Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore di Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che stanno facendo discutere e che, con ogni probabilità, infiammeranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Come sempre, si parte con il motto che ha reso celebre questa rubrica: "Il gossip è la prima forma di democrazia". Fedeli a questa filosofia, siamo lieti di ospitare ancora una volta Roberto Alessi, tra i giornalisti più informati d’Italia, per fare il punto su chi sale e chi scende nel mondo dello spettacolo. Questa settimana si parte con Fedez e un presunto selfie negato, il bellissimo omaggio di Madonna alla coppia di designer delle Barbie, Paglino-Grossi, il 'no' di Mina a Il Padrino, le opere di Maurizio Cattelan, il successo di Pier Silvio Berlusconi, Michele Morrone e quella scena con Irina Shayk... A tutto gossip con Alessi.

UP
Mario Paglino e Gianni Grossi. Madonna li celebra, mentre...
Morti in un incidente stradale assurdo i due designer erano sposati e si amavano da trent’anni. La superstar ha dedicato loro un album, ma al funerale il prete ha ridimensionato: erano “grandi amici”. Perché: “Finché indosso i panni del sacerdote, non posso parlare di quell’amore”. Con una dedica toccante e carica di riconoscenza, Madonna ha reso omaggio a Mario Paglino e Gianni Grossi, i due designer italiani noti in tutto il mondo per le loro Barbie da collezione, tragicamente scomparsi domenica 27 luglio nell’incidente sull’autostrada A4. Non avrei voluto scrivere questo editoriale, perché mi colpisce sia come cristiano sia come uomo, alla tristezza per due uomini che tutti mi dicono meravigliosi, morti in un incidente assurdo, e perché in qualche modo qualcuno pare si sia vergognato di dire quello che erano, una coppia che era l’emblema dell’amore, un amore vero durato fino alla morte, insieme per oltre trent’anni. E mentre lo scrivo mi commuovo, perché i grandi sentimenti mi commuovono sempre. Mario Paglino e Gianni Grossi, cinquantenni, hanno perso la vita domenica, il 27 luglio scorso. Le altre due vittime sono Amodio Giurni, 37 anni, l’amico che si trovava con loro sulla Peugeot 3008 travolta dall’auto di Egidio Ceriano, 82 anni, che procedeva sulla Torino-Milano contromano. Contromano, spaventoso. Erano compagni nella vita e nel lavoro: avevano fondato MaGia2000 (dalle prime sillabe dei loro nomi), azienda che da anni collabora con Mattel per cui i due creator realizzavano bambole customizzate, ossia personalizzate, anche su ordinazione, rielaborazioni di modelli in commercio ma completamente “rivoluzionate” nel look e negli accessori. E la Mattel, che fa le loro Barbie, li ha ricordati così: “Il team Barbie è profondamente addolorato per la scomparsa di Mario Paglino e Gianni Grossi, due stimati creator italiani e collaboratori di Mattel che hanno portato gioia e arte nel mondo di Barbie con Magia2000. Designer appassionati e di grande talento, nonché collezionisti di lunga data, con il loro spirito e il loro amore per il brand hanno trasformato ogni loro creazione in un capolavoro. Oltre al loro straordinario talento, hanno condiviso un’energia che illuminava ogni spazio in cui entravano”. Ma torniamo a Madonna: la popstar ha ripubblicato il suo Dress You Up, uscito originariamente nel 1985 nell’album Like a Virgin. Nel comunicato stampa che accompagna l’uscita si legge: “Con la tragica notizia di questa settimana della scomparsa dei designer di bambole e superfan di Madonna Mario Paglino e Gianni Grossi, dedichiamo loro questa pubblicazione. Grazie per aver vestito così tante delle vostre creazioni con i look iconici di Madonna nel corso degli anni”. Bello vero? E perché scrivo che qualcuno sembra essersi vergognato del fatto che fossero una coppia? Leggo su La Stampa che il parroco ha detto: “Il loro volersi bene ed essere amici così profondamente... In paradiso si entra solo dalle porte della misericordia, perciò occorre chiedere perdono per i nostri peccati... a Gianni e Mario, due nostri fratelli che hanno avuto una profonda passione per la loro professione e saputo instaurare legami di amicizia che resistono a tutto”. Peccato che Gianni e Mario non fossero “amici”, ma sposi, hanno scritto su Gay.it, “Gianni e Mario non hanno coltivato una ‘profonda amicizia’ per quasi 30 anni, ma un amore sincero. Erano innamorati. Erano una coppia, tanto nel lavoro quanto nella vita di tutti i giorni”. Il parroco è stato chiaro: “Non volevo che il funerale di quei due si trasformasse in una celebrazione gay. La Chiesa non lo permette… Finché indosso i panni del sacerdote, non posso parlare di quell’amore. Tocca alla Santa Sede cambiare le cose, non a me”. Capite l’immensità di Papa Francesco quando disse: “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?”, disse Francesco, aggiungendo: “Il Catechismo della Chiesa Cattolica parla di queste persone dicendo che non devono essere emarginate”. E non dice nemmeno che se il loro è amore deve essere retrocesso ad amicizia perché è vietato parlarne.

DOWN
Fedez. Ma come si fa dire “no selfie” al barista?
A volte le notizie, proprio solo minutaglie, rendono l’idea di come vive una persona. Eccomi al Birocc, un bar di Milano dietro alla Scala, in via Verdi. E mi raccontano che era stato lì da poco Fedez e che il barista Luca, detto Lucotto, adorato da tutti i clienti, me compreso, gli ha chiesto un selfie. Luca è abbastanza abituato, anche se molto timido ed educato, a chiederli perché in questo bar arrivano tutti Jovanotti, Eros Ramazzotti, Lapo Elkann... come capita in molti bar del centro. “Posso un selfie?”, ha chiesto Luca timidamente. Fedez non ha neanche fatto un cenno e si è diretto verso l’uscita facendo rispondere all’assistente: “Niente selfie: stiamo già andando”. Luca ci è rimasto male. Pazienza. Che peccato: ricordo che tempo fa sempre al Birocc era passato Maurizio Cattelan, il grande artista, quello che riesce a vendere delle banane scocciate al muro a 6 milioni di euro e c’è chi gliele compra (un genio). Pure a Cattelan è stata chiesta una foto. Non solo ha fatto una foto me ne ha fatte talmente tante che ci ho fatto pure un servizio, su Novella mentre vendeva panini. Fedez, magari, non si è neanche reso conto di essere stato così. E mi dispiace, perché a me sembra sempre un bravo ragazzo. Si rifarà la prossima volta.
UP
Maurizio Cattelan, come passare da mille euro al mese a vendere banane per sei milioni l’una
Ritorno a parlare di Cattelan, Maurizio Cattelan, lo scultore milionario italiano più famoso al mondo e mi sono ricordato che faceva l’infermiere ed è stato fondamentale per il suo lavoro di artista: “Ho fatto prima l’infermiere dei vivi, poi ho chiesto di essere assegnato all’obitorio”, ha confessato a Candida Morvillo, oggi al Corriere e un tempo direttrice di Novella 2000, “Il rapporto con un paziente è molto più forte e impegnativo di quello con un cadavere, che ti lascia solo un senso di pace. Da infermiere, ho capito che i miei turbamenti non avrebbero aiutato il malato: l’energia di chi ti è vicino in momenti in cui sei così fragile è fondamentale”. Sarà, ma tocco ferro. Maurizio Cattelan è l’artista italiano vivente più quotato al mondo. Nel 2016, il suo Hitler inginocchiato è stato venduto per 17,2 milioni di dollari. Certo che passare da mille euro al mese a un capitale personale di milioni deve essere stata una botta di vita mica da ridere, alla faccia dell’obitorio.
UP
Pier Silvio Berlusconi è il top manager con la reputazione online più alta in Italia
Pier Silvio Berlusconi sta facendo un filotto di successi e risultati dietro l’altro. Ora scopriamo che è il top manager con la reputazione online più alta in Italia. E lo rivela l’analisi più che severa e imparziale dell’Osservatorio Top Manager Reputation. È la prima volta per un esponente del settore dei media in oltre cinque anni, il primato è stato ad appannaggio esclusivo di settori tradizionalmente più esposti dal punto di vista finanziario e istituzionale: banche, energia, moda. Sono soddisfazioni.

DOWN
Mina rifiutò Il Padrino, Diane Keaton ancora oggi la ringrazia
Di Mina credevo di sapere tutto, invece non sapevo che il suo più grande rimpianto non è stato quello di non cantare con Frank Sinatra che la voleva con lui al Madison Square Garden di New York perché era terrorizzata dalla paura di volare (ma la verità era un’altra e pare che abbia detto “In America ce ne sono 5000 come me”) , ma il rimpianto vero invece è quello di avere rifiutato la parte di Kay Adams, la moglie di Michael Corleone interpretato da Al Pacino, nel film Il Padrino, un’offerta che Francis Ford Coppola le aveva fatto. Mina disse di no, inspiegabilmente di no, e il suo ruolo, scusate se poco, fu preso da Diane Keaton che sentitamente ancora oggi la ringrazia. Questo me la rende ancora più magica: i grandi talenti, compresa Mina non sono mai sufficienti a se stessi e alle loro qualità anche fisiche (la sua voce e le sue tre ottave naturali), a sostenerli c’è anche la “follia” che rende questi artisti unici: e Mina è sicuramente “folle”. Meno “folle” suo figlio Massimiliano Pani, che lei ha avuto da un gigante del nostro teatro come Corrado Pani. Ora Massimiliano, che da piccolo le cronache chiamavano Paciughino (e Paciughino oggi ha 62 anni ed è un produttore musicare famoso nel mondo) ha preso il cognome anche della madre, ma corregge: “Ho soltanto il cognome di mio padre, quello di mia madre non mi è stato ancora assegnato e credo che neppure sia stato pubblicato ufficialmente. Sono in attesa”.
UP
Michele Morrone farsi pagare per baciare la top model Irina Shaik? Lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo
Prendere in giro i personaggi vip mi diverte sempre: sono nato irriverente. Ed ecco che leggo su Di Lei, il sito che si occupa di Vip, che Michele Morrone “ha lasciato Tiziana, l’attore ha perso la testa per un’altra“. L’altra non si saprebbe chi è. Scrivo a Morrone e mi chiede come fanno a sapere delle cose e mi sottolinea che lo hanno appena beccato con Irina ed io un po’ per prenderlo in giro gli dico “Tu hai un grande cuore che può ospitare più di un grande sentimento”. Ma il massimo della sua simpatia lo esprime quando lo sfruguglio su Irina Shayk che a parere mio e di molti miei collaboratori è forse la top model più bella del mondo. Vedendo le foto di Michele mentre limona duro con lei nella pubblicità per Dolce e Gabbana gli ho scritto: “Certo che essere pagati per baciare Irina Shayk è una vergogna”. E lui mi ha risposto che “Qualcuno lo deve pur fare”. È un lavoro duro, lo so, proprio per questo non lo invidia proprio nessuno.
DOWN
Mark Zuckerberg, l’ultimo singhiozzo dei veri miliardari? La listening room
All’Hotel Sereno, a Torno, sul lago di Como, un albergo a cinque stelle, è stata ideata la prima Listening suite ed è un successo. Che cosa è? Leggo che è “Una camera dedicata all’arte dell’ascolto. Ideata dal proprietario Luis Contreras e realizzata con il coinvolgimento della designer Patricia Urquiola, il progetto è ispirato ai jazz kissa di Tokyo, caffè ascolto dove i vinili sono venerati”. Roba da veri appassionati di musica. “La suite con vista e accesso al lago”, continuo a leggere, “è diventata un vero santuario della musica, “uno spazio culturale dove l’audio analogico incontra il design materico dell’hotel e la sua cucina stellata, per fondersi con la bellezza naturale circostante”. Il Sereno non è nuovo alle cronache perché anni fa ospitò il matrimonio da star di Daniel Ek, meglio noto come Mr Spotify, e di Sofia Levander, 27 anni modella famosa in tutta la Svezia e il Nord Europa, avevano scelto come colonna sonora le hit di Bruno Mars, che naturalmente avevano voluto con loro per tutta la durata della festa. E tra gli ospiti ci fu il capo di Meta quindi di Instagram e di Facebook Mark Zuckemberg che da allora si è innamorato del posto. Si sa già che tornerà con il suo amico Ek per ascoltare musica.
