image/svg+xml
  • Attualità
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Social
  • Formula 1
  • MotoGp
  • Sport
  • Culture
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Cover Story
  • Attualità
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • social
  • Formula 1
  • motogp
  • Sport
  • Culture
    • Culture
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Fight Club
Fight Club

Caro Mario, che problema avete con le interviste (degli altri)?

Alberto Capra

3 maggio 2022

Mario Draghi ha messo il carico sull'ondata di polemiche che stanno investendo Giuseppe Brindisi e la sua intervista a Sergej Viktorovič Lavrov, nel corso dell'ultima puntata di Zona Bianca. Un vizio, quello di spiegare agli altri il proprio lavoro, che nel caso del giornalismo sembra sedurre, in maniera abbastanza curiosa, soprattutto chi si erge quotidianamente a paladino della democrazia e della libertà di espressione. Ma la verità è che l'intervista a Lavrov rappresenta uno scoop di portata mondiale, un "colpo" di cui non a caso stiamo ancora parlando

di Alberto Capra Alberto Capra

Ci risiamo. L’unico Paese in grado di esprimere 60 milioni di allenatori e 60 milioni di esperti in geopolitica (già 60 milioni di virologi) ha sentenziato: LAVROV NON DOVEVA ESSERE INTERVISTATO. L’ha detto, ieri sera, anche il Premier Draghi: "La televisione trasmette liberamente queste opinioni" ma quello di Lavrov "è stato un comizio”. È giusto "accettare di invitare una persona che chiede di essere intervistata senza nessun contraddittorio”? “Non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee". NON È UN GRANCHÉ PROFESSIONALMENTE, tuona il giornalista Mario Draghi.

Un’opinione comune a molti dei suoi più ferventi oppositori, compresi coloro che, in maniera abbastanza curiosa, si ergono quotidianamente a paladini della democrazia e della libertà, ma anche dell’inclusività, del relativismo e di pressoché ogni forma di pensiero che si opponga anche al più timido tentativo di sostenere l’esistenza di verità assolute.

Si tratta, d’altra parte, di un vizio ricorrente, quando parliamo di interviste e del come dovrebbero essere fatte. Ricordate le polemiche per quella dell’ottimo Bruno Vespa, al figlio di Riina? Per non parlare dei rimbrotti a Fabio Fazio, condannato a subire lezioni di giornalismo anche quando riesce ad avere un’esclusiva da Barack Obama, o del recente caso dell’intervista a Papa Francesco, ad opera di Lorena Bianchetti. Tutti, ma proprio tutti, hanno un opinione e al posto degli intervistatori sarebbero stati in grado di fare meglio.

Ora, partiamo dalle basi. Che mestiere fa un giornalista? Diffonde notizie. Cosa sono le notizie? Sono quelle informazioni che diventano note nel momento in cui vengono diffuse e che, grazie a quella stessa opera di diffusione acquistano un peso (più o meno grande) nel dibattito pubblico, in un dato momento. Le notizie si creano? Assolutamente sì. Se un personaggio in qualche modo interessante afferma qualcosa che fino a quel momento non era noto, riuscendo addirittura a trasformare lo stesso contesto in cui si è espresso in una notizia, non ne ha creata soltanto una, ma ho fatto proprio ciò per cui - presumibilmente - un editore, una testata, un’azienda, ha deciso di assumere chi lo stava intervistando: vendere copie, fare ascolto, rendere popolare un prodotto che è veicolo pubblicitario.

Stiamo ancora parlando dell’intervista a Lavrov? Sì, lo stiamo facendo. L’intervista a Lavrov è quindi essa stessa una notizia? Sì, lo è. Lavrov ha detto cose che fino a quel momento non erano mai state dette in precedenza? Sì, l’ha fatto. Le sue parole sono una notizia? Sì, lo sono al punto tale che il Presidente del Consiglio ha ritenuto opportuno commentarle, al pari di quanto fatto, tra gli altri, dal premier israeliano Naftali Bennett, che ha per altro convocato l’ambasciatore russo in Israele perché riferisca sulle frasi relative alle presunte origini di Hitler e sull’antisemitismo per cui si caratterizzerebbe una parte del popolo ebraico. Giuseppe Brindisi ha quindi fatto esattamente ciò per cui è pagato? Non l’ha soltanto fatto, l’ha fatto benissimo. Paolo Mieli - che va bene quando ce l’ha con Santoro, ma non quando sostiene che Brindisi abbia fatto centro - ieri sera da Porro l’ha detto a chiare lettere (“è lo scoop che segnerà la tua vita professionale”), ammettendo candidamente che se il 12 settembre 2001 qualcuno gli avesse proposto di intervistare Bin Laden, lui lo avrebbe raggiunto in ginocchio. “Eh ma alla fine gli ha augurato ‘buon lavoro’”. Ancora Mieli: “Noi siamo persone civili, alla fine di una conversazione salutiamo in maniera educata. Se avessi intervistato Bin Laden gli avrei detto ‘Arrivederci’, ma non perché lo volessi rivedere davvero. Di sicuro qualcuno avrebbe avuto da ridire”. “Eh ma non c’è stato contraddittorio, è stata solo propaganda”. Vi svelo un segreto: esistono personaggi pubblici del tutto irrilevanti che pretendono di conoscere in anticipo le domande che verranno loro sottoposte nel corso di un’intervista. Credete forse sia possibile avere ospite il ministro più rilevante del governo Putin senza accordarsi preventivamente sui temi che saranno trattati? Al posto di Brindisi voi l’avreste interrotto con una domanda scomoda, correndo il rischio di mandare a monte tutta l’intervista? Quanto alla propaganda, il suo effetto è del tutto irrilevante se una determinata tesi è inserita in un contesto pluralista. Se accanto alle parole di Lavrov è possibile ascoltare quelle di Zelensky, di Biden, di Boris Johnson, di Xi Jin Ping e di chiunque svolga un ruolo in qualche maniera rilevante nel contesto di questo conflitto, qual è il problema? Altro segreto: con il telecomando potete cambiare canale. E noi vivere senza le vostre inutili lezioni di giornalismo.

Tag

  • Attualità
  • Cultura
  • Russia
  • Televisione
  • Zona Bianca Rete 4

Top Stories

  • Selvaggia Lucarelli contro la MotoGP, il Team Gresini di Nadia ed Elisabetta Franchi

    di Cosimo Curatola

    Selvaggia Lucarelli contro la MotoGP, il Team Gresini di Nadia ed Elisabetta Franchi
  • Caro Mario, che problema avete con le interviste (degli altri)?

    di Alberto Capra

    Caro Mario, che problema avete con le interviste (degli altri)?
  • Giocattoli, meraviglia e condivisione: il mondiale è di Aprilia! …In un selfie a Misano, in un “mi ci fai giocare” e in occhi pieni

    di Emanuele Pieroni

    Giocattoli, meraviglia e condivisione: il mondiale è di Aprilia! …In un selfie a Misano, in un “mi ci fai giocare” e in occhi pieni
  • Ecco il nuovo Marc Marquez: sconfitto e (non) arreso, debole e umano… come il più forte

    di Emanuele Pieroni

    Ecco il nuovo Marc Marquez: sconfitto e (non) arreso, debole e umano… come il più forte
  • Le parole del padre di Tommaso fanno pace con il dolore

    di Moreno Pisto

    Le parole del padre di Tommaso fanno pace con il dolore
  • Dell’intervista a Elisabetta Franchi fa schifo tutto

    di Moreno Pisto

    Dell’intervista a Elisabetta Franchi fa schifo tutto
  • di Alberto Capra Alberto Capra

  • Se sei arrivato fin qui
    seguici su

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Newsletter
    • Instagram
    • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

    Latest

    • Chi è Bea Secrets, la Beatrice Segreti da La Zanzara e OnlyFans? Ve lo raccontiamo in un’intervista esclusiva

      di Cosimo Curatola

      Chi è Bea Secrets, la Beatrice Segreti da La Zanzara e OnlyFans? Ve lo raccontiamo in un’intervista esclusiva
    • La MotoGP torna al Mugello, la gente torna al Mugello: la storia del circuito più bello del mondo curva per curva

      di Tommaso Maresca

      La MotoGP torna al Mugello, la gente torna al Mugello: la storia del circuito più bello del mondo curva per curva
    • Accordo storico tra It.Taxi e Uber: i tassisti e la multinazionale si spartiscono la Capitale

      di Giulia Ciriaci

      Accordo storico tra It.Taxi e Uber: i tassisti e la multinazionale si spartiscono la Capitale

    Next

    Abbiamo già perso (se non riconosciamo le cazzate e non difendiamo le nostre libertà)

    di Moreno Pisto

    Abbiamo già perso (se non riconosciamo le cazzate e non difendiamo le nostre libertà)
    Next Next

    Abbiamo già perso (se non riconosciamo le cazzate e non difendiamo...

    • Attualità
    • Lifestyle
    • Formula 1
    • MotoGP
    • Sport
    • Culture
    • Tech
    • Fashion

    ©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

    • Privacy