selvaggia sul fidanzato a Ballando: “Non ne parlo”. E se neanche la Lucarelli trova le parole...

di Maria Francesca Troisi

Selvaggia sul fidanzato a Ballando: “Non ne parlo”. E se neanche la Lucarelli trova le parole...
Next Next

Selvaggia sul fidanzato a Ballando: “Non ne parlo”. E se...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy