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Design, ventilazione, zero sbatti: Airoh Kombakt, il casco urban ispirato al trial, per respirare anche con 30 gradi

  • di Alberto Capra Alberto Capra

25 giugno 2025

Design, ventilazione, zero sbatti: Airoh Kombakt, il casco urban ispirato al trial, per respirare anche con 30 gradi
Chi l’ha detto che un casco urbano dev’essere grigio, triste e con l’aria da impiegato del motorino? Airoh guarda al mondo del trial — quello dove si suda anche da fermi — e tira fuori il Kombakt: un casco jet leggero, compatto, ben ventilato e finalmente con un look che non ti fa venire voglia di lasciarlo appeso allo specchietto. Dentro c’è tecnologia vera (ASN, doppia calotta, interni freschi e lavabili), fuori ci sono colorazioni che non sembrano scelte da chi ha paura di osare. Il risultato? Un casco urbano che sa respirare, ma anche farsi notare

di Alberto Capra Alberto Capra

Guidare in città d’estate è una piccola impresa quotidiana. Tra stop & go, semafori e traffico, chi si muove su due ruote ha una sola certezza: il casco non può essere solo sicuro, deve essere anche fresco. L’aerazione, in questi contesti, non è un optional ma una necessità. E se c’è un ambito del motorsport in cui questa esigenza ha trovato la sua massima espressione, è senza dubbio il trial.

Sì, proprio il trial: disciplina tecnica, spettacolare e lenta, dove l’equilibrio e il controllo contano più della velocità. E dove i caschi devono garantire la massima dispersione del calore anche a basse andature. È da questo mondo che Airoh ha tratto ispirazione per il suo nuovo casco urban: Kombakt.

Urban soul, radici racing

Il Kombakt è l’ultima creazione della casa bergamasca, un jet leggero e compatto che sembra nato per affrontare il caos urbano con la stessa lucidità con cui un rider affronta un ostacolo nel bosco. Costruito in termoplastica HRT e omologato secondo la recente normativa ECE 2206, il casco è disponibile in due misure di calotta (XS–M e L–XXL), per offrire il giusto bilanciamento tra protezione e comfort.

Il peso? Solo 1150 grammi, perfetto per gli spostamenti quotidiani e per chi non vuole sentirsi il collo a pezzi dopo un’intera giornata on the road.

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Ventilazione ispirata al trial

Il vero punto di forza del Kombakt è proprio la ventilazione: prese d’aria frontali, superiori e laterali che permettono una circolazione d’aria costante. Dentro, c’è anche l’innovativo ASN – AIROH Sliding Net System, pensato per offrire freschezza anche nei mesi più caldi. Gli interni, ovviamente, sono removibili, lavabili e ipoallergenici.

Un casco pensato per chi vive la città in movimento, ma con una precisa attenzione a quel bisogno fondamentale di respirare, anche sotto al casco.

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Due facce, una personalità

Ma Kombakt è anche modulare, almeno nel look: grazie al custom kit incluso, può essere indossato con o senza frontino. Basta un gesto per passare da un mood più adventure a uno essenziale e metropolitano. C’è poi il sun visor integrato, che protegge dalla luce diretta, rendendo ogni tragitto più confortevole.

E la dotazione tecnica non si ferma qui. A completare il quadro ci sono una chiusura micrometrica di facile regolazione, ideale per chi cerca praticità nei gesti quotidiani, la predisposizione per i sistemi di comunicazione AIROH (AWC 2 e AWC 4) pensata per chi non vuole rinunciare alla connessione nemmeno nel traffico, e un anello antifurto integrato che consente di fissare il casco in sicurezza quando si parcheggia. Il tutto racchiuso in un design disponibile in colorazioni moderne e brillanti, perfette per raccontare il proprio stile anche nel più anonimo dei lunedì mattina.

Quando la sicurezza diventa lifestyle

Kombakt è pensato per chi vive la moto come mezzo quotidiano ma non rinuncia alla personalità. Parla a un pubblico trasversale: dal commuter metropolitano allo studente in scooter, fino al professionista che vuole coniugare stile e praticità.

Con un prezzo consigliato a partire da 129,99 euro, Airoh mette sul mercato un casco che non è solo un accessorio, ma una dichiarazione di intenti: muoversi liberi, freschi e con stile, anche quando la città cuoce.

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