È ripartito ieri sera (per il grande pubblico su MotorTrend, dopo il debutto su Sky Uno HD il mese scorso) il format che mette alla prova i customizzatori italiani: Lord of The Bikes.
Dopo il successo della prima edizione il programma ha avuto puntate più o meno fortunate, che hanno visto alternarsi alla conduzione e alla giuria grandi nomi del motociclismo, e non.
Quest'anno è più "e non".
Ne parliamo con un certo ritardo, è vero, ma chi scrive non ha molta dimestichezza con la televisione e soltanto ieri sera, vedendo passare la réclame sul Canale 59, si è trovata ad opinare ad alta voce un trasecolato: "Ma che ne sa di moto la Leotta?".
Ma partiamo "dagli altri".
Nulla da dire sul buon Guidone Meda, che di pane e moto ci campa da sempre, ma che qui si trova in un ambito lontanissimo da quello a cui è abituato. Certo, romanticamente parlando anche le MotoGP sono delle special, modificate per raggiungere prestazioni da urlo e livree acchiappa sguardi, ma una moto custom è tutt'altra cosa; non gliene frega nulla di andare forte, di essere un tutt'uno con il suo pilota, le interessa solo di essere guardata, non guidata.
Ergo Guido Meda potrebbe offrire alla causa un occhio critico proprio da questo punto di vista, per non tralasciare le prestazioni, per guardare anche sotto le carene (carene, oddio, quel che ne rimane) e per portare un po' di velocità in un mondo palesemente... lento.
Il secondo giudice/conduttore è il musicista di Elio e le Storie Tese, Faso.
Ma facciamo un passo indietro: ho conosciuto Faso l'estate scorsa al compleanno di un amico comune e ricordo perfettamente che si presentò con caschetto scodella e camicia hawaiana in sella alla sua Vespa rossa, di cui va infinitamente fiero: "vieni fuori a vederla!".
Che c'entra? C'entra.
L'edizione 2020 di Lord of The Bikes è in realtà un Lord of The Vespa, perché a lei, all'icona italiana di stile su due ruote è dedicata la nuova serie, titolata appunto "Vespa R-Evolution". Eh già, fior fior di preparatori sognano di mostrare all'Italia il proprio sapere nel creare moto esclusive e vengono chiamati a customizzare... una Vespa, scelta dai conduttori e con un budget da loro imposto. Un lavoraccio. Ecco quindi che Faso sposa perfettamente il suo ruolo di giudice: vespista incallito dalla simpatia incontenibile, tiene banco come se la TV fosse casa sua.
Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, c'è lei: la conduttrice più customizzata della televisione italiana, tirata da togliere il fiato, simpatica, competent... ah no. Che ne sa Diletta Leotta, non dico di moto, ma anche solo di scooter?
Forse ma forse l'abbiamo vista su due ruote (ferme) solo per qualche sensuale scatto. Va in bici, questo sì, e chissà come fa, ma è sexy e ammiccante anche pedalando sotto al sole con 35 gradi. Son talenti.
Certo, per attirare il grande pubblico non avrebbero potuto scegliere di meglio (forse), è lei la special più bella. Ma cosa mai sarà in grado di giudicare? Pare si concentri sul lato prettamente estetico dei lavori proposti, la scocca insomma è il suo forte.
Buongusto ne ha di sicuro, la fanciulla, quindi concediamole il beneficio del dubbio.
Io che sono del team Saderini avrei preferito vedere la - altrettanto - bella Irene in questo ruolo, sicuramente più preparata e a suo agio tra brugole e saldature.
Nota a piè di pagina: l'articolo è stato scritto da una donna, ovviamente, e motociclista pure.
Quanti uomini, nel vedere la pubblicità in TV, hanno pensato "Ma che ne sa di moto la Diletta Leotta?" (nessuno, ndr).