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La confessione di Pier Silvio Berlusconi dopo aver illustrato i successi di Mediaset

Lo scrivo sempre: si rimane figli per tutta la vita. E quando raggiungiamo un obiettivo importante e non c’è più chi ci amava come un genitore, è un po’ frustrante non condividere con lui il nostro successo, i nostri risultati, quello che siamo riusciti a ottenere attraverso il nostro lavoro, i nostri sacrifici, il nostro talento, la nostra abnegazione. Non so se è così anche per Pier Silvio Berlusconi. Due anni fa è mancato suo padre Silvio, un uomo straordinario anche per chi non lo apprezzava fino in fondo e che ha dato da lavorare a noi italiani attraverso il suo gruppo, Mediaset, una realtà che prima di lui non esisteva proprio e che oggi dà un impiego a più di 5000 persone, dipendenti diretti, senza pensare all’indotto. Oggi Pier Silvio continua nel suo lavoro, e lo fa da anni, e lo fa bene, molto bene. Alla tradizionale serata con la stampa, Pier Silvio ha illustrato i risultati, tutti straordinari per quanto riguarda il gruppo Mediaset che supera i competitor non alla grande, ma alla grandissima. Qui non voglio entrare nei numeri, con comparazioni non sempre facili da ricordare, ma che, da come sono stati illustrati, fanno capire che Mediaset con Mediaset for Europe, che ha trasformato il panorama televisivo europeo, in un momento di crisi internazionali, di dazi, perfino di guerre, è riuscito a portare a casa un più due e passa per cento, ed è tantissimo. È veramente un peccato che Silvio Berlusconi, che noi italiani chiamiamo “il Silvione” come se fosse un parente protettivo, come ho già scritto altre volte, non possa congratularsi con suo figlio per risultati così importanti. Ma questo per Pier Silvio non è il momento di commuoversi, anche se, ricordando il padre, rimane ancora bruciante la sua mancanza, ma di congratularsi con chi ha accanto a lui, collaboratori storici, ma anche moltissimi giovani che sono arrivati proprio da pochissimo nel gruppo, tutti lo hanno aiutato a raccogliere quei risultati con l’entusiasmo che a Mediaset sa essere contagioso. Durante la conferenza stampa Pier Silvio ha annunciato i prossimi impegni del Gruppo a livello televisivo, tutti nel segno di un’innovazione graduale, ma anche nella continuità, con prodotti più che consolidati in parte rivisti con un certo coraggio, rivisti anche dalla stessa Maria De Filippi che è con le sue trasmissioni una regina assoluta della scena tv sia all’interno di Mediaset sia se confrontata con i competitor. Pier Silvio ha parlato anche di Silvia Toffanin, la sua compagna dall’inizio degli anni Duemila, che gli ha dato due figli meravigliosi. Silvia continuerà col suo Verissimo che ormai ha consolidato uno share che la rende la vera protagonista dei weekend televisivi. La rivedremo anche quest’anno in This Is Me, le sue prime serate con personaggi spesso creati dalle trasmissioni di Maria De Filippi. E sempre con Maria De Filippi la Toffanin, ha annunciato Pier Silvio, realizzerà una serie di interviste ispirate alla trasmissione L’intervista di Maurizio Costanzo, un omaggio a Costanzo, marito di Maria, con la stessa scenografia scelta dal grande giornalista, intervistando vis à vis però personaggi di attualità, non solo artisti e attori, ma probabilmente anche politici, compresa Giorgia Meloni, il premier, sempre seguendo il trend delle notizie del momento. Pier Silvio si è poi anche ricordato che potrebbero esserci tre o quattro serate super speciali ispirate direttamente a Verissimo, Verissimo di sera, e ha confessato pure che la persona che ha fatto più resistenza di tutti su questo progetto è stata proprio Silvia Toffanin, che solo alla fine ha accettato. Come sempre, Pier Silvio è stato un uomo generoso, affabile e di una educazione quasi disarmante. E proprio mentre ci si incontrava, ha confessato improvvisamente una cosa, che non gli avevo neanche chiesto: “Devo dire, e lo dico veramente senza remore, e mentre te lo dico, la cosa in qualche modo mi emoziona, in vent’anni e passa di relazione con Silvia, non sono mai stato così tanto innamorato, innamorato di Silvia, della mia famiglia, dei miei figli. Sto vivendo un momento così particolare e così perfetto, ripeto, di grande innamoramento, che mi piace poterlo dire a voce alta anche qui”. Questa è una dichiarazione che mi ha molto colpito, e mi colpisce anche perché proviene da un uomo che ha delle responsabilità immense, un lavoro incredibile, una squadra infinita, ma che giustifica la sua esistenza sul fronte dell’amore, amore per quello che è stato suo padre, amore per il lavoro, per un’azienda creata proprio da papà, un amore che continua nella sua compagna di vita, Silvia Toffanin, nei suoi figli, bellissimi. Amare, lo sottolineo sempre, è la cosa giusta. L’unica cosa giusta da fare.  Grazie, Pier Silvio, per avercelo ricordato.

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Fabio Canino sa come spiazzare i criticoni, me compreso

Su Instagram ho criticato le dichiarazioni fatti durante un’intervista che ha dato Fabio Canino, popolarissimo giurato di Ballando con le stelle, al Messaggero, dove ha espresso giudizi a mio parere non corretti. Parlando di Cristiano Malgioglio ha detto: “Per andar bene alla Rai devi essere un gay di regime, il giullare di corte. Quello riconoscibile, caricaturale, uno che rassicura…”. “Un po’ come Malgioglio?”, gli ha chiesto l’intervistatore e lui ha risposto: “Sì, certo“. Al che mi sono risentito un attimo: considerare Malgioglio, che oltretutto è collega di Fabio Canino, un grande conoscitore della musica italiana, e pure anche di quella internazionale, che ha scritto canzoni immense poi cantate da Mina, Ornella Vanoni e Iva Zanicchi, “un giullare”, ossia un buffone di corte (la corte di chi?) mi è sembrato veramente antipatico. Malgi, gay o non gay, è un artista vero che si è inventato una maschera teatrale su se stesso. Prima di lui l’ha fatto Totò, Macario, Peppino de Filippo (ricordate Pappagone?), nulla di più. Fabio, poi, parlando di Ballando con le stelle, ha detto che è un programma pazzesco, bellissimo e sono anche d’accordo con lui, ma quando ha affrontato l’argomento dei competitor di Ballando, ha parlato di quello che asfalta qualsiasi programma concorrente, ossia Amici. E  ha detto: “Sembra una palestra, i giovani sono vestiti male, c’è il neon… Noi abbiamo un’altra qualità“. E qui mi sono scatenato: Amici ci ha regalato grandi artisti come Emma e Alessandra Amoroso, Marco Carta, Annalisa, Irama, The Kolors e un’infinità di altri cui si aggiungono danzatori come Giuseppe Giofrè che ora si esibisce cpon Jennifer Lopez nel mondo. Oltretutto non è mai molto elegante parlare male della concorrenza. Meglio tacere. Però ho apprezzato molto che Fabio Canino poi abbia messo un cuoricino sui miei commenti. Caro Fabio, la classe non è acqua. Ritengo le tue opinioni diametralmente opposte dalle mie, o quasi. Però apprezzo sempre quando si possono esprimere delle opinioni, anche se discordanti. Viva Fabio Canino.

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Ezio Greggio cuore di papà, esplode orgoglioso 

Ezio Greggio, che da novembre rivedremo a Striscia la notizia, programma un po’ ridimensionato, ma sempre di prima grandezza a Mediaset, sta ormai da un anno con l’influencer colombiana Nathaly Ospina, 35 anni, 36 meno di Greggio. Ma non è di questo che voglio parlare, quanto invece del suo orgoglio di papà che giustamente esplode nel suo cuore. Si è sposato, o meglio risposato perché una prima cerimonia era già stata fatta sette mesi fa con un evento e un ricevimento per pochissimi intimi a Monaco, Gabriele Greggio, il figlio attore di Ezio, che ha 30 anni e ha recitato in film anche internazionali (del resto parla l’inglese come una lingua madre). La sposa si chiama Carla Ballerio e si sono risposati ad Amalfi proprio recentemente con una cerimonia che ha visto invece centinaia di ospiti. Ovviamente è arrivato anche Ezio Greggio con la compagna Nathaly ed anche la mamma di Gabriele che si chiama Isabel Bengochea e che Ezio aveva conosciuto agli inizi della sua carriera durante un suo spettacolo in una crociera, dove lei faceva la hostess. Ma Ezio è fortunato anche con il figlio maggiore Giacomo, che ha già 34 anni ed è molto più riservato rispetto al fratello Gabriele. Lui fa il top manager a Londra, dove ha conosciuto la moglie che architetto è fondatrice di una società finanziaria e che si chiama Shereen Doummar e che si sono sposati nel 2023. Ezio, che è un uomo molto ironico e decisamente alieno da smancerie, quando parla dei suoi due ragazzi invece perde ogni freno inibitore: “Non dovrei vantarmene, faccio la figura del papà troppo orgoglioso, ma come padre sono stato veramente molto molto fortunato”. Viva il papà.

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Belen come mamma non si può dire proprio nulla

È diventato ormai quasi uno sport nel mondo dell’spettacolo parlare male di Belen Rodriguez: troppo magra, troppo discontinua, inaffidabile. Invece a mio parere è una persona molto più affidabile di quello che si possa credere: intanto ovunque abbia lavorato ha avuto successo (o quasi), e come madre non è assolutamente distratta, anzi. Ora è in Sardegna dove ha affittato la casa di un amico di Patrizia Griffini, sua amica e sodale, nonché collaboratrice. In Sardegna c’è andata ovviamente con il figlio Santiago, che tra poco sarà davvero un ometto e comincia a essere veramente molto molto alto a soli 12 anni, e la figlia Luna Marie, il primo lo ha avuto, come si sa, da Stefano De Martino, e la seconda da Antonino Spinalbese, una bambina adorabile, che ha conquistato anche Stefano, che a volte la ospita persino a casa sua. Proprio per il compleanno di 4 anni di Luna, Belen ha organizzato una festa dove hanno partecipato altri bambini, festa riuscitissima. Auguri, Luna Marì, e auguri anche a Belen, madre non solo bellissima, ma anche bravissima.

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Alba Parietti. Francesco, deciditi: voglio diventare assolutamente nonna

Alba Parietti ha iniziato una vera e propria campagna di persuasione nei confronti del figlio Francesco Oppini. Francesco ha ormai 41 anni (la madre 64), ma conduce una vita di un giovane ragazzo con ottimi lavori fra televisione e automobili e pure molto innamorato. La sua compagna è Francesca Viviervit, molto bella, intelligente e anche molto ironica e divertente. Ma né lui né lei hanno intenzione di avere figli. Alba, non disperare, tieni duro: mai dire mai.

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A 60 anni da Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli

La ballata delle svergognate con Andrea Bocelli, i Negramaro, Elisa, Malika Ayane

Ognuno ha il diritto di vivere come può
(La verità ti fa male, lo so)
Per questo una cosa mi piace e quell'altra no
(La verità ti fa male, lo so)
Se sono tornata a te
Ti basta sapere che
Ho visto la differenza fra lui e te ed ho scelto te

Se ho sbagliato un giorno ora capisco che
L'ho pagata cara la verità
Io ti chiedo scusa, e sai perché?
Sta di casa qui la felicità

Questa canzone scritta nel 1965 e uscita nel 1966, tra poco compie sessant’anni dal disco, eppure rimane di un’attualità incredibile. Quando uscì nel 1966 fu considerata la canzone delle svergognate, ossia di quelle persone o meglio di quelle donne che avevano tradito il proprio uomo, ma poi avevano capito che lui era quello giusto e non l’altro, ed erano tornate chiedendo scusa al tradito. La canzone scritta da Panzeri, Del Prete, Beretta, De Pace, era stata pubblicata da Sugar music, la casa discografica di quello che sarebbe diventato il suocero di Caterina Caselli. Oggi Caterina non è più cantante a differenza delle sue colleghe, che erano partite allora con lei come Ornella Vanoni e Iva Zanicchi, ma è diventata forse la produttrice discografica più importante d’Italia, scoprendo talenti assoluti. E già si parla di una cover del disco “Nessuno mi può giudicare” con una versione corale che vede tutti i grandi artisti scoperti proprio da Caterina come Andrea Bocelli, i Negramaro, Elisa, Malika Ayane, Raphael Gualazzi, Madame, Sangiovanni e Gerardina Trovato. Non vediamo l’ora di poter celebrare l’anniversario con questa straordinaria cover.

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Trigno. Quante storie per essersi tolto le mutande

Trigno per ringraziare gli amici e soprattutto i fan che gli hanno mandato una marea di regali, ha fatto uno scatto completamente nudo, vestito solo di un orsacchiotto tenuto là dove abitualmente non batte il sole, in mezzo ai regali. Voleva essere una foto spiritosa,niente di più, non voleva essere sexy, ma solo ironico, divertente. Ma dato che sui social non pare vero di trovare appigli per poter criticare e dire la propria è stato invaso dalle critiche scandalizzate. Fin qui nulla di male, perché sappiamo che i social hanno successo pure per quello, perché attraverso i commenti si possono criticare le persone di successo e in pratica funziona il detto “Grandi nemici grande onore”. Quello che mi ha colpito invece è la reazione di Anna Pettinelli che pare abbia detto proprio: “Ma sei fuori!?“. Adesso non ricordo se Anna Pettinelli ha fatto delle foto nude e non mi interessa, ma stare ancora qui a menarsela se una foto vestita o nuda può essere volgare è ridicolo. Mi ricordo ancora negli anni Sessanta e Settanta che giravano le foto di Fabio Testi fotografato da Angelo Frontoni, il grande fotografo, completamente nudo e nessuno faceva un appunto, una critica, anche perché non esistevano i social per cui si faceva un po’ più fatica ad andare con i propri giudizi sui giornali. Mas tiamo parlando di sessan'tanni fa. Il mio consiglio? Se siete giovani, belli, e pensate di stare veramente bene, mettetevi pure nudi nelle foto. Quando non saprete più né giovani né freschi vi rimarrà almeno il bel ricordo.

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60 bottiglie di Dom Pérignon da 18.000 euro

Per inaugurare la stagione del Twiga a Forte dei Marmi da poco comprato da Leonardo Maria Del Vecchio, l’erede di Luxottica, oggi imprenditore di successo, ha chiamato l’amico e per qualche iniziativa non felicissima come il Bohem, socio d’affari, Fedez. Il concerto è stato un successo e alla fine, per festeggiare l’evento, Leonardo Maria ha offerto agli ospiti presenti ben 60 bottiglie di Dom Pérignon in omaggio. Un bel gesto che molti ovviamente hanno criticato: “Poteva darli in beneficenza“. Ma io sono sempre dell’idea che i ricchi debbano spendere fino all’ultimo centesimo tutti i loro soldi per far girare il denaro e per condividere la loro fortuna (E poi, mi dicono, che Leonardo di beneficenza ne fa tanta e spero sia vero). Però mi colpisce l’ostentazione della ricchezza (si dice che un orologio di Fedez costi 1 milione, ma mi sembra impossibile, mentre pare certo che un orologio indossato da Tony Effe, il suo collega con cui ha litigato a lungo, costi 500.000 euro). Mi colpisce un po’ anche la comunicazione: se non avessero fatto sapere che regalavano ai loro ospiti 60 bottiglie di champagne nessuno l’avrebbe saputo. Mi ha colpito poi la domanda di una ospite presente rivolta al proprio fidanzato: “Amore, ordina un altro paio di bottiglie di shampoo, che questa non basta”. Già perché dovete sapere che tra i nuovi ricchi una bottiglia di champagne viene chiamata Shampoo e al cameriere si dice: “Bello, portaci un altro Shampoo”. La classe non è acqua, vero?