Un tempo delle semplici ragazze, oggi delle supermodelle. Parliamo di Naomi Campbell, Christy Turlington, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Carla Bruni, Kate Moss, Tatjana Patitz (purtroppo morta a inizio anno) e Cindy Crawford, le vere dee della moda. Erano i famosi nineties: Vogue era una specie di Bibbia, le pagine delle riviste venivano ancora sfogliate, non esistevano né i social media nemmeno YouTube, e per vedere i video musicali ci si affidava a MTV. Un’epoca non troppo lontana che ha segnato l’inizio di una nuova era con il fenomeno del divismo delle modelle.
Le top model anni ’90 agli inizi
Riavvolgiamo un attimo il nastro. In breve, è la storia di un gruppo di ragazze che, da semplici indossatrici e miss nobody, diventano delle dive paragonabili a celebrità hollywoodiane. Grazie a loro le campagne pubblicitarie iniziano a prendere vita, sono muse di John Galliano, Alexander McQueen, Gianni Versace e proprio con questi iniziano a tessere amicizie dai fili dorati. Con loro la moda diventa pop(olare) e il mondo, anche dopo 30 anni, le guarda con ammirazione e con occhi sognanti.
Peter Lindbergh le fotografa per Vogue UK per il numero di gennaio 1990, lanciandole nell’Olimpo delle super modelle. George Michael le scelse per riscrivere la storia della musica trasformandole in attrici per il video musicale della canzone Freedom! 90 diretto da David Fincher e Gianni Versace le riunisce per la collezione fall-winter 1991 dove, abbracciate, solcano la passerella a ritmo della canzone di Michael. Delle modelle bellissime e allo stesso tempo espressive. Perché era questa la grande novità: in passerella c’erano delle donne, con la loro espressività, la loro forza, i loro corpi e i loro sorrisi.
Sullo sfondo c’era il glamour, i party, il denaro, la droga e l’alcol. Le modelle facevano sognare intere generazioni, erano al centro di scandali e le loro love story erano spiattellate in sesta pagina. Erano più famose dei designer per cui sfilavano e tutti le volevano sborsando cifre a tre zeri. I famosi anni d’oro della moda, quelli che ancora ricordiamo sotto certi aspetti e che sotto altri, invece, vogliamo dimenticare.
“Le modelle della generazione precedente all'inizio della mia carriera, cioè nei primi anni Novanta, erano dei grandi nomi; erano donne tanto per cominciare… Sorridevano e piroettavano, si esibivano in passerella. Ma quando ho iniziato a occuparmi delle sfilate io arrivavano i tempi del fashion minimalista, dell'apertura verso l'androgino, che voleva espressioni minime o neutre”, ha dichiarato Alexandre de Betak, fondatore di Bureau Betak, studio parigino che sta dietro ad alcune delle sfilate più spettacolari degli ultimi 30 anni. Con la testimonianza del creativo, è chiaro come dopo un lungo periodo di eccessi la moda sia tornata sui suoi passi prediligendo le modelle manichino, segnando così la fine della gloriosa epoca.
È sempre Versace a stravolgere tutto, ma questa volta fu Donatella
Con la tragica morte di Gianni, nel 1997, Donatella Versace ha assunto il ruolo di direttrice creativa e per onorare il fratello, alla fine della sfilata ready-to-wear estate 2018, decise di riunire sulla passerella top model come Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Helena Christensen. Proprio in quel momento, nel cuore degli spettatori, un po' confusi ed estasiati, comparvero i primi segni di nostalgia verso gli anni ‘90. I social si scatenarono, infiniti video - nuovi o vecchi - delle supermodelle iniziarono a comparire online. Le super modelle, quelle che hanno lasciato un’impronta duratura nel tempo, stavano tornando.
Torna con grande coraggio anche Linda Evangelista (ha recentemente dichiarato di avere un cancro al seno), che dopo essere stata “sfigurata” dal trattamento di coolsculping si era nascosta nella sua casa e non voleva più uscire. Il grande richiamo è stato lo show di Fendi resort 2023, dove ha chiuso la sfilata applaudita da ex colleghe come Kate Moss, Shalom Harlow, Christy Turlington e Amber Valletta. Grande ritorno anche di quest’ultima, che ha preso parte allo show di Michael Kors autunno-inverno 2023/2024 sfilando con un cappotto in lana con paillettes, una camicia in seta Charmeuse e pantaloni in gabardine di lana, tutto black. Torna poi anche Carla Bruni con lo show di Tod’s primavera-estate 2023, torna Naomi Campbell, anche se lei non si è mai ritirata, e torna Kate Moss incantando il pubblico di Bottega Veneta nella sfilata spring-summer 2023.
La ciliegina sulla torta di questo magico e iconico comeback è l’ultima copertina di Vogue che ritrae Linda Evangelista, Cindy Crawford, Christy Turlington e Naomi Campbell sotto la lente di Rafael Pavarotti, strizzando l’occhio alla cover degli anni ‘90 di Lindbergh. In aggiunta, le quattro saranno anche protagoniste di “The Supermodels”, nuova docuserie in arrivo su Apple TV+ il 20 settembre che ripercorre gli anni ’80, quando quattro donne provenienti da diversi angoli del mondo si unirono a New York cambiando le carte in gioco e aprendo la strada alle modelle successive.
È il racconto di un sogno, della possibilità, è la realizzazione di se stessi in una terra dove tutto è possibile. Le top model anni ’90 sono un simbolo di rinascita e allo stesso tempo sono qualcosa di eterno, qualcosa che non andrà mai via dalla mente collettiva e, in un certo senso, danno sicurezza. L’era post-covid della moda sta vivendo questa rinascita: c’è leggerezza, ribellione, voglia di successo, fare e anche strafare. I designer delle varie maison stanno scrivendo il futuro creando nuovi sogni, e per farlo è necessario guardare al passato, in quel glamour nineties senza limiti dove tutto era possibile.