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Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

  • di Beniamino Carini Beniamino Carini

6 agosto 2025

Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
Perché le Blackpink, quattro ragazze coreane, hanno stregato i giovanissimi, tanto da convincere i genitori a spendere oltre 100 euro a biglietto per vederle da lontano all’Ippodromo di Milano? Non si tratta solo di canzoni: c’è un fenomeno sociale

di Beniamino Carini Beniamino Carini

Nell’aria calda di agosto, Milano si ferma per il concerto delle Blackpink. All’Ippodromo Snai La Maura, per una notte, la città diventa epicentro di un culto pop che supera i confini linguistici e geografici. Lisa, Jennie, Rosé e Jisoo non sono solo le protagoniste dell’unica tappa italiana del loro Deadine World Tour: sono l’incarnazione di una nuova religione laica, dove l’adorazione è urlata, i rituali sono coreografie e le offerte si misurano in biglietti da 103,5 euro (più commissioni) a salire, da tempo introvabili nel pit sottopalco. Cosa spinge migliaia di adolescenti (soprattutto ragazzine), i Blink, a convincere i genitori a sborsare cifre da capogiro per vederle da lontano? La risposta va oltre la superficie di una popstar e lambisce le acque più profonde della contemporaneità: identificazione, desiderio di appartenenza, sogno di un altrove che solo il K-pop sa raccontare con questa forza visiva, sonora, estetica.

Le Blackpink sono la girl band K-pop più famosa del mondo, la più seguita su YouTube (oltre 95 milioni di iscritti) e la prima a scalare vette considerate inaccessibili. Dal debutto nel 2016, il gruppo colleziona primati, come l’essere stata la prima girl band K-pop a esibirsi al Coachella e il primo gruppo asiatico headliner del festival, nonché la prima band femminile k-pop a entrare nella top 40 di Billboard 200, e ancora Guinness World Record, collaborazioni con Dua Lipa, Selena Gomez, Cardi B e Bruno Mars. Cosa c’è, però, dietro l’alchimia?

Il prezzo dei biglietti dei Blackpink
Il prezzo dei biglietti dei Blackpink
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Blackpink
Blackpink Ansa

La vera chiave non è solo la musica. È un impasto di estetica, attitudine e narrazione. Blackpink significa contrasto: il nero della forza, il rosa della vulnerabilità. Come dichiarato da YG Entertainment: “‘Pretty isn't everything.’ Simbolizza che sono una squadra che racchiude non solo bellezza ma anche grande talento”. In un’epoca che idolatra il perfezionismo social, loro alzano l’asticella: “Più che la pressione, siamo pronte a restituire ai fan quanto ci danno. Ci motiva ad andare oltre ogni sogno”, ha confidato Jennie a Grammy.com. I Blink, così si chiamano i fan, non si limitano ad ascoltare: vivono la band. Studiano le linee di ballo, i cambi look, i significati reconditi dei testi. Rincorrono i video “fancam” dove ogni componente viene isolata, decifrano ogni sorriso, ogni gesto, ogni story su Instagram. In quei momenti, Lisa, Jennie, Rosé e Jisoo diventano specchi e oracoli, non solo poster da cameretta. Ecco la forza del K-pop: la costruzione di un mondo totale, dove nulla è lasciato al caso e ogni canzone è un microcosmo visivo, linguistico, emotivo.

Eppure, le Blackpink sono un’anomalia anche nella galassia K-pop. Hanno pubblicato meno di due dozzine di brani tra il 2016 e il 2020 (People), eppure ogni singola uscita è evento mondiale. Hanno portato lo storytelling visivo all’estremo, con video che cambiano styling, mood e palette cinque o sei volte in pochi minuti. Hanno reso la dualità, indipendenza e fragilità, girl power e malinconia, il loro manifesto. E soprattutto parlano la lingua fluida di una generazione globale: inglese, coreano, ma anche meme, estetica Instagram, valori trasversali.

Il prezzo del biglietto, allora, è un pedaggio d’iniziazione. Per i genitori, può sembrare solo un capriccio costoso. Per chi sta crescendo oggi, è l’accesso a un rito di passaggio, la partecipazione a un momento irripetibile: il live come coronamento di un sogno di comunità, la materializzazione del mantra “Blackpink in your area”.

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