Il tempo stringe per Andrea Orcel. Mancano poco alla scadenza dell'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco Bpm e il ceo Orcel si trova stretto in una sorta di partita, dove i giocatori sono il governo, la Commissione europea e i mercati finanziari. Come riportato da La Stampa, “l’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco Bpm si avvia verso la scadenza con adesioni ferme allo 0,233% e senza segnali da parte del gruppo guidato da Andrea Orcel su possibili decisioni immediate”. Numeri che fanno riflettere. Mercoledì 23 luglio non sarà solo il giorno dei conti semestrali di UniCredit, ma anche l'ultimo giorno utile per l'offerta pubblica di scambio. Tre sedute di Borsa per decidere il destino di un'operazione che, secondo La Stampa, “resta appesa a molteplici incertezze”. Il primo e più spinoso ostacolo è rappresentato dal Golden Power. Si parla di vincoli importanti, tra cui “la richiesta di una completa uscita di Unicredit dalla Russia”. Un vincolo che Orcel deve bilanciare con le strategie globali del gruppo, in un momento geopolitico particolarmente delicato. Ma la complessità non si ferma qui. “Un ulteriore elemento di complessità è rappresentato dalla sospensione di trenta giorni concessa dal governo per approfondimenti, dal ricorso al Tar e dalle osservazioni della Commissione europea sui poteri speciali esercitati dall'Italia”, riporta il quotidiano.

Dietro le quinte, intanto, Orcel sembrerebbe già “al lavoro con un ristretto gruppo di collaboratori e legali per analizzare le possibili opzionii”. Tra gli scenari sul tavolo, quello che sembra prendere più corpo è particolarmente interessante: “circola l'idea che l'ops possa chiudersi senza successo, per poi essere rilanciata con modifiche al prospetto in tempi rapidii”, fa sapere La Stampa. Del resto, l'offerta era stata “annunciata a novembre 2024 e formalmente avviata ad aprile, ha incontrato una serie di difficoltà regolamentari e politiche che ne hanno frenato l'avanzamento”. Sul fronte delle possibili proroghe, le dichiarazioni del presidente della Consob Paolo Savona non lasciano spazio a grandi speranze. Durante un'audizione al Senato, Savona ha chiarito la posizione dell'autorità: “Stiamo studiando se abbiamo poteri”, per poi aggiungere che “La prima risposta che abbiamo è che non è così, però se dall'analisi giuridica emerge che li abbiamo, allora eserciteremo questi poteri”. Ma la partita di Orcel si inserisce in un contesto più ampio. Come sottolinea nuovamente La Stampa nel suo articolo di approfondimento: “il risiko bancario italiano si gioca su più tavoli”. Nei prossimi giorni sono attesi sviluppi cruciali anche per altre operazioni: l'offerta di Monte dei Paschi su Mediobanca e quella di Bper su Banca Popolare di Sondrio. Per quanto riguarda Mps, l'amministratore delegato Luigi Lovaglio “sarà a New York all'inizio della prossima settimana per incontrare investitori esteri” con l'obiettivo di “rafforzare il sostegno all'offerta sull'istituto milanese”. Sul fronte Bper-Popolare di Sondrio, i numeri sono decisamente più incoraggianti: l'istituto emiliano “ha già raccolto adesioni pari al 58,15% del capitale” e riaprirà l'offerta “per cinque giornate di Borsa, dal 21 al 25 luglio”. Aggiornamento a mercoledì prossimo.
