Prima uno, poi l’altro. Pecco Bagnaia e Marc Marquez travolti a Brno da un insolito destino. Anzi: da una folle regola. Quella sulla pressione delle gomme, che li ha costretti a chiudere il gas e farsi sorpassare quando sembravano destinati a chiudere primo e secondo la Sprint della Repubblica Ceca. Il dashboard ha mandato l’inesorabile segnale: pressione gomme troppo bassa. Bagnaia c’ha fatto i conti mentre si trovava secondo, rialzando letteralmente la moto e lasciandosi sfilare da Pedro Acosta e, sullo slancio, pure da Enea Bastianini. Per l’italiano, da quel momento, è stato tutto in salita, fino a passare addirittura settimo sotto la bandiera a scacchi, passato pure da Raul Fernandez a pochi metri dal traguardo.

E Marc Marquez? Lui la moto ha dovuto rialzarla un paio di giri più tardi (quando ormai la vittoria sembrava in tasca e Pecco a debita distanza) ma ha lasciato che a passarlo fosse solo Pedro Acosta. Si è agganciato alla ruota del giovanissimo pilota spagnolo, usandolo letteralmente come un gommista per far risalire la pressione del suo pneumatico anteriore. Poi, a poco più di un giro dalla fine, l’ha passato senza patemi, mostrando una superiorità in pista che s’è tradotta con oltre mezzo secondo di distacco sotto la bandiera a scacchi. “Sorrido proprio perché penso sia tutto ok – ha detto Marc prima del podio a chi gli aveva fatto notare di essere a rischio penalità - Ero estremamente al limite, stavo guidando comodo, ma poi ho visto l'avviso della pressione. Ho cercato di spingere sui freni, ma era troppo rischioso, quindi ho deciso di aspettare e lasciarmi superare. Dopo sono stato estremamente vicino a Acosta per aumentare la temperatura e quando ho visto che la pressione era rientrata nel range anche dei giri ho spinto per andare a vincere”.
Essere stato letteralmente usato, però, non è mai stato così piacevole per Pedro Acosta, sicuramente più contento per il risultato ottenuto che per aver dovuto fare da gommista a Marquez. Dell’accaduto,il pilota della KTM non ha neanche parlato, preferendo, piuttosto, lasciarsi andare a una dedica che gli pesava come una missione già dal Sachsenring. “Questa è una stagione dove abbiamo faticato tantissimo – ha detto Acosta - vedere tutte queste persone vestite di arancione festeggiare è fantastico. Questo è stato l'inizio della stagione peggiore della mia vita, devo ringraziare tutti, anche il mio coach che mi aiuta a calmarmi quando ci sono questi momenti difficili. Questa gara è per Borja Gomez, al Sachsenring avrei voluto dedicargli qualcosa ma non ce l'ho fatta, oggi è la giornata giusta per farlo”.
Intanto, dietro a Pedro Acosta, Enea Bastianini s’è ritrovato in sette giorni, e dopo una Sprint magistrale, a passare direttamente da un letto d’ospedale al podio. “E’ stato una sorpresa anche per me, ma sono arrivato qua carico e sentivo che sarebbe stata una gara diversa – ha spiegato Bastianini - Incredibile essere qui dopo quello che è successo la scorsa settimana. Ci godiamo questo podio, è il mio primo con la KTM, stiamo migliorando, questo weekend abbiamo fatto un ottimo lavoro”. Con Marco Bezzecchi, però, a pochissimi metri. Il pilota dell’Aprilia s’è ritrovato coinvolto in un contatto decisamente rischioso con Fabio Quartararo a metà gara, finendo dietro e ritrovandosi costretto alla solita rimonta. Che è valsa un quarto posto bello almeno come un podio e che lascia il sorriso in un box Aprilia che ha anche ritrovato Jorge Martìn in questo fine settimana. Il campione del mondo ha chiuso undicesimo, migliorando di uno la posizione di partenza e regalandosi un sabato che sarà pure stato a ridosso dalla top ten, ma che ha il sapore di un mezzo successo. Se a questo si aggiunge la sesta piazza di Raul Fernandez (dietro a Fabio Quartararo, quinto), allora per Aprilia è stata comunque una gran giornata anche senza medaglie da portarsi a casa.
Ok, ma gli altri della Ducati? Giornata da dimenticare per Fabio Di Giannantonio, mai in partita davvero e anche caduto in curva undici, mentre Alex Marquez, rimasto indietro subito dopo la partenza, ha dovuto accontentarsi della diciassettesima piazza, con il suo compagno di squadra, Fermin Aldeguer, quattordicesimo. Nella giornata della rinascita di KTM (da segnalare il nono posto finale di Pol Espargarò), Fabio Quartararo ha salvato Yamaha, mentre Johann Zarco, ottavo, ha messo nel sacco il miglior risultato di Honda, visto che Luca Marini ha chiuso quindicesimo, Joan Mir diciannovesimo dopo un’uscita di pista nelle prime tornate e Takaaki Nakagami è finito sulla ghiaia travolto dalla Yamaha di Augusto Fernandez. Intanto, dalla Race Direction, è stato diffuso il comunicato stampa che chiarisce definitivamente quanto accaduto oggi e perchè sia Marc Marquez, sia Ai Ogura che Alex Rins non sono stati penalizzati. "L'indagine post gara sulla pressione dei pneumatici dei piloti Marquez, Rins e Ogura - si legge nella nota - ha rapidamente rivelato un'impostazione errata della pressione minima nel sistema di allarme della direzione gara. Pertanto non sono state necessarie ulteriori azioni e indagini. Tutti i piloti hanno rispettato la pressione minima corretta. Questo sistema di controllo è separato da qualsiasi sistema di allarme utilizzato dalle squadre e non è visibile alle squadre o ai corridori durante la sessione. Ogni squadra controlla i propri parametri e gli avvisi inviati sui dashboard dei propri piloti riguardo alla pressione minima dei pneumatici".
