“Ciao, sono Andrea Iannone, e sono venuto a Supernova per insegnarvi a impennare”. L’ingresso nello studio di Cattelan dice già tutto. A Supernova, Iannone si racconta con una sincerità che, come notano alcune persone nei commenti, sembra quasi inaspettata, dai ricordi d’infanzia fino alla pensione “Dai 7 ai 15 anni ho vissuto chiuso in garage. Mica per stare lontano dai genitori, ma perché lì c’erano le moto. Barattavo le uscite del sabato sera con il tempo in officina.” Una passione vera, concreta, fatta di olio e bulloni: “Conosco qualsiasi parte tecnica delle moto, mi sono fatto una Harley Davidson tutta customizzata. Mi diverto, ci passo il tempo, è la mia passione”. Anche se, a 15 anni, non stava soltanto chiuso in garage, ma andava a fare impennate davanti al McDonald’s con gli amici: “A 14 anni volevo fare il super figo col motorino, quindi passavo a fare le impennate davanti agli amici, solo che poi ci si faceva prendere la mano. Andavi in ginocchio, da seduto, in piedi, e una volta ho tirato una musata per terra davanti a tutti. Figura di mer*a totale”. Il rapporto con la velocità? Intimo, viscerale, a tratti disturbante: “Se guido a 140 in autostrada mi viene sonno. A 200 sono sveglissimo.” Quando può, perché a quanto pare Elodie non è d'accordo. Lo spiega Iannone quando Cattelan gli chiede com'è la percezione della velocità in moto, ai 300 km orari: “Non senti niente, ci fai l'abitudine. Per esempio, quando vado ai 120 mi sembra di essere fermo, ed Elodie a fianco mi dice: amore, ma vai piano. Mi ricordo da piccolino, quando cambiavo categoria, la cosa più difficile era proprio abituarsi alla velocità”. Ma la paura arriva solo nelle curve: “Ci sono piloti che guardano il cartello prima di frenare. Io freno solo quando mi accorgo che mi si stringe il cu*o. Quando avverto la paura dico: Dio, e freno. È quello il mio riferimento.”

E a proposito di paura, non è quella dei rivali a metterlo in crisi. La rivalità tra piloti non è roba da Iannone: “Non ci sono piloti che mi stanno antipatici. Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti, ma io sono sempre un po' per i cavoli miei in generale. Poi mi sono anche quasi sempre allenato da solo, sono stato qualche volta al Ranch da Vale perché con lui ho un buon rapporto. Al limite sono io che sto antipatico a qualcuno, se chiedi a Dovizioso magari ti dice che gli sto sulle palle”. Meglio la MotoGp o la Superbike? “In MotoGp vai in posti più belli, e anche i circuiti sono migliori. Però in Superbike c'è molta più passione, la si respira, hai molto più contatto con l’appassionato che viene dentro a toccarti, ad abbracciarti”. Turista o pilota? Tutt'e due le cose: “Mi sono reso conto che avevo girato il mondo almeno un paio di volte senza aver mai visto niente, così adesso mi organizzo e arrivo nei posti delle gare almeno due giorni prima. E Ballando con le stelle? “Non volevo farlo, ma Milly mi ha chiamato e richiamato finché non ho ceduto. Comunque è stata una bella esperienza, perché sono uscito dalla mia comfort zone”. Nell'anno in cui ha partecipato Iannone c'era anche Morgan, di cui conserva comunque un bel ricordo: “Morgan è una roba incredibile, sotto tutti i punti di vista. Faceva tutto lui: costumi, coreografia, musica. Creava tutto quello che vedevi. Solo che, poverina, l'insegnante passava i guai. Magari doveva arrivare alle 3 e lo aspettavi fino alle 5. Comunque era molto simpatico, e ha una cultura incredibile”.

E l'immagine da tamarro? “Saranno le moto, o la relazione che ho, finita su tutti i giornali. La gente di solito pensa che sono un testa di caz*o. Anche Elodie, dopo avermi conosciuto, mi ha detto: sai, non mi sarei mai aspettata che fossi così. Ci siamo conosciuti in Puglia, in vacanza. Ci eravamo già visti prima, in una terrazza, mi aveva invitato Diletta Leotta. Lei non era contenta che io fossi arrivato, perché c'era l'unica sedia rimasta libera era di fianco a lei, e c'era già una signora tra l'altro, che quando ha visto che mi sedevo al suo posto ha iniziato a sbracciarsi da lontano. Allora dico: ok, mi sposto, e lei mi fa: no, tranquillo, non ti preoccupare. Poi siamo tutti a tavola insieme, ci servono una catalana e chiedo se gliela posso versare: vuoi, posso? Lei: no, faccio da sola, grazie. Allora penso: vabbè, vai a cagare. Poi, una settimana o dieci giorni dopo, in Puglia, eravamo invitati a un compleanno. Io arrivo in camera, mi affaccio sul balcone e chi vedo sopra? Ancora Elodie. Penso: caz*o, stasera non si può neanche fare casino, questa poi magari vuole dormire. Poi le dico: buongiorno Sergente. Lei: ciao Andre. Poi ci siamo ritrovati a bordo piscina, e non ci siamo più lasciati.” Cosa farà Iannone a fine carriera? L’umarell che guarda i cantieri come ogni pensionato che si rispetti. “Conto di gareggiare per altri due anni, poi? A me piace tanto fare le case, mi piacciono le costruzioni. Ho già fatto qualcosa a Lugano: vado in cantiere, mi piace. Poi farò qualcosa con le moto, per i giovani. Mi immagino in campagna, sul trattore. Mi piace stare sul trattore, ne ho già guidati. Ma ho guidato tutto quello che ha le ruote, tranne l'autobus. Ho guidato il camion, il Motorhome.” Insomma, un po’ a guardare cantieri e un po’ in fattoria, come Jeremy Clarkson, con il quale le passioni in comune non mancano.
