In questa MotoGP Alex Marquez è un problema per tutti almeno quanto suo fratello, se non di più. Perché l’altro è il fenomeno, l’uomo che nasce ogni vent’anni, lui invece non lo si è visto arrivare. Non così, almeno, costantemente veloce in ogni circuito e condizione. Oggi Alex corre con un tutore in fibra di carbonio alla mano sinistra, è secondo con margine in classifica e sia al Sachsenring che a Brno è riuscito a raddrizzare momenti difficili. Tutto gira come deve. L’amalgama col Team Gresini produce risultati. È inevitabile, così, che si cominci a pensare a una possibilità di vederlo in rosso a fianco del fratello, o almeno è questo - specialmente tra i colleghi gli spagnoli - di cui si chiacchiera in sala stampa. Di certo non prima del 2027, perché né Bagnaia né la Ducati hanno alcuna intenzione di rovinare un rapporto che, ad oggi, è il più proficuo mai vissuto nella storia di entrambi.

Dal canto suo Alex fa il possibile per non alimentare il chiacchiericcio dei media, anche in pista. Succede infatti che nel venerdì delle prequalifiche, a una decina di minuti dalla fine del turno per accedere direttamente al Q2, Alex scivola in curva 7. “Quando sono caduto il primo scooter che ho visto - voglio essere onesto, non l’ho neanche detto in spagnolo - è stato quello di Pecco con suo padre sopra”, ci racconta a fine giornata. “Ho veramente una bella relazione con Pietro e tutto il resto, però mi sono detto d’accordo, forse non sarebbe una situazione facile per lui. E allora ho detto va bene, ne prendo un altro. Sono salito su di un altro scooter e il tipo voleva guidare, quando siamo arrivati fuori da curva tre e da lì non si poteva più proseguire. Lui mi ha detto di cominciare a correre e così ho fatto. Non è stata una situazione facile, quando sono arrivato al box… oggi ho preso grandi rischi con la MotoGP ma con lo scooter anche di più, in mezzo all’erba… È divertente se ti riesce tutto bene ma non è la situazione in cui un pilota vorrebbe trovarsi”.
Alex sta imparando anche questo da Marc, un approccio felino che si basa sulla convinzione che se non ci provi neanche non ce la farai di certo. Eppure dall’altra parte la risposta è tanto bella che non sarebbe uscita così nemmeno a scriverla. Succede infatti che il giorno dopo, in Q2, a girare più forte di tutti è proprio Francesco Bagnaia, alla sua prima pole position nel 2025 dopo essere partito dalla Q1. Succede anche che Marc Marquez, all’ultimo giro buono - e dopo aver acceso tre caschi rossi - scivola in curva 10 buttando via il giro.
Per uno scherzo del destino (la caduta di Alex è stata in curva 7, quella di Marc alla 13) davanti a Marc Marquez ci sono i genitori di Pecco con quello stesso scooter che Alex non aveva voluto prendere il giorno prima. A quel punto Pietro e Stefania, i genitori di Pecco, si fanno stretti sulla sella dello scooter, per altro elettrico come da regolamento e certo meno potente, per caricare Marc Marquez e riportarlo al box. Se ne vanno così, in tre.
Un’immagine potentissima che non cancella nulla della rivalità all’interno del box, delle fatiche di Bagnaia e della voglia che ha Marc di portarsi a fianco il fratello. Rimaniamo però con un’enorme certezza: non c’è niente di così poetico, strano, meraviglioso e imprevedibile come il motociclismo.
