Giornalista, editore, professore e, naturalmente, politico. Di chi stiamo parlando? Di Italo Bocchino, ovviamente. Sono ormai passati tanti anni da quando è stato “epurato” dal PDL, quando Silvio Berlusconi in persona ne chiese la testa e da quando, assieme a Gianfranco Fini, passò a Futuro e Libertà. Sono passati altrettanti anni da quando il suo nuovo partito riscosse un miserrimo 0,47% alle elezioni del 2013 e anche qualcuno in più da quando tutti i tabloid italiani parlavano della sua relazione con Mara Carfagna. Ma Italo Bocchino non si è mai dato per vinto, riuscendo a reinventarsi quasi come fosse un trasformista. E ora in una delle sue (fortunate, almeno dal punto di vista dello share) apparizioni in tv c'è chi ha notato al suo polso un Patek Philippe di un certo valore, un Aquanaut.
Un anno è di qua, l’altro è da tutt’altra parte, cadendo sempre in piedi. A conferma di ciò c’è l’incarico di direttore editoriale che dal 2014 ricopre all’interno del Secolo d’Italia e quella cattedra che ha guadagnato quattro anni fa alla Luiss Business School, consentendogli di diventare Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali.
Una persona della sua statura e no, non parliamo dei suoi 167 centimetri di altezza, non può non avere al polso un orologio degno delle posizioni che ricopre. Vi immaginate un Matteo Renzi con al polso un orologio a pila qualunque? Ovviamente no e il nostro Italo non può essere da meno e il suo status symbol guadagna punti.
Ospitato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, infatti, ha mostrato con disinvoltura un pezzo che non passa di certo inosservato. Di cosa si tratta? Di un Patek Philippe Aquanaut referenza 5168G, un segnatempo iconico, con cassa Jumbo in oro bianco da 42,2 millimetri.
Nonostante sia un pezzo sportivo, resistente fino a un’immersione di 120 metri e caratterizzato dal cinturino «Tropical » in materiale composite in colore blu notte, abbinato a un outfit elegante certamente non stona, anche grazie al quadrante blu in rilievo, sfumato nero, con i numeri romani luminescenti in oro bianco che non stona sotto al polsino della camicia.
Per molti, un orologio del genere, dotato del calibro 26330 S C con massa oscillante in oro, a vista, sarebbe un exit watch, come lo chiamano gli appassionati o Grail watch, altro termine che esemplifica bene il concetto, ovvero un orologio che sia quello definitivo, la ciliegina sulla torta di una collezione.
Certo, il prezzo, che è appena sotto la soglia dei 50.000 euro di listino, è accessibile davvero a pochi ma si sa, l’attività politica rende bene e, per chi ha buon gusto, può aiutare a coronare i propri sogni che, al posto di restare in un cassetto (di qualche ufficio di Montecitorio), trovano spazio sul proprio polso.