È stata la storia dell’estate, perché più grande del licenziamento di Red Bull a Christian Horner c’è solo il possibile passaggio di Max Verstappen in Mercedes. Rappresenterebbe un ritorno di fiamma, dopo che nel 2014 Toto Wolff aveva fatto di tutto pur di portare l’olandese nel junior team delle Frecce d’Argento, ma costretto ad arrendersi dopo l’offerta, irrinunciabile, di Helmut Marko e Red Bull. Dieci anni dopo, superate le ruggini del 2021, l’austriaco è tornato all’attacco, perché l’idea di ingaggiare Max è più forte che mai, per mettere a segno l’ennesimo colpaccio da quando è a capo del team.

Una situazione a ruoli invertiti rispetto a quel 2014, perché adesso è Marko a tentare il tutto per tutto per trattenere chi, con i colori della Red Bull, ha scritto la storia più di chiunque altro. Continua a fare muro combattendo ogni voce, anche quelle che vedrebbero Max lontano dal team a causa dei conflitti e degli avvicendamenti che ci sono stati nell’ultimo periodo, conclusi con l’allontanamento di Christian Horner, che, ribadisce, non rappresenta un problema. “Max era informato e non voglio dire altro al riguardo” afferma a Oe24, prima di concentrarsi sulla trattativa con Mercedes. “Può incontrare chi vuole, ma abbiamo un contratto valido e partiamo dal presupposto che Max resterà con noi”. Una risposta senza mezzi termini, ricalcando la linea seguita sin da quando la notizia ha cominciato a circolare nel paddock. Sembra voler allontanare il più possibile ogni rumours, forte di un contratto rinnovato sino al 2028, oltre che del rapporto che da sempre lega i due.

La stessa strategia è adottata anche da chi sarebbe costretto a cedergli il sedile, George Russell, che recentemente non ha esitato ad affermare che, a breve, ogni riserva sul 2026 sarà sciolta: “Il mio intento è quello di restare in Mercedes. È sempre stato così e siamo in trattativa per il futuro” ha ribadito l’inglese al termine del fine settimana di Silverstone, come riportato da PlanetF1. “Non c’è una vera e propria scadenza a dire il vero. Naturalmente si cerca di sistemare le cose prima della pausa estiva, ma questo non è nelle mie mani. Ci sono molte domande a riguardo, ma parlarne troppo non cambia nulla. Succederà al momento giusto. Probabilmente qualcosa accadrà nelle prossime due settimane”. George continua a mostrarsi sicuro in merito al proprio futuro, almeno pubblicamente, dopo aver espresso più volte la sua totale fiducia in Toto Wolff, colui che l’ha voluto prima nell’Academy e poi al volante della Mercedes, dopo i tre anni passati in Williams a sperare nella chiamata. C’è da attendere ancora per quello che potrebbe essere un colpo clamoroso, al di là del valore dello stesso Russell, più volte dimostrato sia nelle tre stagioni al fianco di Lewis Hamilton che in questo 2025.

Ma non solo mercato piloti, perché sul banco delle trattative, o delle indiscrezioni, c’è anche il possibile ritorno a Milton Keynes di Sebastian Vettel nelle vesti di consulente, ruolo in questo momento svolto dallo stesso Marko. Una sorta di ritorno del “figliol prodigo”, il primo pilota a scrivere la storia con la Red Bull prima di approdare in Ferrari. Un argomento che, proprio come fatto con il futuro di Verstappen, Marko sembra voler allontanare, forse consapevole che in quel caso a fare le valigie sarebbe lui: “Non è un argomento e non lo sarà”, preferendo poi spostare il discorso sulla pista e suoi prossimi aggiornamenti della RB21, fondamentali per dare a Max una monoposto capace di vincere. “Ci sono ancora 332 punti da conquistare, sono un bel bottino. Speriamo che gli aggiornamenti che porteremo a Spa e Budapest possano funzionare. In Belgio con la Sprint non potremo permetterci una sessione di prove del venerdì disastrosa, deve andare tutto subito bene. Se dovessimo finire dietro alle McLaren allora sarebbe da presumere che il mondiale sia perso”.

