Silvio Berlusconi ha avuto tutto. Ville da copertina, televisioni, partiti, presidenze del consiglio, mille processi, una condanna definitiva, donne di ogni ordine e grado, scudetti, championslighe e un orologio Nileg. Sì, Nileg. Sembra il classico gioco trova l’intruso della Settimana Enigmistica, eppure è così. Quel nome, che oggi suona come un marchio eco-bio di succhi da discount, in realtà era un orologio italiano di fascia popolare, molto in voga tra gli anni ’60 e ’80. Lo trovavi più facilmente al polso di tuo zio tranviere che in una vetrina di via Montenapoleone. Incredibile, ma vero: era l’orologio preferito da Berlusconi. Il motivo? Pare che fosse proprio quel modello, ricevuto in regalo da suo padre, l’orologio a cui il Cavaliere tenesse di più. «Quando non ce l’ho, mi sento meno protetto», ha detto in un video che ogni tanto rispunta e che, di recente, è stato tirato fuori da Italian Watch Spotter, pagina social seguitissima dagli amanti dell’orologeria.

Ecco: l’uomo che ha trasformato la politica italiana nell'anticamera di un night e che ha sdoganato l’igienismo dentale come figura politica; l’unico capo di governo occidentale a ricevere vallette in topless a Palazzo Grazioli, anche durante i suoi Bunga Bunga portava al polso un orologio che, all’epoca, poteva andare bene come regalo di cresima per il vostro pargoletto che avrebbe di gran lunga preferito un pallone da calcio, o l’ultimo numero di Playboy. I Nileg erano orologi italiani prodotti da un’azienda del Nord Italia (pare tra Lombardia e Veneto), fondata da un tale Legni, da cui l’anagramma poco ispirato ma molto aziendalismo anni ’60. Il marchio puntava su orologi meccanici, con movimento a carica manuale o automatica, costruiti per durare e costare poco. Nulla di raffinato: quadranti minimalisti, cassa in acciaio (a volte ottone cromato), cinturini in pelle economica. Oggetti pensati per gente concreta, roba che un misero influencer di oggi non degnerebbe di uno sguardo o di un adv.

Erano distribuiti soprattutto nelle gioiellerie di provincia, venduti come il primo orologio serio da mettere al polso del figlio quando prendeva la licenza media o cominciava a lavorare in fabbrica. Un orologio che serviva a sapere l’ora, e non a flexare. Oggi un Nileg, se lo trovi su eBay, lo paghi 30 euro. Forse 50, se è Nos (“new old stock”) e l’inserzionista è particolarmente ottimista. Non ha appeal da collezione, non ha una storia nobile come Zenith o Longines, non ha il fascino esoterico degli orologi militari russi. Eppure ce l’aveva Berlusconi, e questa può essere l’unica cosa in grado di renderlo minimamente attrattivo. La storia gira nei forum di appassionati da tempo, così come il video, che ogni tanto rispunta. Certo, poi Berlusconi ne aveva anche altri di orologi: Cartier Tank, Audemars Piguet Royal Oak, Patek Nautilus. Ma quei modelli ce li possono avere tutti gli sboroni. Il Nileg no. O ce l’hai perché te lo ha dato tuo padre nel 1959, o sei fuori. Anche perché, sul mercato, è durato meno di un qualsiasi processo di Berlusconi.

